Istruzione, asili nido e welfare, Summa (Cgil Basilicaa): “A giorni il decreto del ministero dell’Istruzione. Il Pnrr corre veloce e la Basilicata non può stare a guardare: subito un coordinamento regionale”. Di seguito la nota integrale.
“A giorni uscirà il decreto del ministero dell’Istruzione per la definizione dei criteri di riparto su base regionale delle risorse del Pnrr e delle modalità di individuazione degli interventi. Parliamo complessivamente di 5 miliardi di euro di cui il 40% destinato in via esclusiva alle regioni del sud. La Regione Basilicata non può perdere tempo. In mancanza di progettualità il rischio è di non intercettare le risorse. Occorre da subito istituire un coordinamento a livello regionale per individuare le priorità, partire con le progettualità e supportare le amministrazioni locali nelle candidature delle proposte. Non è più il momento di stare a guardare ma di cogliere le opportunità: partire dalle priorità e l’istruzione è sicuramente tra queste”. È quanto afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa.
“I dati Istat – continua il segretario – mettono in evidenza la drammaticità del fenomeno della povertà e dell’esclusione sociale in Basilicata (39,2% popolazione). La diffusione della povertà diminuisce con il crescere dell’accesso all’istruzione. Per questo è necessario e strategico investire e interviste sull’istruzione in modo massivo per garantire il diritto allo studio e l’accesso al sapere. Il tempo pieno e in particolare gli asili nido devono essere a disposizione di tutti per colmare il divario di cittadinanza che la Basilicata e l’intero Mezzogiorno hanno con il resto del Paese. Se non investiamo su istruzione e pubblica amministrazione, welfare e salute – afferma Summa – non potremmo mai costruire nessuna azione di sviluppo duraturo.
Basti pensare ai 3 miliardi messi a disposizione per il piano asili nido. Una grande occasione. In Basilicata dal lato dell’offerta sono pochi i posti disponibili, circa il 5% della popolazione 0-3 anni, fortemente concentrati nei cosiddetti poli, con una equa distribuzione tra asili (circa il 49%) e sezioni primavera (51%), con una sostanziale o massiccia presenza di strutture a gestione privata (circa il 63%). Tale quadro determina, nei maggiori centri urbani, una domanda potenziale non soddisfatta e contemporaneamente nei piccoli centri, localizzati soprattutto nelle aree interne, impossibilità a erogare servizi di qualità a causa dei piccoli numeri. Ciò significa che se a Potenza la percentuale dei posti disponibili per 100 residenti è del 28,4%, in quasi 50 comuni, la maggior parte periferici o ultra periferici, non è presente alcun posto.
Se vogliamo garantire una progettualità concreta dalle ricadute positive sul nostro territorio per il settore, è necessario che la Regione parta subito da una mappatura delle strutture già esistenti e riqualificate, anche progettate per altri servizi, per poter definire un piano di investimenti tale da determinare accessibilità, prossimità e qualità: interventi e progetti con un forte carattere di innovazione sociale, anche alla luce delle recenti opportunità offerte dalla riforma del Terzo Settore.
Ma gli investimenti non bastano – conclude Summa – occorre che le dotazioni finanziarie messe a disposizione possano essere utilizzate anche a copertura delle spese di gestione delle strutture che si andranno a realizzare o riqualificare affinché i servizi resi siano accessibili a tutti e non ci siano discriminazione di accesso. Questa deve essere la priorità, perché non c’è sviluppo senza istruzione e cultura”.