Italtractor Potenza, Fiom Cgil Basilicata: “Azienda mantenga gli impegni assunti sulla tenuta occupazionale e sugli investimenti. Ci auguriamo che l’incontro a Roma del 10 maggio sia risolutivo”. Di seguito la nota integrale.
A seguito della riunione Fiom Cgil Basilicata con i delegati Italtractor, alla presenza della segretaria generale Giorgia Calamita, è emersa la necessità di avere garanzie sulla tenuta occupazionale e sulle prospettive industriali future del sito di Potenza. “La tensione tra i lavoratori – afferma Calamita – è dovuta a questa situazione di incertezza. La direzione aziendale Italtractor ancora una volta, nell’ultima riunione così come nelle precedenti, ha fatto annunci e illustrato investimenti che però non si realizzano. Durante l’incontro la Fiom ha rivendicato un cronoprogramma serio, condivisibile e coerente, che individui le date per l’istallazione di nuovi impianti e di interventi strutturali che possano migliorare le condizioni di lavoro, salute e sicurezza nello stabilimento.
È di qualche giorno fa un’intervista del segretario FIOM di Frosinone Donato Gatti, il quale – prosegue Calamita – con grande preoccupazione mette in risalto il mancato impegno di Italtractor sullo stabilimento di Ceprano, che sta mettendo a rischio la tenuta dello stesso da qui alla fine degli ammortizzatori sociali prevista per fine anno. Il 15 aprile scorso, alla presenza di Confindustria Basilicata, azienda e sindacati, Italtractor ha annunciato investimenti per Potenza di 17,5 milioni di euro, a fronte dei 20,9 promessi a novembre scorso, con il coinvolgimento di università e aziende costruttrici e la partecipazione a bandi regionali.
Ebbene – denuncia la segretaria Fiom CGIL – di quell’incontro ancora oggi non abbiamo neppure un verbale che impegni l’azienda all’applicazione degli accordi e impegni già fissati e che tardano a realizzarsi. Venerdì 10 maggio prossimo azienda e sindacati si incontreranno a Roma per avere importanti chiarimenti sugli indicatori del premio di produzione, in particolare sull’efficienza, che l’azienda non ha pagato in nessuno degli stabilimenti italiani. In questa occasione, volente o nolente, l’azienda dovrà dar conto anche degli investimenti, poiché non si può derogare ai singoli siti produttivi la discussione quando in nessuno degli stabilimenti italiani si ha certezza che gli stessi partano come promesso. All’azienda – conclude Calamita – chiederemo per l’ultima volta coerenza con gli impegni presi, investimenti con o senza aiuti pubblici, ma soprattutto trasparenza, al fine di perseguire insieme l’unico grande obiettivo, che è quello della garanzia occupazionale e di un serio rilancio di Italtractor in Italia e nel mondo. L’auspicio è che dalla riunione del 10 maggio emergano risposte concrete, diversamente la Fiom metterà in campo una serie di iniziative anche di lotta perché l’efficientamento e riqualificazione del sito di Potenza non si traducano con la cancellazione dei diritti e la spinta al licenziamento”.