“L’agricoltura protagonista della ripresa economica”. E’ il tema scelto per il sesto congresso regionale della COPAGRI Basilicata presso Alvino 1884 in via San Vito a Matera.
All’incontro hanno partecipato il Presidente Nazionale COPAGRI Franco Verrascina, l’Assessore alle Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata Franco Cupparo, il Presidente Regionale COPAGRI Basilicata Nicola Minichino e i presidenti COPAGRI delle Province di Matera e Potenza, Cesare Carriero e Claudio Cufino.
Sono stati affrontati temi relativi alla crisi del comparto agroalimentare e le proposte per il rilancio del settore, partendo dalle agroenergie e dai fondi rinvenienti dal PNNR del settore.
In rappresentanza dei 2000 iscritti lucani della COPAGRI, 50 delegati sono stati chiamati al rinnovo degli organi sociali regionali e alla designazione dei delegati al Congresso Nazionale COPAGRI.
Di seguito report integrale e relazione del Presidente Regionale COPAGRI Basilicata Nicola Minichino
“La delicata contingenza che stanno vivendo l’agricoltura ha già portato alla chiusura del 10% circa delle imprese agricole lucane, strette nella morsa tra i rincari record dei costi di produzione e dell’energia, con particolare riferimento al gasolio agricolo, ai fitofarmaci e ai fertilizzanti; per evitare il collasso del settore servono quindi interventi urgenti sul versante della credito e soprattutto su quello della programmazione, puntando a rimettere l’agricoltura al centro dell’agenda politica”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Basilicata Nicola Minichino, aprendo i partecipati lavori del VI Congresso della Federazione, dedicato al tema “L’agricoltura protagonista della ripresa economica”.
“Anche e soprattutto per queste ragioni continueremo a impegnarci per tutelare la fondamentale attività dei produttori agricoli, lavorando per promuovere il più possibile tutte le forme di integrazione del reddito e di multifunzionalità, a partire dalle agroenergie, senza dimenticare la necessità di puntare con sempre maggiore decisione sul ricambio generazionale”, ha proseguito Minichino, che è stato confermato all’unanimità presidente della Copagri Basilicata per il prossimo mandato.
Il Consiglio Generale della Copagri Basilicata, infatti, riunitosi nell’ambito dei lavori congressuali e svoltosi alla presenza del presidente della Copagri nazionale Franco Verrascina, del vicepresidente Tommaso Battista e del direttore generale Maria Cristina Solfizi, ha confermato la piena fiducia nel presidente in carica. Le foto dei lavori sono consultabili cliccando qui.
A salutare i lavori congressuali sono stati, fra gli altri, oltre ai vertici dei sindacati agricoli e delle associazioni datoriali regionali, il vicepresidente della regione Basilicata Francesco Fanelli, il direttore generale per le politiche agricole, alimentari e forestali della Regione Emilia Piemontese, il vicepresidente della provincia di Matera Franco Mancino e il consigliere regionale Luca Braia.
Relazione del Presidente Regionale COPAGRI Basilicata Nicola Minichino per il 6° congresso nazionale COPAGRI
Delegate, delegati, invitati, a tutti i convenuti al tavolo della presidenza, benvenuti.
Oggi è un giorno importante per la COPAGRI di Basilicata, dopo i rinvii dovuti per i motivi che tutti conosciamo arriviamo oggi, dopo le assemblee Zonali e i Congressi Provinciali di Potenza e Matera a svolgere il Nostro congresso regionale.
Non è certamente un rito statutario, ma una sintesi di quello che negli ultimi anni si è fatto o cercato di fare, e principalmente è un impegno importante per il futuro della Confederazione che ci unisce a quello dei nostri soci.
Non sarà certamente una relazione composta da una mera elencazione di problemi, anzi, sarà l’occasione per cercare di dare loro una soluzione.
SITUAZIONE ECONOMICA
Dall’ultimo congresso ad oggi abbiamo vissuto momenti diversi: si è passati da una fase di stallo ad una ripresa del mondo agricolo, seguita dalla pandemia che ha costretto tutti noi a vivere una situazione irreale. In quei giorni, non dimentichiamolo, l’agricoltura ha svolto un ruolo importantissimo, continuando a consegnare cibo dalla grande distribuzione ai piccoli mercatini, garantendo prodotti indispensabili. Non potevamo certamente venire meno alla nostra “missione”, la nostra tipologia di impresa, sebbene tra mille difficoltà, non può permettersi di spegnere le macchine e chiudere le saracinesche.
La pandemia ha causato anche una serie di problemi nel settore logistico, con conseguenti forti rallentamenti delle esportazioni.
In forte crisi anche il comparto agrituristico, che ha subito più di altri comparti del primario gli effetti della pandemia e una successiva lenta ripresa di tutto il settore turistico.
