“La Via Maestra”, Esposito (Cgil Potenza): “Oltre mille manifestanti dalla provincia di Potenza in piazza a Napoli
in difesa della nostra Costituzione”. Di seguito l anota integrale.
‘La Via Maestra’, composta da 160 organizzazioni e associazioni, tra cui la Cgil, sarà di nuovo in piazza a Napoli il 25 maggio “per un’Italia capace di futuro, per un’Europa giusta e solidale”. La Cgil di Potenza parteciperà raccogliendo l’adesione di oltre mille manifestanti tra iscritti, militanti Cgil, associazioni e singoli cittadini.
“La Costituzione – si legge nell’appello diffuso da ‘La Via Maestra’ – continua ad essere il nostro programma politico: per la democrazia, per la pace, per il clima, per la giustizia sociale, per il lavoro dignitoso, per dare un futuro sostenibile a questo Paese”. Il corteo, il cui concentramento è previsto per le ore 13.30 in piazza Mancini, sfilerà poi per le vie di Napoli fino a raggiungere piazza Dante dove si terranno gli interventi dal palco.
“Dalla manifestazione nazionale del 7 ottobre sono trascorsi più di 7 mesi – spiega il segretario generale della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito – la situazione internazionale e del Paese è andata pericolosamente aggravandosi. Il rischio di una guerra generalizzata nel mondo è sempre più forte. A Gaza, in Medio Oriente, in Ucraina, in Sudan e in altre aree del mondo proseguono e si allargano la carneficina e la corsa al riarmo. Sui cambiamenti climatici non c’è inversione di tendenza, anzi si fanno passi indietro mentre aumentano le vittime e i danni, colpendo di più le persone, i lavoratori e i territori più fragili. La transizione ecologica va governata, per renderla socialmente giusta, fondata su una nuova qualità del lavoro e dello sviluppo”. In questo contesto “l’Unione Europea – prosegue Esposito – invece di essere un fattore di pace e di progresso, rischia di perdere il proprio ruolo di inclusione e di cooperazione e con il patto su migranti e asilo smarrisce anche la propria umanità.
In Italia l’attacco all’unità del Paese, alla Costituzione e alla democrazia prende il nome di autonomia differenziata ed elezione diretta del Presidente del Consiglio. Così si approfondiscono le disuguaglianze e si mortifica la partecipazione democratica”. Nel mentre, “la libera informazione, la libertà di manifestare, il diritto al dissenso, l’autonomia della magistratura sono sotto l’attacco di un crescente autoritarismo. Il ruolo dei corpi intermedi è svilito e negato – denuncia Esposito – la situazione sociale ed economica è sempre più grave, il lavoro è sempre più precario soprattutto per giovani e donne. Diciamo basta alle morti sul lavoro: bisogna cambiare radicalmente l’attuale sistema fondato su appalti e subappalti e investire su salute e sicurezza. C’è poi un’emergenza salari e pensioni, le diseguaglianze e la povertà crescono, il welfare – a partire dal diritto alla salute, all’istruzione e all’abitare – è sempre di più definanziato, in progressivo smantellamento e indebolito dalle privatizzazioni. Non si contrasta l’evasione fiscale e si attuano, invece, interventi regressivi come la flat tax. I diritti sociali e civili, a partire da quelli delle donne, sono a rischio. Anziché investire sulla giusta transizione e su nuove politiche industriali si sprecano risorse per opere inutili come il ponte sullo Stretto. Il governo non dà le risposte che servirebbero: invece di contrastare queste tendenze le determina. Ecco perché il 25 maggio torniamo in piazza. Il nostro paese, il Mezzogiorno e la Basilicata hanno bisogno di partecipazione, del ruolo delle organizzazioni sociali e sindacali, dei