Istat: il Censimento permanente della popolazione in Basilicata anno 2020. Di seguito il report integrale.
Distribuzione della popolazione residente
Al 31 dicembre 2020, data di riferimento della terza edizione del Censimento permanente della popolazione, in Basilicata si contano 545.130 residenti. Al netto degli aggiustamenti statistici derivanti dalla nuova metodologia di calcolo , i dati censuari registrano, rispetto all’edizione 2019, una riduzione di 8.124 unità nella regione (Prospetto 1).
Il 64,7% della popolazione lucana vive nella provincia di Potenza, che ricopre il 65,5% del territorio. Vi risiedono 53,5 abitanti ogni km2 contro i 55,4 della provincia di Matera.
Tra il 2019 e il 2020 la popolazione diminuisce in entrambe le province. Potenza registra il maggiore decremento sia in termini assoluti (-5.911 unità) che relativi (-1,7%). La provincia di Matera perde 2.213 unità, pari al -1,1%.
PROSPETTO 1. POPOLAZIONE CENSITA AL 31.12.2019, POPOLAZIONE CALCOLATA AL 31.12.2020, AGGIUSTAMENTO STATISTICO CENSUARIO, POPOLAZIONE CENSITA AL 31.12.2020 E VARIAZIONE 2020-2019 PER PROVINCIA. Valori assoluti
PROVINCE Popolazione censita al 31.12.2019 Popolazione calcolata al 31.12.2020 Aggiustamento statistico censuario Popolazione censita al 31.12.2020 Variazione censuaria 2020-2019
P19 P19+ST(*) AG P19+ST*+AG
Matera 194.853 193.621 -981 192.640 -2.213
Potenza 358.401 354.167 -1.677 352.490 -5.911
BASILICATA 553.254 547.788 -2.658 545.130 -8.124
* saldo totale (ST) della dinamica demografica (Saldo naturale + Saldo migratorio) del Bilancio demografico 2020
Tra il 2019 e il 2020 solo 5 dei 131 comuni lucani non hanno subito perdite di popolazione e tra questi solamente un comune ha più di 10.001 abitanti (Bernalda in provincia di Matera) e due tra 5.001 e 10.000 (Lagonegro in provincia di Potenza e Scanzano Jonico in provincia di Matera, che fa registrare anche il massimo incremento comunale in regione con solo 165 unità).
Sono invece 126 i comuni dove la popolazione diminuisce: in valore assoluto le perdite più consistenti si registano nei due capoluoghi di provincia Potenza (-973) e Matera (-736); in termini relativi nei comuni di Roccanova, Chiaromonte e San Mauro Forte (-4,9%), i primi due in provincia di Potenza, il terzo in provincia di Matera.
Sotto il profilo della dimensione demografica la popolazione risulta in calo nel 98,7% dei comuni con popolazione compresa tra 1.001 e 5.000 residenti e nel 96,9% di quelli con popolazione fino a 1.000 residenti (Prospetto 2).
PROSPETTO 2. COMUNI CON INCREMENTO O DECREMENTO DI POPOLAZIONE PER CLASSE DI AMPIEZZA DEMOGRAFICA DEL COMUNE. Censimento 2020. Valori assoluti e valori percentuali
CLASSE DI AMPIEZZA DEMOGRAFICA (AL 2020) Comuni con incremento di popolazione Popolazione residente (saldo positivo) (a) Comuni con decremento di popolazione Popolazione residente (saldo negativo) (a) Comuni in totale (b) Popolazione residente (saldo complessivo) (a)
Valori assoluti
fino a 1.000 1 0 31 -393 32 -393
1.001-5.000 1 7 74 -4.365 75 -4.358
5.001-10.000 2 208 11 -1.219 13 -1.011
10.001-20.000 1 117 8 -770 9 -653
oltre 50.000 0 0 2 -1.709 2 -1.709
TOTALE 5 332 126 -8.456 131 -8.124
Valori percentuali
fino a 1.000 3,1 0,0 96,9 -1,8 24,4 -1,8
1.001-5.000 1,3 0,0 98,7 -2,3 57,3 -2,3
5.001-10.000 15,4 0,2 84,6 -1,4 9,9 -1,1
10.001-20.000 11,1 0,1 88,9 -0,6 6,9 -0,5
oltre 50.000 0,0 0,0 100,0 -1,3 1,5 -1,3
TOTALE 3,8 0,1 96,2 -1,5 100,0 -1,5
(a) La variazione percentuale dei saldi positivi e negativi è calcolata sulla popolazione di inizio periodo (popolazione censita al 31 dicembre 2019). I comuni con saldo pari a zero sono stati computati tra quelli con incremento di popolazione.
(b) Il valore percentuale è calcolato sul totale dei comuni.
Dinamica demografica durante la pandemia
Il decremento della popolazione straniera ha accentuato il declino ascrivibile principalmente al deficit di “sostituzione naturale” tra nati e morti (saldo naturale). Questa tendenza alla decrescita demografica è stata ulteriormente rafforzata dalla pandemia da Covid-19. L’eccesso di decessi, direttamente o indirettamente riferibile alla pandemia,ha comportato in Basilicata l’incremento del tasso di mortalità dall’11,7 del 2019 al 12,2 per milledel 2020, con il piccodel 12,7 per mille di Potenza.
