La trentenne materana Cristiana De Filippis, ricercatrice dell’Università di Parma, è entrata nell’Accademia della Società Matematica Europea. Un riconoscimento importante che arriva a seguito delle sue numerose pubblicazioni scientifiche di impatto internazionale.
L’Accademia della Società Matematica Europea raccoglie il meglio tra le nuove generazioni in Europa. E tra i trenta membri selezionati tra i migliori giovani matematici del continente figura anche la materana Cristiana De Filippis.
si tratta di un riconoscimento internazionale di grande prestigio, ricordando anche che i premi più importanti in matematica sono spesso riservati a persone non troppo mature. Si pensi che la Fields Medal, da molti ritenuta l’equivalente del Nobel per la disciplina, ha come limite di età 40 anni.
Diventata negli ultimi anni una delle matematiche più note e invitate al mondo della sua generazione, la professoressa De Filippis non era nuova a riconoscimenti importanti, anche se non ancora di questa levatura. Qualche anno fa le era stato conferito il G-Research Prize in Gran Bretagna per i suoi contributi al Calcolo delle variazioni, mentre nel 2021 aveva ricevuto, dalle mani del Nobel Giorgio Parisi, il premio Iapichino dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Dopo il dottorato di ricerca conseguito presso l’Università di Oxford, la De Filippis aveva ricevuto numerose offerte per posti di professore in varie università di prestigio in Europa e Stati Uniti, ma aveva poi scelto di tornare in Italia e in particolare a Parma, convinta dalla qualità della ricerca dell’ateneo parmigiano, negli ultimi anni costantemente ai vertici delle classifiche internazionali per quanto riguarda la matematica.
Oggi l’impatto della ricerca e del lavoro della De Filippis l’hanno portata ad essere, secondo la banca dati dell’American Mathematical Society, la persona più citata al mondo nel suo anno di dottorato. Pubblicazioni che riprendono le sue idee appaiono ormai ogni settimana sulle principali riviste internazionali, mentre si moltiplicano le richieste di giovani ricercatori, europei e non, che chiedono di visitare Parma per poter collaborare con lei.
Grazie al lavoro della De Filippis hanno trovato risposta alcune difficili questioni dell’Analisi Matematica contemporanea, come la validità della teoria di Schauder per equazioni non uniformemente ellittiche. Si tratta di una questione classica, che affonda le sue radici nel tragico clima dell’Europa degli anni ’30, quando il matematico polacco Juliusz Schauder e l’italiano Renato Caccioppoli, tra gli altri, andavano costruendo le basi della teoria topologica delle equazioni differenziali, dimostrando quelle che sono poi diventate note in letteratura come stime di Schauder per equazioni lineari. Una linea di ricerca segnata dagli eventi drammatici di quel periodo: Schauder verrà ucciso dai nazisti, mentre Caccioppoli verrà internato in un manicomio dai fascisti. Le stime di Schauder sono oggi uno degli strumenti fondamentali e più usati nell’analisi delle equazioni a derivate parziali in quanto permettono di dimostrare la regolarità, e quindi l’approssimabilità, delle soluzioni, cosa di fondamentale importanza nelle applicazioni. Molti problemi fisici sono infatti governati da equazioni differenziali di cui non è quasi mai possibile calcolare le soluzioni esplicite. Non rimane quindi che approssimarle con l’ausilio di potenti calcolatori elettronici. È quello che si fa nei maggiori laboratori di ricerca applicata di tutto il mondo, dalla Nasa alla Dallara. A questo punto gli algoritmi di approssimazione riescono nel loro intento, cioè restituire un grafico della soluzione, tanto meglio quante più informazioni parziali e qualitative si conoscono a priori sulle soluzioni, anche se queste non si sanno scrivere fino in fondo. A questo passo provvedono, come strumento di base, proprio le stime di Schauder. Nel dopoguerra la teoria è stata sviluppata ed estesa alle equazioni non lineari, le più complicate ed importanti, partendo dalle intuizioni iniziali di De Giorgi e Nash, da vari gruppi di ricerca di grande nome come quello di Smirnov e Ladyzhenskaya a San Pietroburgo, Gilbarg e Trudinger a Stanford e Hildebrandt a Bonn.
Era rimasto aperto il caso non uniformemente ellittico, per anni oggetto delle ricerche dei matematici di San Pietroburgo e Stanford, e che nell’ultima decade era stato al centro di molti sviluppi estremamente parziali. Le prime risposte generali sono arrivate da Parma grazie al lavoro della De Filippis e dei suoi collaboratori, che, insieme ai suoi lavori dedicati alla teoria della regolarità, hanno procurato alla giovane matematica immediata notorietà internazionale, fino alla nomina europea.
L’elezione all’Accademia della De Filippis è senz’altro uno dei maggiori riconoscimenti scientifici guadagnati dall’Università di Parma nell’ultima decade, che permette all’Ateneo parmigiano di apparire, in questo caso, accanto a istituzioni come il Max Planck Institute, Parigi Dauphine, Princeton e la New York University. Il processo è stato lungo e difficoltoso, ed è passato per un’analisi meticolosa dei vari settori di maggiore impatto nella matematica mondiale. L’idea è che il ruolo dei neo eletti sarà destinato a diventare di leadership per la matematica europea, nell’ottica di un rinnovamento teso alla qualità e alla competitività.
Nella sua attività Cristiana De Filippis si divide oggi tra Parma e il resto del mondo, invitata praticamente ogni mese da istituzioni ed enti di ricerca. Solo nel suo programma dell’ultimo anno troviamo inviti a tenere conferenze provenienti da Australia, Belgio, Corea, Germania, Gran Bretagna, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Russia, Spagna, Svezia.
Commenta il riconoscimento alla De Filippis Susanna Terracini, docente ordinaria di Analisi Matematica all’Università di Torino e ricercatrice di fama mondiale. La Terracini fa parte del comitato esecutivo della Società Matematica Europea, composto in tutto da dieci membri, ed è stata per anni uno dei sette membri del consiglio direttivo dell’Anvur, l’agenzia governativa che si occupa di valutare il sistema universitario italiano. «Un importante riconoscimento per la De Filippis, selezionata in base al curriculum di primissimo ordine, e per l’intera Università di Parma. Una nomina che rappresenta anche una grande responsabilità. L’Accademia avrà un ruolo propositivo e consultivo, si occuperà di promuovere convegni, attività, conferenze, congressi e della nomina dei vari comitati scientifici a livello europeo. Cristiana, con il suo incredibile curriculum e una mente particolarmente brillante, rappresenta il futuro della matematica».
Grande soddisfazione anche all’Università di Oxford, dove il direttore del dipartimento di Matematica, il professor Jan Kristensen, uno dei maggiori esperti viventi di Calcolo delle variazioni, ha commentato: «De Filippis ha conseguito il dottorato di ricerca in Matematica da noi a Oxford nel 2020 con una tesi in teoria della regolarità. Questa è notoriamente una delle aree più tecniche e difficili della matematica, e con una lunga tradizione. Da allora la De Filippis ha ottenuto una serie di risultati notevoli affermandosi come uno dei maggiori esperti del settore. La nomina all’Accademia riconosce questi traguardi ed è un grande onore per le Università di Oxford e di Parma e più in generale per la comunità matematica italiana».