L’applicazione della tecnologia VR alla settima arte è ormai uscita dai circuiti underground, prendendosi direttamente il red carpet, come accaduto all’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Questa tecnologia decennale ha trovato la sua prima applicazione nel settore videoludico, infatti, da qualche anno è possibile giocare a giochi e sport virtuali sia sui siti di scommesse online come https://rabona.com/it/, che attraverso le console Xbox e PlayStation o i PC dotati delle periferiche necessarie.
Dal mondo dei giochi per PC e console, la realtà virtuale sta tracimando in tanti altri settori della vita, tanto che le previsioni di mercato stimano, per il 2022, un giro d’affari in Italia di 425 milioni di euro: niente male se si pensa che nel 2017 il settore era di 95 milioni di euro.
La loro consacrazione è arrivata l’anno scorso durante la 77esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Già dal 2017 in laguna è attiva una sezione dedicata alla realtà virtuale, ospitata al Lazzaretto Vecchio, e nel 2020 sono stati ben 31 i progetti presentati al Venice VR Expanded. Ampio spazio è andato ai documentari, il primo settore cinematografico a sperimentare le nuove tecnologie, anche se iniziano a vedersi le prime fiction in VR, soprattutto in ambiti che ben si presentano a mescolare realtà e virtuale come thriller, horror e fantasy.
In questa corsa verso il futuro la televisione italiana, attraverso la Rai, è in prima fila: diventando la prima a lanciare un’app dedicata alla VR. Si chiama “Rai Cinema Channel VR” e consente agli spettatori di sentirsi realmente “dentro” la scena, collegando il proprio visore al PC o utilizzando lo smartphone.
Anche il mondo dell’editoria tradizionale sembra interessato, alla disperata ricerca di nuovi lettori tra i giovani. In questo senso va l’accordo tra Rai e Vanity Fair, per potere condividere sui canali della rivista i contenuti editoriali di Rai Cinema. I primi “nomi” utilizzati sono quelli di Pierfrancesco Favino e del regista Marco Bellocchio, attraverso i contenuti extra del film “Il traditore”, presentato all’ultimo Festival di Cannes.
Proprio l’evento cinematografico francese è stato tra i precursori del rapporto tra VR e cinema. Risale infatti al 2017 “Carne y arena”, un’installazione in realtà virtuale del regista Alejandro Iñárritu, che grazie a quel lavoro ha vinto anche l’Oscar Special Achievement Award.
Fonte: Pxhere
Il salto dal piccolo schermo dei videogiochi al grande schermo cinematografico è diventato ormai una realtà. Non è comunque l’unica, la realtà virtuale e la realtà aumentata stanno infatti prendendo piede in molti ambiti della vita di tutti i giorni, con applicazioni che saranno presto alla portata di tutti. Dai camerini intelligenti di Ralph Lauren che permettono di provare i vestiti senza indossarli alle visite virtuali delle agenzie immobiliari. Si potranno rendere più coinvolgenti ed efficaci istruzione scolastica e scuole guida, e più efficiente la medicina con innovative pratiche di riabilitazione e una chirurgia meno invasiva.
Si potranno trovare soluzioni innovative a problemi che la società contemporanea si trascina da lungo tempo, attraverso la nascita delle smart cities interconnesse in tempo reale e supportate dall’intelligenza artificiale. La realtà virtuale, infine, sarà sicuramente un’opportunità per il futuro lavorativo di tante persone.