Sulla natalità gli effetti sono meno immediati e il calo delle nascite, registrato anche nel 2020, è riconducibile soprattutto a fattori pregressi, come la sistematicariduzione della popolazione in età feconda, la posticipazione nel progetto genitoriale e il clima di incertezza per il futuro.Tra il 2019 e il 2020 il tasso di natalità è sceso dal 6,6 al 6,4 per mille, con un calo più significativonella provincia di Matera (da 6,8 a 6,5 per mille) (Prospetto 3).
I movimenti tra comunisi sono ridotti drasticamente durante la prima ondata dell’epidemia, a causa del lockdown di marzo che ha ridotto al minimo la mobilità residenziale, per poi riprendere nei mesi successivi durante i quali, senza blocchi generalizzati agli spostamenti, si è tornati sostanzialmente ai livelli pre-Covid. Il tasso migratorio internodel 2020, pari mediamente a -4,6 per mille, oscilla tra -4,0 per mille della provincia di Matera e -4,9diPotenza.
Ci sono state ripercussioni anche sui movimenti migratori internazionali. Il tasso migratorio estero, pur rimanendo positivo in tutte le province, si riduce rispetto al 2019 (da1,4 a 1,1 per mille).
PROSPETTO 3. TASSI DI NATALITÀ, MORTALITÀ’ E MIGRATORIETÀ’ INTERNA ED ESTERA PER PROVINCIA. Anni 2019 e 2020. Valori per mille
PROVINCE Tasso natalità Tasso di mortalità Tasso migratorio interno Tasso migratorio estero
2019 2020 2019 2020 2019 2020 2019 2020
Matera 6,8 6,5 10,6 11,4 -4,4 -4,0 2,2 1,9
Potenza 6,5 6,4 12,3 12,7 -5,6 -4,9 1,0 0,7
BASILICATA 6,6 6,4 11,7 12,2 -5,2 -4,6 1,4 1,1
ITALIA 7,0 6,8 10,6 12,5 – – 2,6 1,5
Struttura della popolazione per genere ed età
La prevalenza della componente femminile nella struttura per genere della popolazione residente si conferma anche nel 2020.Le donne, infatti, rappresentano il 50,8% del totale e superano gli uomini di poco meno di10mila unità (Prospetto 4). Il rapporto di mascolinità nella regione è pari al 96,7% mentre in Italia si attesta al 95%.
PROSPETTO 4. POPOLAZIONE RESIDENTE PER GENERE. Censimenti 2020 e 2019. Valori assoluti e composizione percentuale FIGURA 1. PIRAMIDE DELLE ETÀ DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE, BASILICATA E ITALIA. Censimento 2020. Valori percentuali
2020 2019
Valori assoluti
Femmine 277.141 281.104
Maschi 267.989 272.150
TOTALE 545.130 553.254
Valori %
Femmine 50,8 50,8
Maschi 49,2 49,2
TOTALE 100,0 100,0
Nei territori le differenze non sono significative. Il rapporto di mascolinità più basso si registra nella provincia di Matera (96,9%), solo 0,3 punti più alto rispetto a Potenza. Tuttavia, in 31comuni lucani il rapporto di mascolinità risulta sbilanciato a favore della componente maschile, con il primato di Gallicchio in provincia di Potenza (112,4%), seguito da Brindisi di Montagna (106,4%) e San Martino d’Agri (105,7%) sempre in provincia di Potenza. All’opposto si collocano i comuni di Cirigliano (in provincia di Matera, 77,8%), Teana (in provincia di Potenza, 87,4%) e Oliveto Lucano (in provincia di Matera), dove si osservano circa 88 uomini ogni 100 donne.
La popolazione lucana presenta, nel 2020, una struttura per età leggermente più anziana rispetto al resto del Paese, come emerge dal profilo delle piramidi di età (Figura 1).
L’età media,in lieve aumento rispetto al 2019, è di 46 anni contro i 45,4 della media nazionale (Prospetto 5). Aumenta l’indice di vecchiaia (rapporto percentuale tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione di età 0-14), che passa da 200,8 del 2019 a 206,6 del 2020 e l’indice di dipendenza degli anziani (rapporto percentuale tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione in età 15-64), che passa da 36,3 a 37,5. Aumenta anche il rapporto tra la componente più anziana e quella più giovane della popolazione in età lavorativa(indice di struttura della popolazione attiva): nel 2020 ci sono 135,7 residenti nella classe di età 40-64 ogni 100 di 15-39 anni (133,3 nel 2019).
A livello provinciale,Matera presentala struttura demografica più giovane, con un’età media di 45,4anni e l’indice di vecchiaia pari a 194,5. Matera registra inoltre un indice di dipendenza degli anziani pari a 36,6 e un indice di struttura della popolazione attiva (130,8) inferiori alla media regionale.
