Antonio Di Matteo, presidente del gruppo consiliare “MuoviAmo Tursi”, in una nota sottolinea le difficoltà degli agricoltori di Tursi, costretti a rinunciare alla risorsa idrica dopo la decisione assunta dal Consorzio di Bonifica. Di seguito la nota integrale.
Di Matteo: “L’agricoltura di Tursi ancora senza acqua”.
Il Consorzio di Bonifica sta giocando con il fuoco. Questo deve essere chiaro da subito. Tutti gli agricoltori che si rivolgono agli uffici territoriali vengono rispediti a casa con la stessa bugia: “domani l’acqua ci sarà”. È un spudorata menzogna che hanno studiato a tavolino e che ripetono da due settimane. Già dal 30 aprile, per il Consorzio la colpa è della siccità e dell’Ente Irrigazione. È vero che c’è stata la riduzione a livello provinciale, ma è anche vero che Tursi è il territorio più danneggiato da questo razionamento. Infatti, il Consorzio richiede la fornitura alle varie prese della condotta Sinni non in base alle vere esigenze. Non vorremmo che la politica influenzi scelte che si sono dimostrate fino ad ora pessime.
La verità è la seguente: l’aumento c’è stato il 4 maggio, ma non è pari all’aumento avuto l’anno scorso, quindi c’è di fatto una riduzione della fornitura; i litri autorizzati resteranno tali fino al 30 giugno, successivamente ci sarà l’aumento, ma comunque non si arriverà ai livelli dell’anno scorso; il Consorzio ha consumato troppo litri durante i mesi invernali e ora è stato costretto a ridurre la domanda idrica.
Per quanto riguarda il vastissimo territorio di Tursi la situazione è gravissima: Contrada Canala è di nuovo in deficit idrico perchè i litri avuti appena qualche giorno fa sono stati inspiegabilmente ridotti; Contrada Monte è abbandonata, non avendo mai avuto acqua dall’inizio della stagione; per tutte le Contrade fornite dalla vasca Torre la fornitura è risicata ed alternata, quindi insufficiente; Contrada Marone ha il razionamento della fornitura, per scontare i litri mandati al Monte. Possono le principali contrade di Tursi morire di sete? Siamo figli di un Dio minore e di una politica incapace?
La crisi si risolve con la programmazione, la conoscenza del problema, l’attenzione e la rapidità d’azione. Tursi ha urgente bisogno di aumento di fornitura. Gli agricoltori di Tursi pagano milioni di euro di canone al Consorzio per garantire un servizio inefficiente e servile e anche qualche lussuosa poltrona. Ma soluzioni non arrivano da chi è deputato e pagato per trovarle ed attuarle.
In assenza di inventiva, MuoviAmo Tursi ha qualche proposta: 1) la vasca che fornisce Contrada Monte può essere riempita con la pompa, che il Consorzio ha, ed utilizzando l’acqua nella sottostante condotta di Gannano, almeno nei momenti di emergenza, come questo. 2) la condotta che unisce la vasca appena citata e la vasca Marone è lacerata tanto da disperdere 100 litri al secondo; litri che si disperdono inutilmente ma che vengono profumatamente pagati dagli agricoltori. Allora responsabilizziamo il Consorzio su queste perdite. 3) si chieda agli agricoltori di ammodernare gli impianti irrigui con sistemi a ridotto consumo idrico. 4) si provveda alla sostituzione delle bocchette con i contatori ed all’eliminazione del canone annuo fisso per ettaro, così che se il Consorzio non eroga acqua, gli agricoltori si evitano di pagare il canone. 5) il Consorzio ha dimostrato di non avere un piano B in caso di emergenza idrica. E ricordo che non siamo in emergenza idrica. Fummo in emergenza idrica quando la diga di Senise si svuoto interamente negli anni Novanta. E nonostante questo la condotta Sinni riforniva comunque la Puglia grazie ai pozzi sottostanti la diga.
MuoviAmo Tursi ha chiesto urgentemente stamattina l’aumento della fornitura per le seguenti contrade: Canala, Monte, Pantoni perchè sono le più danneggiate. Domattina approfondirà la questione con le istituzioni per dare maggiore incisività alla questione.
Antonio Di Matteo, presidente del gruppo consiliare “MuoviAmo Tursi”