Con il 28,3% delle famiglie in difficoltà economica, è la Basilicata la regione più povera d’Italia.
Seguono a ruota la Calabria (26%) e la Sicilia (27%). Lo rivela l’Istat nel rapporto del 2010 sulla povertà, maggiormente diffusa al Sud tra le famiglie con tre o più figli. Se in Italia un cittadino su dieci (10,8 milioni e 272mila persone) vive con una spesa mensile inferiore a 992,46 euro, nel Mezzogiorno le famiglie povere sono una su cinque.
Una su tre in Basilicata. I dati confermano la forte associazione tra povertà, bassi livelli di istruzione, bassi profili professionali (working poor) ed esclusione dal mercato del lavoro: se la persona di riferimento ha al massimo la licenza elementare l’incidenza di povertà è pari al 17,2% (contro il 5,6% osservato tra i diplomati e oltre) e sale al 26,7% se è alla ricerca di occupazione.
Tra le famiglie in cui sono presenti persone in cerca di occupazione, l’incidenza sale al 28% se in famiglia ci sono occupati ma non ritirati dal lavoro (quindi almeno un reddito da lavoro e nessun reddito da pensione) e al 30,4% se ci sono ritirati ma non occupati (quindi almeno un reddito da pensione e nessun reddito da lavoro). Livelli di incidenza superiori al 40% si osservano, infine, tra le famiglie senza occupati né ritirati dal lavoro, famiglie, cioè, senza alcun reddito proveniente da attività lavorative presenti o pregresse. Nel 2010 l’intensità della povertà (che indica, in termini percentuali, quanto la spesa media mensile equivalente delle famiglie povere si colloca al di sotto della linea di povertà) e’ risultata pari al 20,7% e corrisponde a una spesa media equivalente delle famiglie povere pari a 787,33 euro mensili.
Nel Mezzogiorno, alla più ampia diffusione della povertà continua ad associarsi una maggiore gravità del fenomeno: l’intensità è pari al 21,5% e la spesa media mensile equivalente delle famiglie povere è uguale a 779,06 euro mensili. Nel Nord e nel Centro i valori sono più alti – 809,85 e 793,06 euro rispettivamente – nonostante l’aumento dell’intensità osservato tra il 2009 e il 2010 (dal 17,5% al 18,4% nel Nord e dal 17,4% al 20,1% nel Centro). Osservando il fenomeno con un maggior dettaglio territoriale, la Lombardia e l’Emilia Romagna sono le regioni con i valori più bassi dell’incidenza di povertà, pari al 4% e al 4,5% rispettivamente. Si collocano su valori dell’incidenza di povertà inferiori al 6% l’Umbria, il Piemonte, il Veneto, la Toscana, il Friuli Venezia Giulia e la provincia di Trento. Ad eccezione di Abruzzo e Molise, dove il valore non è statisticamente diverso dalla media nazionale, in tutte le altre regioni del Sud la povertà è più diffusa rispetto al resto del Paese.
Giovanni Angelino, segretario Verdi provincia di Matera: “L’Istat conferma, Basilicata maglia nera dell’economia italiana”.
Va bene festeggiare il capodanno in diretta su Rai Uno da Matera ma dopo i bagordi della notte di San Silvestro è l’Istat a ricordarci come stanno realmente le cose in Basilicata. Con il 28,3% delle famiglie in difficoltà economica la Basilicata risulta la regione più povera d’Italia. Dunque, inutile fare salti di gioia per questo Capodanno che ha proiettato Matera alla ribalta mondiale grazie alla diretta televisiva su Rai Uno. Dobbiamo guardare oltre il 2019 perché non si può pensare che Matera2019 sia la panacea di tutti i mali. Se non si creano nuovi posti di lavoro anche in altri settori produttivi non si può pensare che in Basilicata si possa vivere solo di turismo. E allora occorre tenere i piedi ben piantati per terra evitando facili trionfalismi generati dal fatto che per i prossimi tre anni Matera sarà sempre la città che potrà festeggiare il Capodanno su Rai Uno. Migliaia di turisti hanno invaso Matera per l’ultimo giorno dell’anno e tanti altri lo faranno incuriositi dalle bellezze del nostro territorio ma i numeri dell’Istat ci ricordano la triste realtà della Basilicata ed in particolare del Materano, che attende da oltre un secolo la ferrovia e non riesce ancora a dotarsi di un collegamento stradale adeguato per raggiungere per esempio il più vicino casello autostradale di Gioia del Colle. Ecco perché invito tutti i politici lucani, dai parlamentari agli amministratori regionali e comunali a lavorare seriamente affinché con la prossima indagine la Basilicata possa perdere la maglia nera assegnata in questa occasione dall’Istat come regione più povera d’Italia. Un risultato, se ci pensiamo bene, paradossale visto che la Basilicata è una terra ricca di acqua e di petrolio, di oro blu e di oro nero. Come mai non riusciamo a sfruttare in maniera adeguata queste due risorse preziose per favorire occasioni di sviluppo e occupazione? Una terra così ricca non dovrebbe trovarsi all’ultimo posto di questa graduatoria dell’Istat. Eppure nonostante il patrimonio idrico e petrolifero che abbiamo a disposizione siamo la cenerentola del Paese dal punto di vista economico. Evidentemente c’è qualcosa che non va e mi auguro che questo risultato negativo possa stimolare tutti a fare di più per il bene comune, perché i cittadini lucani sono stanchi di promesse e di illusioni.
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