All’opposto, Potenza ha una struttura demografica più invecchiata, in cui l’età media supera i 46 anni e ci sono più di 210 persone con età superiore a 65 anni ogni 100 ragazzi tra 0 e 14 anni (indice di vecchiaia).Il processo di invecchiamento si evince anche dall’indice di dipendenza degli anziani e di struttura della popolazione attiva, che risultano particolarmente elevati (37,9 e 138,5).
PROSPETTO 5. INDICATORI DI STRUTTURA DELLA POPOLAZIONE PER PROVINCIA. Censimento 2020
PROVINCE Rapporto di mascolinità Età media Indice di vecchiaia Indice di dipendenza Indice di dipendenza anziani Indice di struttura della popolazione attiva
Matera 96,9 45,4 194,5 55,5 36,6 130,8
Potenza 96,6 46,3 213,6 55,7 37,9 138,5
BASILICATA 96,7 46,0 206,6 55,6 37,5 135,7
ITALIA 95,0 45,4 182,6 57,3 37,0 141,9
PROSPETTO 6. COMUNI CON PARTICOLARI CARATTERISTICHE AL CENSIMENTO 2020
CARATTERISTICA DEL COMUNE Basilicata CARATTERISTICA DEL COMUNE Basilicata
Comune Valori Comune Valori
Comune più piccolo (residenti) San Paolo Albanese (PZ) 226 Comune più grande (residenti) Potenza (PZ) 65.420
Comune più giovane (età media) Marsicovetere (PZ) 41,8 Comune più vecchio (età media) Carbone (PZ) 57,9
Comune con il rapporto di mascolinità più basso Cirigliano (MT) 77,8 Comune con il rapporto di mascolinità più alto Gallicchio (PZ) 112,4
Comune con maggior incremento della popolazione rispetto al 2019
(per 100 residenti) Scanzano Jonico (MT) 2,2 Comune con maggior decremento della popolazione rispetto al 2019
(per 100 residenti) Roccanova (PZ) -4,9
Comune con maggior incremento di residenti italiani rispetto al 2019
(per 100 residenti) Bernalda (MT) 1,1 Comune con maggior decremento di residenti italiani rispetto al 2019
(per 100 residenti) San Mauro Forte (MT) -5,0
Comune con maggior incremento di residenti stranieri rispetto al 2019
(per 100 residenti)(a) Castelgrande (PZ) 40,0 Comune con maggior decremento di residenti stranieri rispetto al 2019
(per 100 residenti)(a) Chiaromonte (PZ) -62,5
(a)Per determinare il comune con il maggior incremento o decremento di popolazione straniera è stato considerato l’insieme dei comuni con almeno 10 stranieri residenti.
A livello comunale Marsicovetere, in provincia di Potenza, ha l’età media più bassa (41,8 anni) mentre Carbone, in provincia di Potenza, quella più elevata (57,9 anni). Scanzano Jonico, in provincia di Matera, è invece il comune con il maggior incremento di popolazione (+2,2%) e Bernalda, in provincia di Matera, quello con il maggiore incremento di residenti italiani (+1,1%) rispetto al 2019. In termini di popolazione residente, il comune più piccolo è San Paolo Albanese, in provincia di Potenza, con 226 abitanti mentre Potenza continua a essere il più grande (65.420 abitanti) (Prospetto 6).
Popolazione straniera residente
Sulla base della dinamica demografica di fonte anagrafica (saldo naturale e saldo migratorio) intercorsa nell’anno 2020, combinata alle risultanze derivanti dai “segnali di vita amministrativi” (saldo tra sovra esotto copertura anagrafica degli stranieri), la popolazione straniera della Basilicata ammonta a 22.011residenti, con una diminuzione di circa 500 unità (-2,5%) rispetto al Censimento 2019 (Prospetto 7).
Il decremento della popolazione straniera haulteriormente accentuatola riduzionedi quella complessiva. Gli stranieri sono, in valore assoluto, equamente distribuiti tra le due province sebbene la quota di stranieri più altasia registrata nella provincia di Matera. Rispetto all’anno precedente, In provincia di Potenza i cittadini stranieri risultano in diminuzione (-6,6%) a fronte di un aumento nella provincia di Matera (2,1%).
In Basilicata la popolazione straniera è mediamente più giovanerispetto alla componente di nazionalità italiana. L’età media è di 33,6 anni contro 46,5 anni degli italiani e la presenza maschile è maggiore (103,1 stranieri ogni 100 straniere e 96,4 italiani ogni 100 italiane). Rispetto ai valori medi regionali, la provincia di Matera è quella con la popolazione straniera più giovane (età media 32,8 anni) e prevalentemente di genere maschile (109,6 stranieri ogni 100 straniere).
