La significativa presenza di imprese italiane nella Regione di Prahova (Romania) che, con oltre 830 aziende a capitale italiano registrate, rappresenta oltre il 21% del totale di imprese a capitale straniero, contribuendo in maniera significativa alla formazione del PIL Regionale, è stata evidenziata in un incontro di lavoro a Palazzo Italia Bucarest presieduto da Giovanni Baldantoni. Negli ultimi anni la Romania prima e la Moldavia poi – sottolinea Baldantoni – hanno effettivamente rappresentato una sorta di “Cina vicina” per le nostre aziende che hanno agito nell’interesse quasi esclusivo di delocalizzare le proprie attività per approfittare di una manodopera qualificata a prezzi ultra-competitivi.
Nell’incontro sono stati poi esaminati i diversi settori di interesse per gli investitori stranieri ed italiani in particolare, tra i quali, spiccano quello energetico, turistico e quello agricolo. Non sono stati trascurati i problemi che quotidianamente gli investitori stranieri si trovano a fronteggiare nella conduzione della loro attività in Romania.
L’Italia – evidenzia ancora Baldantoni – è da oltre 10 anni il principale Paese investitore in Romania per numero di aziende registrate. Moltissimi sono i settori strategici che nei prossimi anni potrebbero rappresentare il volano per un ulteriore consolidamento della nostra presenza imprenditoriale, grazie alle opportunità dischiuse dai fondi europei, dai programmi di privatizzazioni, dalle prospettive di ammodernamento della rete infrastrutturale e dei trasporti, dal buon tessuto industriale esistente e dalla grande disponibilità di risorse agricole e minerarie.
E’ questo il panorama economico che il nuovo Ambasciatore d’Italia a Bucarest Marco Giunti si troverà ad affrontare e al quale da Palazzo Italia sono arrivati gli auguri di buon lavoro a nome di tutti gli imprenditori e delle comunità italiane in Romania.
La Romania – continua il presidente di Palazzo Italia – rappresenta geograficamente il ponte naturale tra Balcani e Russia e si trova al crocevia tra tre corridoi europei il IV^ (ovest-est), il IX^ (nord-sud) e il VII^ (Europa Centrale). Il Paese può vantare incredibili risorse agricole, minerarie e idriche, oltre a un potenziale energetico che acquista sempre più importanza alla luce della presenza non solo di gas e petrolio, ma anche delle recenti ulteriori scoperte di gas e “shale gas”. Con oltre 21 milioni di abitanti rappresenta inoltre uno dei principali mercati dell’Europa centro-orientale ed é saldamente agganciata al percorso comunitario e occidentale.
Gli analisti hanno rivisto al rialzo il tasso di crescita economica per il 2016 (+2,7%, la stima originaria era del 2,5%) e il 2016 (+2,9%) ma raccomandano ancora cautela per quanto riguarda la spesa pubblica, in particolare quella non produttiva puntando a migliorare la qualità delle infrastrutture e ad un migliore assorbimento dei fondi europei.
Nel Paese sono in atto dei processi di privatizzazione delle aziende statali e di ammodernamento della rete infrastrutturale anche grazie ai contributi del Fondo di Coesione UE.
I rapporti tra Italia e Romania sono storicamente rilevanti non solo sul piano storico e culturale, ma anche sul piano industriale e secondo i dati ufficiali del Registro Nazionale del Commercio, il nostro paese é al primo posto per numero di aziende registrate e al settimo per capitale investito.
Sono in molti a segnalare i progressi fatti dalle nostre aziende nella proiezione “oltre cortina” ma ci sono al contempo molti elementi di sicuro interesse non ancora valorizzati al meglio.
Mag 08