Anche aziende della Cia-Agricoltori Italiani dalla Basilicata sono presenti a Bologna in questo fine setimana a “La Repubblica dei Contadini”. Nel più grande mercato contadino mai realizzato, d’intesa con FICO Eataly World, sono una decina quelle lucane su un totale di quasi 250 aziende agricole da tutta Italia e migliaia dei loro prodotti tipici locali e presidi Slow Food: birre agricole, formaggi a latte crudo, salumi e carni da allevamenti, ortofrutta fresca e trasformata, pescato e prodotti da forno, pasta e riso, vino, olio e miele. L’iniziativa porta nel più grande Parco agroalimentare del mondo, in collaborazione con Cia-Agricoltori Italiani, uno spaccato unico della biodiversità agroalimentare, custodito dalle aziende agricole del Belpaese.
Aziende selezionate anche da La Spesa in Campagna, la rete per la vendita diretta promossa da Cia e presieduta in Basilicata da Paolo D’Andrea. Si tratta – sottolinea D’Andrea – di un progetto molto importante già avviato in Basilicata da qualche tempo con l’adesione di una trentina di aziende, in gran parte agrituristiche e sul quale puntiamo con la massima decisione. Al momento la spesa in campagna non ha certo i numeri della grande distribuzione, né dei negozi e dei mercati. Crediamo, però, che se si porta avanti un’iniziativa seria e responsabile, questo tipo di vendita diretta può arrivare a coprire il 4-5 per cento dell’intero mercato.
Come rileva l’Ufficio Studi di Cia-Agricoltori Italiani, sono più di 10 mila gli agricoltori che in tutta la Penisola vendono i propri prodotti in spacci aziendali o mercatini rionali, locali e cittadini, proponendo oltre 4.000 specialità tipiche, molte delle quali di solito acquistabili solo nei territori di origine e ora pronte ad essere scoperte, assaporate e acquistate a FICO in occasione de “La Repubblica dei Contadini”.
Sempre di più sono, infatti, le famiglie che scelgono i mercati contadini allestiti dagli agricoltori (+10% nell’ultimo anno). Cia stima che 1 italiano su 4, ogni anno, acquisti almeno una volta direttamente dal produttore, premiando qualità, tipicità e genuinità delle specialità agricole. Oltre a valorizzare i mercati stessi che preservano la biodiversità agroalimentare italiana, offrendo uno sbocco a prodotti realizzati localmente e in quantitativi limitati. Da analisi Cia-Agricoltori Italiani che è già presente sul territorio con il suo circuito di vendita diretta “La Spesa in Campagna” e appuntamenti fissi in molte città italiane; in Italia, il movimento alimentato dalla vendita agricola diretta, ammonta a circa 1 miliardo di euro l’anno.
Piera Bianco neo presidente di Turismo Verde Anche l’offerta agrituristica sottolinea che l’offerta agrituristica lucana è cresciuta in qualità, specie con l’ingresso in azienda di giovani imprenditrici e per poter continuare ad innovare, vogliamo partire dai prodotti della tradizione e dalla consapevolezza che le ormai note qualità, tipicità e valori che li contraddistinguono vanno salvaguardate, conservate e organizzate con adeguate forme di tutela, per combattere le sempre più frequenti contraffazioni del “made in Italy” agroalimentare, e farne, dunque, strumento di innovazione e di sviluppo economico per imprese e comunità locali. L’agricoltura è certamente il settore sul quale puntare per garantire occasioni di sviluppo e coesione. In quest’ottica è importante potenziare il legame fra territorio, consuetudini alimentari e tradizioni enogastronomiche: tutto ciò offre identità e sviluppo alle comunità locali. Sono necessarie, quindi, iniziative che promuovono la vendita diretta dei prodotti dell’azienda agricola, le “strade enogastronomiche” collegate ai prodotti tipici ed ai vini di qualità, la valorizzazione turistica attraverso le tipicità agroalimentari, i Musei del cibo e della tradizione contadina, una ristorazione che richiami le ricette e i prodotti locali, anche nelle mense pubbliche, l’ospitalità turistica alberghiera per la valorizzazione delle tradizioni alimentari locali.
Giu 02