PROSPETTO 7. POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE PER PROVINCIA.Censimento 2020, valori assoluti e percentuali
PROVINCE Valori assoluti Variazione percentuale rispetto al 2019 Valori per 100 censiti in totale Età media Rapporto di mascolinità (%)
Matera 10.944 2,1 5,7 32,8 109,6
Potenza 11.067 -6,6 3,1 34,5 97,0
BASILICATA 22.011 -2,5 4,0 33,6 103,1
ITALIA 5.171.894 2,6 8,7 34,9 95,4
Quattro cittadini stranieri ogni cinque hanno meno di 50 anni e due su cinque hanno un’età compresa tra 30 e 49 anni; meno del2% ha più di 70 anni. Viceversa, quasiun cittadino italiano su tre è presente nelle classi da 40 a 59 anni e quasi uno su quattro ha tra 60 e 79 anni. La distribuzione per età della popolazione è simile solo nella classe 10-19 anni: 9,6% per i cittadini stranieri, 9,2% per i cittadini italiani (Figura 2).
Questa asimmetria si riflette sugli indicatori demografici di struttura.Nella popolazione straniera si osservano valori decisamente più bassi dell’indice di dipendenza (23,2 per la componente straniera e 57,3 per quella italiana) e dell’indice di vecchiaia (21,6 contro 217,1) mentre i bambini da 0 a 4 anni sono il 5,9% del totale (3,3% per la popolazione italiana) (Prospetto 8).
Matera è la provincia con l’indice di dipendenza della popolazione straniera (rapporto tra popolazione in età non attiva e popolazione in età attiva) più alto, 24,8. L’indice di vecchiaia più alto si registra invece a Potenza (25,3).
FIGURA 2. PIRAMIDE DELLE ETÀ DELLA POPOLAZIONE ITALIANA E STRANIERA.
Censimento 2020 PROSPETTO 8.POPOLAZIONESTRANIERA E ITALIANA, INDICATORI PER PROVINCIA.
Censimento 2020, valori percentuali
PROVINCE Indice di dipendenza Indice di vecchiaia
Stranieri Italiani Stranieri Italiani
Matera 24,8 57,8 18,4 209,6
Potenza 21,7 57,1 25,3 221,3
BASILICATA 23,2 57,3 21,6 217,1
ITALIA 28,9 60,7 27,7 203,5
Quanto alla distribuzione per cittadinanza, nel 2020 oltre la metà (56,2%) dei cittadini stranieri dimoranti in regione proviene dall’Europa, il 25,8% dall’Africa, il 14,9% dall’Asia e il 3,1% dall’America. Sono residuali le presenze dall’Oceania e gli apolidi.
In virtù della nuova metodologia che ha fatto emergere quote di stranieri presenti da tempo sul territorio italiano, tutti i continenti registrano valori più elevati rispetto al 2019, ad eccezione dell’Europa e dell’America, che contano rispettivamente984e 25 unità in meno (-7,4% e -3,5%).
Gli stranieri conteggiati nel 2020 provengono da 136 paesi del mondo ma sono concentrati in un numero abbastanza ristretto di collettività: le prime dieci, infatti, totalizzano il 77,6% della presenza straniera mentre le prime tre (cittadini provenienti da Romania, Albania e Marocco) sono più della metà (53,5%).
La comunità rumena, prima in regione per numero di componenti, rappresenta il 34,3% degli stranieri censiti nel 2020, con un peso percentuale più alto rispetto al dato nazionale (20,8%). La comunità albanese, seconda per numero assoluto di individui dimoranti abitualmente, rappresentail 10,6% della popolazione straniera regionalecontrol’8,4% a livello nazionale. La comunità marocchina presenta in regione un’incidenza in linea con il dato nazionale, 8,6% contro 8,3% (Figura 3).
FIGURA 3.POPOLAZIONE STRANIERA PER CITTADINANZA, BASILICATA e ITALIA.Censimento 2020. Valori percentualiper le prime dieci cittadinanze
Caratteristiche delle famiglie
Al 31 dicembre 2019vivono in Basilicata235.246 famiglie,lo 0,2% in più dell’anno precedente (+0,5% il dato nazionale). Il numero medio di componenti per famiglia è di 2,3unità, valore in linea con la media nazionale (Prospetto 9).
PROSPETTO 9. FAMIGLIE PER TIPOLOGIA E CONVIVENZE PER PROVINCIA. Censimento 2019, valori assoluti e percentuali
PROVINCE Famiglie Componenti Famiglie con stranieri
Numero Variazione % rispetto al 2018 Numero medio di componenti 1 Persona (%) 2 Persone (%) 3 Persone (%) 4 Persone (%) Famiglie con almeno uno straniero (%) Famiglie con solo stranieri (%)
Matera 82.608 0,5 2,3 33,5 26,2 18,7 16,7 6,0 4,7
Potenza 152.637 0,0 2,3 34,2 25,7 18,6 16,6 4,0 2,8
BASILICATA 235.246 0,2 2,3 33,9 25,9 18,6 16,6 4,7 3,5
ITALIA 25.851.122 0,5 2,3 35,1 27,1 18,5 14,3 9,3 6,6
Nella regione la tipologia familiare più frequente è quella delle famiglie unipersonali (33,9% del totale contro 35,1% della media nazionale), seguono le famiglie con due componenti (25,9%). Le famiglie più numerose, con almeno tre componenti, rappresentano poco più di un terzo del totale.
La provincia diPotenza è caratterizzata da una maggiore incidenza delle famiglie unipersonali mentre a Matera il 6,0% delle famiglie include almeno uno straniero (il 4,0% a Potenza).
