Per l’area industriale di Bernalda (circa 70 ettari di cui 13 ettari industriali interessati dal Contratto di Programma “La Felandina”, 50 ettari industriali, 7 ettari agricoli) e anche per la Valbasento si volta pagina. D’ora in poi non si parlerà più di fallimenti o di “necrologi” (come li definisce il Presidente della Giunta De Filippo) ma di progetti e proposte, accompagnati da strumenti nazionali e regionali, di cui due recentissimi (Contratto di Rete e Contratto di Sviluppo) in grado di delineare un futuro diverso. E’ non una semplice speranza ma un messaggio sostenuto da idee progettuali concrete quello emerso a Bernalda nell’incontro-dibattito promosso dal vice presidente del Consiglio Regionale Nicola Benedetto sul futuro de “La Felandina” al quale hanno partecipato il sindaco di Bernalda Leo Chiruzzi, l’assessore alle Attività Produttive Marcello Pittella e il Presidente della Giunta Vito De Filippo.
“Mettere in una piazza di Bernalda in una serata d’agosto centinaia e centinaia di persone – è il commento di Nicola Benedetto – è la testimonianza che la gente anche nel tradizionale periodo di ferie vuole conoscere quali idee ci sono per il proprio futuro e quello dei propri figli, per il proprio territorio. Ed io – aggiunge – coltivo un sogno che è quello di non invecchiare passando per la Basentana a vedere capannoni industriali abbandonati come se fossero reperti di archeologia industriale”.
E’ toccato al sindaco di Bernalda Chiruzzi ricordare le vicende del Consorzio La Felandina che avrebbe dovuto dare lavoro a circa 600 operai, in un’area di 60 ha, con un investimento da Contratto di Programma di 84 milioni di euro e che invece si è conclusa con il fallimento del Consorzio di imprese e un’inchiesta giudiziaria. Ma – ha detto Chiruzzi che nella precedente amministrazione comunale da vice sindaco ha seguito la vicenda – il Comune non ha alcuna intenzione di stare a guardare e lasciare le cose come stanno. Rivendichiamo le risorse ancora disponibili e stiamo valutando di costituirci per la tutela degli interessi del nostro territorio.
Benedetto ha presentato, in linguaggio semplice, il suo progetto: realizzare una Filiera Territoriale Logistica sulla base di alcune presenze nel territorio in grado di sostenere tale ipotesi: Produzioni agricole ed agroindustriali di alta qualità; Presenza di aree industriali ben infrastrutturate e aziende/settori industriali già attivi; Viabilità stradale di buon livello; vicinanza con infrastrutture integrabili (Porti, Aeroporti, Autostrade, ecc.); strumenti di sostegno alla localizzazione di nuove realtà imprenditoriali. Tra la Fascia Jonica e la Val Basento – spiega – è possibile creare un sistema intermodale ottimale utilizzando le aree/piazzali dell’area industriale di Bernalda, non ancora completamente infrastrutturata e situata all’incrocio tra la S.S. 407 e la S.S. 106 e l’intermodale già esistente di Ferrandina (già esistente e non utilizzato nelle sue potenzialità). TALE SISTEMA INTERMODALE RAPPRESENTA IL VERO VALORE AGGIUNTO E LA CERNIERA TRA LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE PRESENTI ED OPERANTI DELL’AREA (AGRICOLTURA, AGROINDUSTRIA, MANIFATTURIERO, CHIMICA DERIVATA, MECCANICA, ECC,) ED IL SISTEMA PORTUALE PER IL TRASPORTO DI LUNGA DISTANZA VIA MARE.
E poi l’annuncio: c’è già un gruppo di imprenditori disponibile ad investire e che nei prossimi giorni ufficializzerà la “manifestazione d’interesse” alla Regione. Per tornare in possesso dell’area del Consorzio La Felandina sotto sequestro il Tribunale di Matera chiede 2,7 milioni di euro, quindi con un primo investimento iniziale ridotto – dice Benedetto – si può cominciare a scrivere una nuova pagina di storia industriale.
Le proposte di Benedetto sono state giudicate positivamente sia dall’Assessore Pittella che dal Presidente De Filippo. Per Pittella l’impegno della Regione è il recupero dei tanti siti industriali dismessi e il recupero a lavoro di almeno 3mila lavoratori in cig o in mobilità. I due nuovi ddl approvati dal Consiglio in occasione dell’Assestamento di Bilancio (Contratto di Rete e Contratto di Sviluppo) – dice l’assessore – possono accompagnare queste proposte a Bernalda come in altre situazioni. Pittella ha assunto l’impegno di informare i cittadini fase per fase del programma. Anche De Filippo si è detto disponibile ad approfondire l’ipotesi progettuale aggiungendo che tra i fondi CIPE che sbloccano fondi FAS, assegnati di recente alla Basilicata, ci saranno sicuramente risorse finanziarie da utilizzare per programmi di industrializzazione e la bonifica della Valbasento che va messa “in connessione” con Bernalda che rappresenta un sito di alta qualità attrattiva per imprenditori. Pensare di chiedere a Monti o a Passera “ridateci i soldi de La Felandina” – ha sostenuto De Filippo – di questi tempi di spending review non è affatto agevole. Ci tenteremo ma abbiamo risorse regionali da utilizzare a condizione che gli imprenditori presentino validi progetti produttivi e ben piantati nei mercati.
D’ora in poi – commenta Benedetto più che soddisfatto – non si parlerà più di quello che La Felandina avrebbe potuto dare a questo territorio perché la mia esperienza imprenditoriale mi porta ad essere ottimista in quanto la crisi se affrontata nel modo più intelligente, con un’adeguata strategia, può diventare un’opportunità per l’imprenditoria, l’occupazione, l’export e lo sviluppo del territorio.
Ago 05
Pittella, si sa ,è di bocca buona e De Filippo non usa interferire: se sono rose fioriranno.
Sono oltre 30 anni che sogniamo centri intemodali o interporti, tutti finiti male e con spreco di denaro pubblico. Mi riferisco ai casi di Tito e Ferrandina. Se merce da far confluire non ce n’è, in parole povere se non produciamo nulla cosa dobbiamo far confluire per il successivo inoltro? Un centro intermodale sta nascendo a S.Nicola di Melfi perchè da quelle parti le speranze di sviluppo, fino a qualche tempo fa, erano grosse e poi si era a scavalco con la provincia di Foggia dove buone produzioni ci sono. Oggi, con la crisi della Fiat , chissà se sarà praticabile anche quello.
e tutta una presa per il c…