SLC Cgil, Uilpost, Confsal e Failp hanno sollevato il velo su un quadro desolante e insostenibile nel settore postale. L’incontro di oggi con le relazioni industriali di Masud e Malsud, richiesto con urgenza ai sensi dell’Art. 17 del CCNL, si è trasformato in un confronto aspro e deludente. Nonostante le nostre richieste chiare e motivate, l’azienda ha scelto di ignorare le gravi criticità denunciate dai rappresentanti sindacali. Le Criticità che Non Possono Più Essere Taciute I lavoratori di Poste Italiane sono in fermento e il malcontento è palpabile. Ecco perché: Carenza di Personale: La penuria cronica di portalettere e sportellisti non solo mina la qualità del servizio, ma mette a rischio la salute dei lavoratori. Una situazione insostenibile che sfocia in stress estremo e carichi di lavoro impossibili da sostenere. Si rispettino i diritti dei lavoratori: L’azienda non concede le ferie, usa in maniera eccessiva lo straordinario e impone distacchi indiscriminatamente, schiacciando i diritti dei lavoratori e minando il loro benessere psicofisico. I lavoratori sono pressati sotto il peso di pratiche vessatorie e irrazionali: da una parte blocca le ferie richieste e pianificate, dall’altra impone ferie d’ufficio e pressa per il raggiungimento degli obiettivi. Una visione strabica, schizofrenica, senza eguali! Mancanza di Trasparenza: L’azienda ignora le richieste sindacali ed evita di verbalizzare gli esiti dei colloqui. Una mancanza di trasparenza che alimenta la frustrazione e il sospetto tra i lavoratori. Questa consuetudine aziendale sta, di fatto, diventando prassi consolidata: non forniscono, perché segretate, le formule utili al calcolo del fabbisogno del personale di Sportelleria e del Recapito. Si limitano esclusivamente a quantificare il numero dei presunti esuberi senza ulteriori spiegazioni. Ma ciò che è troppo e aggiunge al danno la beffa, è il fatto che nonostante le dichiarazioni aziendali restano inspiegabili a rigore logico i seguenti fattori: se c’è esubero, e non si provvede ad attuare la mobilità a livello nazionale e regionale e locale, allora perché si continuano a distaccare sportellisti dalla provincia alle città capoluogo o nei grandi comuni? Oppure, viceversa?! se si cancellano, con un colpo di spugna, gli accordi sottoscritti da entrambe le parti, circa un esubero del cosiddetto personale ALI nella Logistica PCL, perché non si provvede alla loro sistemazione – come da accordi di 2 anni fa – in Mercato Privati alla Sportelleria, ovvero presso DTO? se, si dichiara un esubero di personale del recapito e, nonostante gli accordi previsti di stabilizzazione del personale precario, per la sola Basilicata non viene trasformato nessun contratto da Tempo Determinato a pianta stabile, perché si continua ad abusare nell’utilizzo cronico e a regime dello strumento dello straordinario? E perché, infine si abbinano le zone e si fa ricorso a provvedimenti disciplinari di richiamo, per la semplice protesta dei dipendenti stanchi di essere trattati da bestie da soma? E ancora, e ancora, perché – ma ce ne sarebbero infinite di domande senza probabili risposte – si intima il portalettere a mettere a giro per la consegna, la corrispondenza delle sottozone del recapito gestite a giorni alterni? Disservizi anche ai Cittadini: La riduzione del personale e dei centri di recapito non è solo un problema per i lavoratori, ma anche per i cittadini, soprattutto nelle aree montane e nei piccoli comuni del Sud Italia. I diritti dei cittadini a un servizio postale puntuale e di qualità sono calpestati. Nuove Criticità, Nuove Sfide A queste si aggiungono nuovi e inquietanti sviluppi: Poca chiarezza nella gestione dei Tempi di Attesa: ci risulta che l’azienda stia utilizzando in maniera poco trasparente la Gestione delle Attese, (ci è stato riferito che verrebbe bloccato l’ingresso ai clienti con l’aiuto di dipendenti e guardie, sembrerebbe per alterare artificialmente i tempi di attesa.) Se fosse vero, sarebbe gravissimo. Siamo pronti a presentare una denuncia all’AGCOM per fermare questa che si potrebbe tranquillamente definire, emergesse cosi, una pratica fraudolenta. Distacchi Coercitivi e Uso dell’Auto Privata: I distacchi vengono imposti senza criterio, costringendo i dipendenti a usare auto private, aumentando così, il loro disagio e i costi personali, senza dimenticare la tragicomicità degli uffici HUB: zero scorta e con DUP che hanno, in alcuni casi, metodi alquanto autoritari! Peraltro, ci risulta che vengano minacciati provvedimenti disciplinari ai lavoratori che si rifiutano di effettuare sostituzioni e distacchi! Sicurezza Ignorata nei Passaggi di Cassa: ci viene riferito che i passaggi di cassa avverrebbero senza la presenza di un contraddittorio adeguato, compromettendo la sicurezza e l’affidabilità delle operazioni. Orari di Lavoro Inaccettabili: ci risulta che i capisquadra nei Centri di Distribuzione Postale impongano orari di lavoro non legittimi, sia ai portalettere di ruolo che ai giovani CTD precari, violando le normative e i diritti dei lavoratori. La Lotta Continua Non possiamo e non vogliamo accettare che le necessità dei lavoratori e dei cittadini vengano ignorate. È il nostro diritto, sancito dalle leggi sul servizio universale, ricevere risposte concrete e soluzioni tangibili. La nostra lotta è per condizioni di lavoro dignitose e un servizio pubblico che rispetti gli standard di qualità che i cittadini meritano. Proclamazione dello Sciopero e Ricorso all’Art. 19 del CCNL In aggiunta, il Comitato Intersindacale, nel pieno rispetto dell’articolo 19 del CCNL, proclama lo sciopero degli straordinari e di ogni indennità aggiuntiva sia per il settore sportelleria che per il recapito nel periodo dal 9 settembre al 9 ottobre. Questa misura si rende necessaria per costringere l’azienda a prendere seriamente in considerazione le richieste di miglioramento delle condizioni lavorative e dei servizi. Non è più accettabile che i lavoratori continuino a pagare il prezzo delle inefficienze aziendali e dei maltrattamenti. Un Appello alla Solidarietà Invitiamo tutti i lavoratori a unirsi a questa battaglia. Solo con la nostra forza collettiva e il nostro spirito di solidarietà possiamo ottenere il rispetto dei diritti e delle condizioni di lavoro che ci spettano. È il momento di dimostrare il nostro impegno e la nostra determinazione per un futuro migliore per tutti. Chiamata all’Azione Esortiamo l’opinione pubblica e i media a sostenere la nostra causa e a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle gravissime problematiche che stiamo affrontando. È solo attraverso un’azione congiunta e una pressione continua sull’azienda che possiamo ottenere i cambiamenti necessari.