I comuni con numero medio di componenti più alto sono Pignola, Avigliano e Tito (2,6 componenti), tutti in provincia di Potenza, mentre il comune più piccolo della Basilicata, San Paolo Albanese, ha il numero medio più basso di componenti per famiglia (1,6).
Livello di istruzione
Si innalza il livello medio d’istruzione della popolazione residente di 9 anni e più in Basilicata, grazie alla crescita continua della scolarizzazione e al conseguimento di titoli di livello superiore. Rispetto al 2019 diminuisce nel complesso la quota di popolazione con un basso livello d’istruzione: coloro che sono privi di un titolo di studio passano dal 6,7% al 6,2%, le licenze elementari dal 16,3% al 16,0%, quelle di scuola media dal 28,2% al 27,8% (Prospetto 10).
Nel contempo la percentuale dei diplomati e delle persone con istruzione terziaria (e superiore ) è aumentata, attestandosi al 35,9% e al 14,1% rispettivamente. L’incremento dell’incidenza nei titoli universitari è da attribuire quasi interamente a quelli di II livello (crescono di oltre 2mila unità, con un tasso di variazione del +4,5%).
La distribuzione del grado di istruzione della popolazione lucana si caratterizza per una peculiare geografia comunale, condizionata dalla struttura per età e cittadinanza della popolazione e dal tessuto
socio-economico di riferimento, per la presenza di strutture universitarie o di adeguate infrastrutture di mobilità.
PROSPETTO 10.POPOLAZIONE DI 9 ANNI E PIÙ PER GRADO DI ISTRUZIONE E PROVINCIA. Censimento 2020. Valori assoluti e composizione percentuale
PROVINCE Analfabeti Alfabeti privi di titolo di studio Licenza elementare Licenza media Secondaria di II grado Terziario di I livello Terziario di II livello Dottorato di ricerca Totale
Matera 0,8 5,0 15,4 28,3 36,4 3,6 10,3 0,2 100,0
Potenza 1,4 5,0 16,3 27,5 35,6 3,9 9,8 0,3 100,0
BASILICATA 1,2 5,0 16,0 27,8 35,9 3,8 10,0 0,3 100,0
ITALIA 0,6 3,8 15,5 29,3 36,0 3,8 10,7 0,4 100,0
Rispetto al contesto medio nazionale, l’analfabetismo o l’assenza di un titolo d’istruzione risulta in regione più diffuso (6,2% a fronte del 4,4%). A Potenza si rileva la quota più consistente di persone senza alcun titolo di studio (6,4%) mentre la quota risulta più bassa inprovincia di Matera (5,8%). In particolare, 14 personesu 1000 sonoanalfabeti a Potenza mentre inprovincia di Matera ci sono in media solo 8 analfabeti ogni mille abitanti. Matera presenta anche una percentuale più bassa, rispetto a Potenza, di persone con la licenza di scuola elementare (15,4% e 16,3%) e più elevata tra quelle in possesso di licenza media e diploma di scuola secondaria di secondo grado (28,3% e 36,4% rispettivamente).
La quota di residenti con titoli di studio più alti è simile nelle due province: si contano a Matera e Potenza rispettivamente 2 e 3 dottori di ricerca su 1000 residenti (contro lo 0,4% nazionale); i laureati sono il 13,9% a Matera e il 13,7% a Potenza e quasi tre su quattro hanno titoli di II livello.
FIGURA 4. POPOLAZIONE DI 9 ANNI E PIU’ PER GRADO DI ISTRUZIONE E GENERE. Censimento 2020. Valori percentuali (per 100 persone con lo stesso titolo) FIGURA 5. POPOLAZIONE DI 9 ANNI E PIU’ PER GRADO DI ISTRUZIONE E CITTADINANZA. Censimento 2020. Valori percentuali.
I risultati del Censimento consentono di cogliere le differenze territoriali del grado di istruzione rispetto ad alcune caratteristiche della popolazione residente, come il sesso e la cittadinanza (italiana o straniera) (Figure 4 e 5).
Raggiungono un titolo terziario (I, II livello o dottorato) più donne che uomini: su 100 persone residenti in regione con titolo universitario, 57 sono donne e rappresentano il 15,6% della popolazione femminile di 9 anni e più(rispetto al 12,4% degli uonimi). La componente femminile è pari al 56,8% per la licenza elementare e sale fino a toccare il 63,9% tra gli analfabeti o alfabeti che non hanno conseguito alcun titolo di studio, laddove le donne senza istruzione sono il 7,8% (a fronte del 4,6% degli uomini). La componente maschile prevale in corrispondenza del diploma di scuola secondaria di secondo grado o di qualifica professionale (51,9%, che rappresenta il 38,1% della popolazione maschile) e della licenza di scuola media (54,3%, pari al 30,8% della popolazione maschile contro il 24,9% della femminile).
