Italia dei Valori celebra la festa della donna: violenza, legge 194 e disoccupazione le priorità dell’8 marzo. Di seguito la nota integrale inviata da Maria Luisa Cantisani.
Nella ritualità, come purtroppo accade ogni anno in occasione della festa della donna, credo che in Basilicata non possano mancare riflessioni ed iniziative tutt’altro che rituali su tre temi prioritari: la violenza contro le donne, il pieno rispetto della legge 194, la disoccupazione femminile.
Era l’inverno scorso quando il Paese intero si indignava per l’allarme “femminicidio” e oggi? Oltre ad avere un Governo senza un ministero dedicato, rimaniamo in attesa di quel famoso Piano “straordinario” contro la violenza sessuale e di genere che avrebbe dovuto diventare operativo mesi e mesi fa. Così come, a quanto sembra, rimarremo senza le norme sulla parità elettiva di genere nella futura legge elettorale. Intanto registro l’iniziativa positiva a Matera del protocollo di intesa ‘Codice Rosa’ quale rafforzamento delle attività di un gruppo tecnico interstituzionale per coordinare le azioni legate all’attuazione delle procedure operative, coinvolgimento della rete di associazioni che si occupano di discriminazione e violenza sulle donne per accrescere le attività di sensibilizzazione sull’argomento tra le diverse fasce sociali.
Poi c’è la vicenda della proposta di legge Pace ed altri che, con l’alibi di fornire “misure a sostegno della maternità” sferra un attacco vero e proprio alla legge 194. Dal rapporto annuale sull’attuazione della legge per l’interruzione volontaria della gravidanza si evince che siamo in un Paese in cui di fronte ad oltre il 70% di medici obiettori, dato in aumento negli ultimi trenta anni, abbiamo regioni che raggiungono punte di obiezione dell’88,4% in Campania, 87,9% in Molise, 85,2% in Basilicata, “rendendo, in alcune strutture – si legge nel rapporto – difficile abortire”.
IdV ha scelto un lucchetto da riaprire come simbolo della campagna “Sblocca diritti civili” lanciata da IdV che vede impegnata anche la struttura regionale della Basilicata e fa seguito alla campagna “sblocca lavoro”.
L’affermarsi di nuove culture e costumi di vita ha fatto sì che gli ultimi decenni abbiano coinciso con un progressivo e sostanziale modificarsi dei rapporti interpersonali diffondendo sempre più il fenomeno delle unioni di fatto: una convivenza stabile fra due persone legate da vincoli affettivi ed economici ma non da vincolo matrimoniale.
Infine la disoccupazione che colpisce donne e giovani. Siamo in attesa delle proposte del Piano pluriennale regionale del lavoro per presentare nostre proposte specifiche.