Il coordinamento nazionale docenti GAE contesta la riforma sulla Buona Scuola e invita tutti gli insegnanti penalizzati a partecipare il prossimo 2 settembre al GAE Day in programma a Roma davanti il Ministero della Pubblica Istruzione. Di seguito la nota inviata alla nostra redazione.
Il Coordinamento Nazionale Docenti GAE composto da 45 mila docenti storici con anni di servizio ancora iscritti nelle graduatorie ad esaurimento nazionali poiché non hanno aderito al Piano volontario di assunzione su base nazionale proposto dalla Legge 107, chiede che si dia voce al travaglio ed alla beffa dei 45 mila docenti che avendo ben letto la legge 107 hanno deciso che a quelle condizioni non avrebbero potuto aderire.
Lale legge lasciava libertà a tutti i docenti iscritti nelle GAE di aderire volontariamente al piano di assunzione, entrando però di ruolo a livello nazionale.
Ben 45000 docenti di ogni ordine e grado, 6 mila in Puglia, quasi 2 mila in Basilicata non hanno aderito perché non potevano/volevano allontanarsi dalle loro famiglie, figli, genitori, radici etc.
In tale modo si e’ giunti al paradosso che docenti con 30anni di servizio sono ancora nelle Gae mentre sono entrati di ruolo docenti con pochi o addirittura nessun giorno di servizio che altrimenti non sarebbero mai entrati di ruolo.
Al danno si aggiunge la beffa perché oggi chi volontariamente ha aderito a tale piano di assunzione non è disposto più a partire ricordandosi solo ora di avere figli e famiglie e premendo in tutti i modi (Conciliazioni, emendamento Puglisi, ipotesi di utilizzazioni di docenti nel sostegno pur se privi di specilizzazione) sta facendo apportare modifiche alla legge così privando della possibilita’ di lavorare ben 45000 mila docenti che non avendo momentaneamente accettato il ruolo perché non potevano lasciare figli e famiglie vedono in quelle cattedre annuali e nei posti in deroga la loro unica fonte di reddito.
Ciò anche contro il disposto dell art. 69 della l.107 che in modo çhiaro dispone la intoccabilita di quei posti.
L aver cambiato le regole a cose fatte ha gravemente danneggiato 45000 famiglie.
Questa tragedia di sta verificando nel silenzio dei sindacati e delle forze politiche locali e Nazionali…tranne poche eccezioni.
Queste sono solo alcune delle motivazioni che hanno indotto il Coordinamento Nazionale Docenti Gae ad organizzate un grande evento: venerdì 2 Settembre, a Roma, è in programma il GAE Day (Graduatorie ad esaurimento della scuola) dalle ore 10.30 alle 14 davanti il Ministero della Pubblica Istruzione in Piazza Bernardino da Feltre. (Viale Trastevere). Saranno presenti docenti provenienti da tutta Italia A tale evento sono invitate a partecipare tutte le sigle sindacali e rappresentanze politiche.
Per informazioni inviare una mail a coordinamento.dirittigae@gmail.com
Mario Di Dio, coportavoce regionale dei Verdi della Basilicata: la legge 107 detta La Buona Scuola presenta profili di incostituzionalità. Su questo sono concordi tutti i costituzionalisti che l’hanno esaminata. Di seguito la nota integrale.
E’ indubbio , la legge 107/2015, detta della “Buona Scuola” è una cattiva legge, che risponde a logiche poco democratiche. Il verdetto, unanime, è quello di un “modello” di scuola non compatibile con la nostra Costituzione repubblicana. E’ una legge, questo il mio personale pensiero, che va smontata non solo perché è una cattiva legge, ma perché risponde a logiche poco democratiche, per certi versi autoritaria e perché mortifica il diritto all’istruzione cosi come dettato dalla nostra Costituzione repubblicana.
Vi è la necessità di una mobilitazione da parte della cultura democratica di questo nostro Paese , che , forse , un referendum può sollecitare.
Non ci sono in gioco solo l’insegnamento e gli insegnanti, ma di una concezione leaderistica dell’istruzione . Tuttociò riguarda tutta la Comunità politica e Sociale e che, spero, possa accogliere il grido di dolore degli insegnanti che, sono una componente fondamentale del nostro Paese.
Secondo i maggiori costituzionalisti del nostro Paese il punto maggiormente discutibile sotto il profilo della costituzionalità è quello dei poteri del dirigente scolastico nella chiamata diretta dei docenti. La scelta, dicono i costituzionalisti, degli insegnanti non è ancorata a griglie oggettive, a parametri verificabili e certi, come per esempio l’anzianità di servizio e le esperienze maturate , ma viene rimessa al Dirigente scolastico. Il rischio , aggiungono i costituzionalisti, è che se il docente non sia gradito, sia scomodo o non sia sufficientemente “allineato”, risulti a repentaglio . Questo non è sopportabile perché è un condizionamento molto pesante per la “libertà dell’insegnamento” che è riconosciuto dalla nostra Carta costituzionale e deve restare il cardine del servizio scolastico.
Altro dato non sopportabile è il cosidetto “bonus” del merito. Anche qui il Dirigente scolastico decide da solo in un sistema che “by passa” la concezione di una governance partecipata della scuola attraverso gli organi collegiali.
Insomma una legge antidemocratica perché trasforma la scuola da una concezione di una governance partecipata ad una scuola verticistica che pone tutto nelle mani del Dirigente scolastico in maniera del tutto discrezionale e del tutto non compatibile con la nostra Carta costituzionale.
Il modello applicato dalla legge 107/2015 è quella in cui l’economia prende il sopravvento sulla conoscenza.
Contro questa deriva bisogna porre un argine. Ogni lotta , ogni iniziativa, anche il referendum è ben accetto. Non bisogna demordere e bisogna battersi con tutti i mezzi che la democrazia ci consente per cancellare questa cattiva, iniqua, incostituzionale e dannosa legge della scuola pubblica e statale.
L’unione sarà fondamentale. L’unione dei docenti, dei non docenti, delle famiglie , degli alunni, della politica e della società civile.
Tutti contro la deriva autoritaria della scuola pubblica.
Grazie per averci dato voce