In generale, dai dati Istat per la nostra regione si registra un dato pari al 13,3% riferito ad aziende che hanno subito danni dal Covid, un numero non molto significativo se visto in un quadro nazionale dove altre regioni hanno valori molto più negativi.
Amici e associati, purtroppo, non sono più tra noi a causa della pandemia, ma hanno lasciato un segno, un ricordo a cui tutti noi dobbiamo guardare per non dimenticare ciò che abbiamo vissuto in quei giorni difficili.
Superata l’emergenza Covid, abbiamo registrato una lenta ma continua e significativa ripresa del nostro comparto.
Ad inizio 2022 si è acceso un conflitto ai confini dell’Europa, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Non è oggi né il luogo né il contesto in cui affrontare le motivazioni che hanno causato questa complessa situazione, ma dobbiamo certamente tutti noi ricordare le vittime innocenti e chi ancora oggi soffre per una guerra inutile.
Quello che avviene in Ucraina non può lasciarci indifferenti, sia dal lato umano, che da quello economico. L’aspetto umanitario è certamente il più significativo e grave, poiché vittime inermi, bambini senza nessuna responsabilità, stanno soffrendo in una situazione indescrivibile.
Dal punto di vista economico, è sotto gli occhi di tutti la grave crisi energetica (oggi di strettissima attualità) causata dalla guerra in Ucraina: non si viveva nulla di tutto ciò dalla Seconda Guerra Mondiale, ed ancora oggi non si intravedono spiragli che portino ad una risoluzione.
Nel settore agricolo, anche senza contare le ataviche problematiche che da tempo affliggono il settore primario (basta ricordare che il prezzo di vendita dei prodotti non basta nemmeno a coprire i costi di produzione), la crisi ucraina ha portato, come in altri comparti, una ulteriore complicazione: i costo dei prodotti energetici è aumentato tanto da aver raggiunto livelli record, come di conseguenza le tariffe di materie prime fondamentali per l’agricoltura, come fitofarmaci e fertilizzanti, i cui prezzi sono in costante aumento.
I COSTI DELLE MATERIE PRIME ENERGETICHE
L’aumento dei costi di produzione per gasolio, prodotti fitosanitari, fertilizzanti, mangimi e costi energetici hanno sicuramente inciso negativamente sul bilancio delle aziende agricole (si pensi al gasolio agricolo che ha avuto in aumento da 0.70 €/litro nel 2019 ad 1.50 €/litro nel 2022), senza dimenticare che le aziende agricole devono fronteggiare, purtroppo, anche gravissimi fenomeni speculativi.
A seguito di questi scenari, sono state attuate delle misure di aiuto come il credito d’imposta sui carburanti agricoli per due trimestri: come COPAGRI però intendiamo chiedere che tale misura comprenda tutto il 2022. Non è certamente una soluzione poiché il problema è strutturale, ma è almeno un minimo contributo.
In riferimento alle problematiche legate al caro carburanti e risorse energetiche, è importante sottolineare che tutti i settori produttivi sono stati colpiti dalla crisi energetica in atto, con i conseguenti rincari che ricadono sui costi di produzione e che aggravano ulteriormente i bilanci delle aziende già messi a dura prova dalla pandemia prima e dalla guerra in Ucraina poi.
I bandi e le risoluzioni promossi dalla Regione Basilicata per consentire alle famiglie lucane un risparmio sui consumi di gas, non devono quindi escludere le imprese, agricole e non, a cui possono essere destinati, come per le famiglie, risorse rinvenienti dalle royalties sulle estrazioni petrolifere in Basilicata.
IL CLIMA
La tropicalizzazione del clima sta causando effetti climatici estremi e veri e propri disastri ambientali e fitopatologici che danneggiano, oltre all’agricoltura, tutto il territorio.
Si è registrato un periodo di siccità da record, che ha flagellato l’agricoltura causando gravissimi danni non solo alla produzione primaverile-estiva (danni stimati dalla Regione Basilicata solo per il comparto cerealicolo superiore al 40% per il raccolto 2022) ma anche ai comparti frutticoli-olivicoli che vedremo successivamente nei periodi di raccolta autunno-vernini.
L’estrema gravità della crisi idrica conseguenti alle scarse precipitazioni, unite alla situazione drammatica in cui versano le dighe lucane, rende necessario individuare misure finanziarie urgenti. Un ruolo importante in questo ambito è sicuramente rappresentato dal Consorzio di Bonifica della nostra Regione, che garantisce la conservazione del suolo e la tutela della risorsa idrica, rendendola disponibile per l’indispensabile funzione di irrigazione che garantisce la produzione agricola lucana dal punto di vista qualitativo e quantitativo.
Per l’ammodernamento delle strutture si utilizzeranno i fondi previsti dal PNRR perché, oltre all’obiettivo di miglioramento della produzione e dei servizi, siano strumento di salvaguardia del territorio, dove l’agricoltore avrà il ruolo di primo custode.