La disuguaglianza di genere, nel complesso più marcata che a livello nazionale, si distribuisce in maniera diversa sul territorio, in funzione anche della diversa struttura per età di uomini e donne nei vari gradi di istruzione. Il gap nel titolo terziario di I e II livello a favore delle donne (13,4 punti percentuali a livello regionale) è di quasi 2 punti percentuali più alto inprovincia di Potenza rispetto a Matera (14,1 e 12,2 punti).
La distribuzione del titolo di studio tra italiani e stranieri dipende non solo dal diverso background socio-economico, ma anche dalla struttura per età e genere che contraddistingue le diverse cittadinanze.
Tra gli stranieri prevalgono coloro che sono in possesso della licenza media (il 38%), con uno scarto di oltre 10 punti percentuali in più rispetto agli italiani con lo stesso titolo; il 34,7% degli stranieri è in possesso del diploma di scuola secondaria superiore, titolo che presenta il gap di cittadinanza più contenuto (35,9% sono gli italiani).
Si contano poco più di 5 stranieri su 100 con titolo universitario, con una disparità molto ampia rispetto alla popolazione italiana (14,4%). La percentuale degli stranieri con la licenza elementare è pari al 13,6% (2 punti in meno rispetto agli italiani) e gli analfabeti o alfabeti privi di titolo di studio rappresentano l’8,1% degli stranieri, incidenza di 2 punti più alta rispetto a quella degli italiani (6,2%).
Spostamenti per motivi di studio o lavoro
Al 31 dicembre 2019 sono 245.400le persone che effettuano spostamenti quotidiani per recarsi al luogo di studio o di lavoro, ossia il 44,4% della popolazione residente, valore di oltre 6 punti percentuali più basso rispetto alla media nazionale. Non si registrano differenze significative a livello provinciale (Figura 6).
FIGURA 6.POPOLAZIONE RESIDENTE CHE SI SPOSTA GIORNALMENTE PER PROVINCIA. Anno 2019, incidenza percentuale sul totale della popolazione residente.
Nel 69,9% dei casi lo spostamento avviene all’interno dello stesso comune di dimora abituale (171.412residenti), nelrestante 30,1% (73.988 residenti) ci si reca in altri comuni. La geografia degli spostamenti è piuttosto differenziata in conseguenza delle diverse caratteristiche dei territoriprovinciali. Gli spostamenti intra-comunali sono più alti in provincia di Matera rispetto a Potenza (76,6% contro il 66,2%). Gli spostamenti fuori dal comune sono, di conseguenza, più frequenti in provincia di Potenza (Prospetto 11).
PROSPETTO 11. POPOLAZIONE RESIDENTE CHE SI SPOSTA GIORNALMENTE PER LUOGO DI DESTINAZIONE.Censimento2019, valori assoluti e percentuali
PROVINCE LUOGO DI DESTINAZIONE Totale
Stesso comune Altro comune
v. a. % v. a. % v. a. %
Matera 66.263 76,6 20.294 23,4 86.557 100,0
Potenza 105.149 66,2 53.694 33,8 158.843 100,0
BASILICATA 171.412 69,9 73.988 30,1 245.400 100,0
ITALIA 17.384.822 57,5 12.829.579 42,5 30.214.401 100,0
Strategia nazionale delle Aree interne: caratteristiche della popolazione
Al 31 dicembre 2020il 26,6% dei lucani vive in comuni classificati come Centri e può, almeno in teoria, raggiungere i tre servizi essenziali, individuati dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne , in meno di 20 minuti. Rispetto all’anno precedente, la popolazione dei Centri diminuisce dell’1,2% (Prospetto 12).
Nei126comuni ubicati a più di 20 minuti di percorrenza dai comuni Polo, risiedono 400.237 abitanti, 6mila in meno rispetto all’anno precedente. Si registrano cali di popolazionepiù forti nei comuni Ultraperiferici (-2,3%), seguiti dai comuni Intermedi (-1,7%) e Periferici (-1,2%).
Gli indicatori socio-demografici evidenziano significative differenze fra Centri e Aree interne (Prospetto 13):
i) i comuni delle Aree interne presentano livelli di invecchiamento superiori rispetto a quelli dei Centri:l’età media è 46,2 anni contro 45,4 anni (47,5 in quelli Ultraperiferici);l’indice di vecchiaia è pari a 215,0 contro 185,4; l’indice di struttura della popolazione attiva dei comuni delle Aree interne è 133,7 contro 141,4;
ii) nei Centri la percentuale di residenti di 9 anni e più che hanno conseguito il diploma di scuola secondaria di II grado è sensibilmente più alta rispetto alle Aree interne (35% nelle Aree interne e 38,5% nei Centri). La quota di residenti in possesso di un titolo di studio terziario èdi 2 punti percentuali inferiore alla media regionale nelle Aree interne (12,1%) e significativamente più bassa rispetto ai Centri (19,6%);
iii) minoremobilità per studio o lavoro nelle Aree interne. Il 42,3% della popolazione si sposta quotidianamente per studio o lavoro contro il 50% dei Centri (la maggiore mobilità è registrata nei comuni Polo,50,3%). La geografia degli spostamenti è molto differente a seconda del luogo di destinazione: su 100 spostamenti nelle Aree interne 35,8 sono intercomunali (oltre il 45% nei comuni Intermedi e circa il 35% nei comuni Ultraperiferici). La popolazione dei Poli, pur avendo una maggiore mobilità, si sposta principalmente all’interno del proprio comune, solo unospostamento su 10 è intercomunale.
