“Un’iniziativa attesa da tempo e che può rilanciare uno strumento finanziario, quale quello dei consorzi fidi, che svolge un ruolo fondamentale per lo sviluppo delle piccole e medie imprese”. Il manifesto delle associazioni imprenditoriali Pensiamo Basilicata plaude all’approvazione della proposta di legge di riforma dei confidi, il cui via libera definitivo è arrivato dalla Camera dei deputati il 6 luglio scorso con 278 voti favorevoli, 90 contrari e 60 astensioni.
La riforma punta a snellire le procedure, semplificare le modalità di accesso alle garanzie e introdurre meccanismi di controllo per tutelare chi opera con la massima correttezza. È pertanto previsto il rafforzamento della patrimonializzazione dei confidi agevolando la raccolta di risorse private, del terzo settore e di risorse pubbliche, con l’intento di favorire la sinergia tra Fondo centrale di garanzia e confidi stessi, valorizzando le attività svolte dai soggetti operanti nella filiera della garanzia e della controgaranzia. Saranno inoltre sviluppati strumenti innovativi, forme di garanzia e servizi, finanziari e non, che rispondano alle nuove esigenze di imprese e liberi professionisti.
“La Regione Basilicata rapidamente deve rapidamente avviare le misure previste dalla programmazione comunitaria di ingegneria finanziaria a sostegno dei confidi – commenta Pensiamo Basilicata – per ridare ossigeno al sistema imprenditoriale che, soprattutto in territori difficili come il nostro, lamenta da tempo problemi di accesso al credito, aggravati dalle condizioni generali di crisi. Il ruolo dei confidi, così come ribadito dall’ultimo rapporto Banca d’Italia, è infatti determinante nella nostra regione”.
Filippo Gesualdi (presidente C.T. Regionale Artigiancassa Basilicata): riforma Cofidi grande passo avanti.
L’approvazione da parte della Camera dei Deputati della “Riforma dei Consorzi Fidi” è un provvedimento atteso da tempo dalle categorie dell’artigianato e delle piccole imprese.
Un importante strumento finanziario, che può sicuramente aiutare l’imprenditoria lucana e soprattutto artigiana a superare le tante difficoltà che si incontrano nell’accesso al credito in un rapporto molto più complicato rispetto al centro e al nord, con appena 2 imprese su 100 finanziate e l’81% di richieste non accolte o accolte parzialmente che si conferma difficoltoso, costoso, e limitato.
Certo è che oggi, per sopravvivere, le aziende – specie i piccoli e medi imprenditori – hanno bisogno di quella liquidità economica spesso latente, innescando una sorta di dipendenza fisiologica dagli istituti di credito. Dunque, il rapporto con le banche, resta difficile per le imprese, soprattutto in un momento come questo di piena recessione, con una burocrazia che invece di ridursi sale e una disponibilità di concessione prestiti in continuo deterioramento.
E sono solo i Confidi che possono svolgere un ruolo fondamentale per lo sviluppo delle nostre imprese, perché conoscono il territorio e soprattutto conoscono le imprese.,
Una riforma che va a semplificare proprio le modalità di accesso alle garanzie , attraverso una perfetta sinergia tra Fondo centrale di Garanzia e CONFIDI stessi.
Va sottolineato inoltre l’impegno costante della Regione Basilicata, per la continuità operativa del Fondo contributi per le imprese artigiane lucane, che ha sempre assicurato le necessarie risorse finanziarie a favore del comparto e l’azione di Artigiancassa come Istituto di riferimento per le Piccole e Medie Imprese che operano nell’ambito del territorio regionale. Senza credito non c’è né ripresa, né impresa.
L’auspicio e la sollecitazione sonoper gli adempimenti della Regione che metta in atto tutte le misure necessarie previste dalla Programmazione Europea di Ingegneria Finanziaria a sostegno dei Consorzi Fidi, che ricoprono un ruolo determinante nella nostra Regione.
Le nostre imprese sono pronte ad investire in beni materiali, ed anche in beni immateriali, come la formazione, il marketing, la ricerca e l’innovazione, per dare un contributo di crescita all’economia e all’occupazione specie giovanile, ma la loro volontà il più delle volte viene ostacolata dalla difficoltà di reperire risorse.