I FONDI PSR
Gli impegni presi dalla Commissione Europea utilizzando i fondi del PSR hanno garantito sovvenzioni corpose alle aziende su tutti i settori, dal vitivinicolo all’agrituristico: con il nuovo PSR certamente non potremo ipotizzare investimenti sulle misure strutturali, ma certamente puntare sugli aiuti a superficie che potranno garantire un più cospicuo sostegno economico.
La COPAGRI di Basilicata, in fase di presentazione delle nuove proposte sul PSR 2023-2027, ha formalmente chiesto al Dipartimento Agricoltura anche di eliminare o ridimensionare fortemente tutte le misure che non vedono coinvolte le aziende agricole ma soggetti diversi, come gli aiuti previsti nei piani leader che non hanno un obiettivo centrale nel settore primario.
Dopo lo slittamento della scadenza riguardante la vecchia programmazione, causata dalla pandemia, si dovrà tener presente la situazione economica che attualmente vivono tutti i comparti produttivi in agricoltura.
Gli obiettivi del nuovo PSR saranno:
· sostenere il ricambio generazionale
· aumentare la competitività
· garantire un reddito equo agli agricoltori
· salvaguardare il paesaggio e la biodiversità
· tutelare l’ambiente
· proteggere la qualità dell’alimentazione e della salute
· promuovere le conoscenze e l’innovazione.
· migliorare la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare
· agire per contrastare i cambiamenti climatici
Questo è il grande impegno che ci attende per rispondere alle attese dell’agricoltura lucana e della Basilicata rurale.
INVESTIRE IN AGRICOLTURA
Sappiamo benissimo che nelle misure strutturali c’è un impegno economico importante da parte delle aziende, ma anche un obiettivo futuro per lo sviluppo delle stesse. Direttamente collegata alla questione degli aiuti alle aziende, per poter investire in esse c’è bisogno di liquidità, un tema cruciale per lo sviluppo e la tenuta del comparto.
Il mutamento geopolitico in atto ha portato all’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse, con conseguente aumento delle difficoltà nell’ottenere un mutuo e pagarlo. Per questo bisogna ragionare su misure straordinarie a livello nazionale ed Europeo. Per agevolare l’accesso al credito per tutti gli imprenditori, un ruolo importante sarà rivestito da ISMEA per snellire le procedure di concessione e mettere in linea le garanzie richieste.
E’ fondamentale che fondi del PNRR siano indirizzati anche allo sviluppo infrastrutturale, non è più tollerabile il grave deficit della regione Basilicata in materia di collegamenti (unica regione senza aeroporto): l’auspicio di COPAGRI è il rilancio del progetto della piattaforma logistica di Ferrandina interconnessa con la ZES di Taranto.
AGROENERGIE, AGRITURISMO E AGRICOLTURA BIOLOGICA
La COPAGRI ha cercato di dare delle risposte importanti a settori trainanti, come con la costituzione di Gaia Energia, che in un momento come questo dove il costo dell’energia ha un impatto sostanzioso, riveste un ruolo fondamentale all’incentivazione della produzione di energia rinnovabile da agricoltura.
Non a caso a Pomarico, in data 19/05/2022, abbiamo svolto un incontro con le amministrazioni comunali della zona per discutere di comunità energetiche e decreti ministeriali che creeranno una rete tra agricoltori e non solo, perché l’energia proveniente dall’agricoltura è energia pulita, solidale e sostenibile che crea sviluppo con il territorio e per il territorio.
Dal 27/09/2022 è, inoltre, possibile presentare le richieste di accesso agli incentivi per la produzione di energie alternative, nell’ambito della misura PNRR “Parco Agrisolare” a cui sono destinati 1,5 miliardi di euro.
Con la costituzione, nel settore biologico, di Anaprobio, di cui ad oggi sono Vicepresidente Nazionale, le aziende agricole associate sono pronte a contribuire alla transizione ecologica ed energetica messe seriamente a rischio dai costi record delle produzioni.
Nel nostro Paese sono presenti circa 86.000 operatori biologici, in aumento del 96% rispetto al 2010, e ad oggi abbiamo il primato in termini di superfici.
L’agricoltura biologica può dare un impulso all’economia locale e migliorare l’economia del territorio, in molti casi minacciata dall’abbandono e dall’agricoltura intensiva: sappiamo benissimo che gli obiettivi comunitari sono di portare i terreni biologici al 25% entro il 2030, traguardo difficile ma non impossibile.
La COPAGRI, infine, da sempre guarda al comparto dell’agriturismo per promuovere, sostenere e diffondere la protezione e la valorizzazione delle risorse naturali del mondo rurale, nonché per migliorare i rapporti tra uomo ed ambiente. Per questo motivo è stata promossa e creata l’Associazione COCCINELLE.