PROSPETTO 12.POPOLAZIONE RESIDENTE PER CLASSIFICAZIONE DEI COMUNI SECONDO LA STRATEGIA NAZIONALE DELLE AREE INTERNE. Censimenti 2020 e 2019. Valori assoluti e variazione per 100 residenti.
CLASSI Numero comuni Popolazione residente Variazione della popolazione
2020-2019
2020 2019
Centri 5 144.893 146.713 -1,2
Polo 2 125.214 126.923 -1,3
Cintura 3 19.679 19.790 -0,6
Aree interne 126 400.237 406.541 -1,6
Intermedio 16 67.431 68.593 -1,7
Periferico 59 235.706 238.596 -1,2
Ultraperiferico 51 97.100 99.352 -2,3
BASILICATA 131 545.130 553.254 -1,5
PROSPETTO 13.INDICATORI SOCIO-DEMOGRAFICI PER CLASSIFICAZIONE DEI COMUNI SECONDO LA STRATEGIA NAZIONALE DELLE AREE INTERNE. Censimento 2020
INDICATORI Centri Aree interne BASILICATA
Polo Cintura Totale Intermedio Periferico Ultra-periferico Totale
Età media 45,7 43,6 45,4 45,6 45,9 47,5 46,2 46,0
Indice di vecchiaia 193,8 138,9 185,4 197,9 206,3 251,5 215,0 206,6
Indice di struttura della popolazione attiva 141,8 139,0 141,4 132,7 132,6 137,3 133,7 135,7
% Popolazione con titolo di studio di scuola sec. di II grado 38,8 36,0 38,5 34,8 35,2 34,5 35,0 35,9
% Popolazione con titolo di studio terziario 20,5 13,4 19,6 11,7 12,4 11,7 12,1 14,1
% Popolazione che si sposta giornalmente – incidenza sul totale della popolazione residente(a) 50,3 48,0 50,0 45,2 42,7 39,5 42,3 44,4
% Popolazione che si sposta fuori dal comune– incidenza sul totale degli spostamenti (a) 10,7 58,2 16,9 45,1 33,4 34,9 35,8 30,1
(a)ll dato è riferito all’anno 2019
Glossario
Alfabeti privi di titolo di studio: coloro che hanno dichiarato di sapere leggere e scrivere, pur non avendo conseguito la licenza di scuola elementare.
Analfabeti: coloro che hanno dichiarato di non sapere leggere o scrivere.
Cittadinanza: vincolo giuridico tra un individuo e lo Stato di appartenenza che garantisce il godimento di diritti e l’assoggettamento a particolari oneri. Viene acquisito per nascita o per naturalizzazione, mediante dichiarazione, opzione, matrimonio o altre modalità previste dalla legislazione nazionale. Ad una persona con cittadinanza doppia o multipla, nella rilevazione censuaria va assegnato un unico paese di cittadinanza, da determinare con il seguente ordine di precedenza:
– paese dichiarante; o
– se la persona non ha la cittadinanza del paese dichiarante: altro Stato membro dell’Ue; o
– se la persona non ha la cittadinanza di un altro Stato membro dell’Ue: altro paese non membro dell’Unione europea.
Per “Stato membro dell’Ue” si intende un paese che è membro dell’Unione europea al tempo di riferimento dell’indagine. Nei casi di doppia cittadinanza, in cui entrambi i paesi sono Stati membri dell’Unione europea ma nessuno è il paese dichiarante, gli Stati membri determinano il paese di cittadinanza da assegnare.
Diploma di istruzione secondaria di I grado (licenza media o avviamento professionale): titolo di studio conseguito al completamento dei corsi di scuola secondaria di I grado e dopo il superamento dell’esame di stato conclusivo del primo ciclo d’istruzione.
Diploma di istruzione secondaria di II grado: comprende i diplomi di 4-5 anni (ex diploma di maturità) e i diplomi di qualifica professionale di 2-3 anni. I diplomi di 4-5 anni comprendono i titoli di studio conseguiti al termine di un percorso di studi secondari di II grado, attualmente della durata di 5 anni e dopo il superamento dell’esame di stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione. Il titolo permette l’iscrizione ad un corso di studi universitari. Per accedere ai corsi è richiesto il diploma di scuola secondaria di I grado. I diplomi di qualifica professionale di 2-3 anni comprendono i titoli di studio conseguiti al termine di un percorso di studi secondario di II grado di durata non superiore a 3 anni (istituti professionali, istituti d’arte, scuola magistrale), che non permette l’iscrizione ad un corso di studi universitario.
Dottorato di ricerca/diploma accademico di formazione alla ricerca: titolo di studio che si consegue dopo un corso di almeno 3 anni. Per accedere a tali corsi è necessario possedere una laurea magistrale/specialistica. Il diploma accademico di formazione alla ricerca si consegue dopo un corso di tre anni. Per accedere a tali corsi è necessario possedere il diploma accademico di II livello.
