La Dieta Mediterranea Unesco compie 10 anni, intervento di Nino Sangerardi. Di seguito la nota integrale.
Dieci anni fa il Comitato Intergovernativo dell’Unesco, riunitosi a Nairobi(Kenia), iscrive La dieta mediterranea nella prestigiosa Lista del Patrimonio immateriale e culturale dell’Umanità.
Questo importante riconoscimento fu il frutto di un intenso e concertato lavoro svolto da quattro nazioni : Italia, Spagna, Grecia e Marocco rappresentate dalle loro Comunità emblematiche. Ecco : Pollica – Cilento, Soria, Corone e Chefchaouen.
Il momento determinante per proporre la candidatura all’Unesco avvenne il 13 marzo 2010 quando,in Marocco, i rappresentanti istituzionali delle quattro Nazioni sottoscrissero la dichiarazione di Chefchaouen ovvero l’atto finale per ottenere il riconoscimento Unisco.
Per l’Italia il documento fu sottoscritto dal dr. Francesco Ambrosio Capo Gabinetto del Ministro delle Politiche Agricole,dal compianto sindaco di Pollica e Amilcare Troiano presidente Parco nazionale del Cilento.
La Dieta Mediterranea, individuata dal Prof. Ancel Keys—noto nutrizionista americano che trascorse più di 30 anni a Pioppi per studiare le abitudini alimentari, lo stile di vita e i benefici che tale alimentazione apportava alle longeve popolazioni del Cilento—rappresenta un patrimonio culturale condiviso che si tramanda di generazione in generazione e quindi va salvaguardato e messo in opera.
Pertanto non è solo un modello nutrizionale rimasto costante e inalterato nel tempo e nei luoghi del Mediterraneo ma è soprattutto uno stile di vita che promuove le interazioni sociali,conserva e sviluppa le attività tradizionali e i mestieri legati alla pesca e all’agricoltura che si svolgono nel pieno rispetto dell’ambiente e della biodiversità come avviene in tante piccole comunità mediterranee dove le donne svolgono un ruolo particolarmente importante nella trasmissione dei rituali e delle conoscenze che identificano che variano dal paesaggio alla enogastronomia.
”A dieci anni di distanza—sostiene Amilcare Troiano responsabile nazionale Aree protette dei Gruppi ricerca ecologica e già presidente dei Parchi nazionali del Vesuvio e del Cilento– possiamo affermare che la Dieta Mediterranea,patrimonio dell’Umanità, rappresenta il valore aggiunto delle eccelse produzioni tipiche,del turismo naturalistico e enogastronomico dell’Italia,nella consapevolezza che lo sviluppo sociale,culturale e economico del territorio non può prescindere dalla valorizzazione delle sue identità e specificità che, mai come adesso, sono rappresentate anche dalla Dieta Mediterranea”.