Età media della popolazione: l’età media della popolazione residente a una certa data, espressa in anni e decimi di anno. È ottenuta come media ponderata con pesi pari all’ammontare della popolazione in ciascuna classe di età.
Famiglia: insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela, o da vincoli affettivi, coabitanti e aventi dimora abituale nello stesso comune (anche se non sono ancora iscritte nell’anagrafe della popolazione residente del comune medesimo). Una famiglia può essere costituita anche da una sola persona. L’assente temporaneo non cessa di appartenere alla propria famiglia sia che si trovi presso altro alloggio (o convivenza) dello stesso comune, sia che si trovi in un altro comune italiano o all’estero.
Indice di dipendenza strutturale: rapporto tra la popolazione in età non attiva (0-14 anni e 65 anni e oltre) e la popolazione in età attiva (15-64 anni), moltiplicato per 100.
Indice di dipendenza strutturale degli anziani: rapporto tra la popolazione di 65 anni e oltre e la popolazione in età attiva (15-64 anni), moltiplicato per 100.
Indice di struttura della popolazione attiva: rapporto percentuale tra la popolazione in età 40-64 anni e la popolazione in età 15-39 anni
Indice di vecchiaia: rapporto tra la popolazione di 65 anni e oltre e la popolazione di età 0-14 anni, moltiplicato per 100.
Istruzione terziaria: comprende titoli di istruzione terziaria di I e II livello
Istruzione terziaria di I livello (titolo di): rientrano in questa modalità i seguenti titoli: diploma universitario, diploma rilasciato da una scuola diretta a fini speciali, altro diploma terziario non universitario del vecchio ordinamento, laurea di I livello e diploma accademico Afam di I livello.
Istruzione terziaria di II livello (titolo di): rientrano in questa modalità i seguenti titoli di studio: la laurea magistrale/specialistica (biennale, a ciclo unico, diploma di laurea di 4-6 anni), il diploma di accademia di belle arti, danza, arte drammatica, Isia, ecc., conservatorio (vecchio ordinamento) precedente la riforma del settore Afam (legge 508/99) e il diploma accademico di alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam) di II livello.
Istruzione terziaria e superiore: comprende l’istruzione terziaria, il dottorato di ricercae il diploma accademico di formazione alla ricerca
Licenza di scuola elementare: titolo di studio che corrisponde al completamento del primo grado del sistema scolastico.
Licenza di scuola media inferiore o di avviamento professionale: titolo di studio che corrisponde al completamento del secondo grado del sistema scolastico e rappresenta la conclusione del primo ciclo di istruzione.
Popolazione residente: popolazione costituita dalle persone aventi dimora abituale in ciascun comune, anche se alla data del censimento sono assenti perché temporaneamente presenti in altro comune italiano o all’estero.
Rapporto di mascolinità: rapporto percentuale tra il numero di persone di sesso maschile e il numero di persone di sesso femminile.
Strategia Nazionale per le Aree Interne: linea strategica di intervento dei Fondi strutturali europei del ciclo di programmazione 2014-2020 che introduce una zonizzazione del territorio nazionale in:
Comune Polo:comune che dispone, simultaneamente, di tutta l’offerta scolastica secondaria, di ospedali sedi di DEA di primo livello e di stazioni ferroviarie Platinum, Gold o Silver;
Comune Polo intercomunale:aggregato di comuni confinanti che dispone, simultaneamente, di tutta l’offerta scolastica secondaria, di ospedali sedi di DEA di primo livello e di stazioni ferroviarie Platinum, Gold o Silver;
Comune Cintura: comune che dista dal Polo mediamente meno di 20 minuti;
Comune Intermedio: comune che dista dal Polo mediamente tra i 20 e i 40 minuti;
Comune Periferico: comune che dista dal Polo mediamente tra i 40 e i 75 minuti;
Comune Ultra-periferico: comune che dista dal Polo mediamente oltre i 75 minuti;
Tasso migratorio netto con l’estero: differenza tra il tasso immigratorio dall’estero (rapporto tra il numero di iscritti nei registri anagrafici dall’estero e l’ammontare medio della popolazione residente, moltiplicato per 1.000.) e il tasso emigratorio con l’estero (rapporto tra il numero di cancellati dai registri anagrafici per l’estero e l’ammontare medio della popolazione residente, moltiplicato per 1.000.).
Tasso migratorio netto con l’interno:differenza tra il tasso immigratorio dall’interno (rapporto tra il numero di iscritti nei registri anagrafici dall’interno e l’ammontare medio della popolazione residente, moltiplicato per 1.000) e il tasso emigratorio per l’interno (rapporto tra il numero di cancellati dai registri anagrafici per l’interno e l’ammontare medio della popolazione residente, moltiplicato per 1.000).
Tasso di mortalità: rapporto tra il numero dei decessi nell’anno e l’ammontare medio della popolazione residente, moltiplicato per 1.000.
Tasso di natalità:rapporto tra il numero di nati vivi dell’anno e l’ammontare medio della popolazione residente, moltiplicato per 1.000.