RAPPRESENTATIVITA’
La COPAGRI nel suo periodo di presidenza di Agrinsieme, ovvero il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative che si riconoscono, oltre che in COPAGRI¸ anche in Confagricoltura, Cia e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, ha dato sia a livello Nazionale che Regionale un impulso importante. Sappiamo bene che il ruolo della rappresentanza nel comparto agricolo è fondamentale: Agrinsieme in Basilicata coordina oltre il 60% delle aziende agricole locali, rivestendo un ruolo importante nel settore, e con molti risultati raggiunti sia a livello politico che nella qualità delle proposte avanzate.
C’è ancora tanto da fare, i punti che uniscono il coordinamento sono moltissimi e su quelli bisogna puntare, anche conoscendo bene la storia di ognuna delle OO.PP. e delle Cooperative che hanno tutte come obiettivo lo sviluppo del mondo agricolo.
LE NUOVE GENERAZIONI
Il ricambio generazionale è un obiettivo primario della COPAGRI di Basilicata. L’età media dell’agricoltore attivo lucano supera i 60 anni, tuttavia, con tutti gli strumenti messi a disposizione nei programmi del PSR, i giovani sono un numero importante nel totale delle aziende agricole attive. Il cammino è lungo, però possiamo affermare che i giovani insediati nel comparto primario possiedono qualità altamente professionalizzate. Le imprese agricole giovani infatti sono più competitive, digitalizzate e multifunzionali, ma scontano, come tutte le altre aziende, le difficoltà legate alle piccole dimensioni.
Per rendere strutturale il cambio generazionale, l’esonero contributivo e le agevolazioni per l’accesso alla terra sono premesse importanti, che vanno ulteriormente garantite e rafforzate.
FAUNA SELVATICA
I danni causati dalla fauna selvatica alle attività agricole e non solo, sono una grave minaccia alla salubrità e della sicurezza di tutto il territorio regionale: in agricoltura si sono registrate notevoli perdite di prodotto, ma anche danni alle persone e alle infrastrutture.
La COPAGRI ha chiesto quindi di intervenire con decisione sulla questione, rivedendo l’art. 19 della Legge 157/92, che ha oltre vent’anni, e dando alle Regioni la possibilità di effettuare un piano di controllo e di selezione anche nelle aree protette e urbane, oltre che nelle zone vietate alla caccia.
La Regione Basilicata, proprio in questi giorni, sta effettuando un importante cambio di passo nella risoluzione della problematica anche se, in passato, molto è stato già fatto, sebbene con pochi risultati e con tutti i limiti imposti dalla Legge 157/92.
CONCLUSIONI
In questa relazione della COPAGRI di Basilicata, si sono affrontate le molte problematiche che affliggono il settore agricolo, ma sia nel tema del Congresso, “L’Agricoltura protagonista della ripresa economica”, che nella volontà di tutti noi, si legge il desiderio di realizzare una svolta economica finalmente positiva.
Voglio sottolineare che in questa sala ci sono molti giovani agricoltori neo insediati nel comparto: questo significa guardare al futuro non passivamente e pessimisticamente, ma con propositività e fiducia nella ripresa produttiva, perché i giovani guardano all’agricoltura con maggior convinzione e sarà sicuramente una delle maggiori risposte al fenomeno della senilizzazione del settore.
Il comparto agroalimentare deve rivestire un ruolo preminente nella ripresa economica, come le filiere per la trasformazione e la commercializzazione devono in esse rivestire il ruolo di aggregazione e di unione delle singole forze.
L’agricoltura lucana vanta molte eccellenze, ma nonostante ciò non si è ancora riusciti a promuoverle e commercializzarle adeguatamente. E’ ancora predominante la diffidenza reciproca, e in questo la COPAGRI deve svolgere un ruolo fondamentale di intermediazione, per superare questi ostacoli.
In questi anni la Confederazione ha registrato uno sviluppo importante in termini di credibilità e di supporto alle imprese agricole. Certamente, in una situazione di crisi non è facile crescere, ma noi possiamo dire con orgoglio di esserci riusciti, sicuramente anche grazie grande lavoro svolto a livello nazionale, e di questo bisogna dare atto alla presidenza, che è riuscita a svolgere un ruolo di fondamentale rappresentanza nell’ambito dei tavoli con le più importanti sigle sindacali del comparto, risultando in moltissimi casi il fulcro risolutivo e propositivo nei confronti delle Istituzioni nazionali ed europee.
Oggi la COPAGRI non è più un coordinamento ma una Confederazione che ha tutti gli strumenti per poter guardare al futuro, poiché l’evoluzione nel settore primario è molto rapida, perciò è importante che alla guida della stessa ci siano uomini e donne che hanno forti interessi in comune per raggiungere gli obiettivi prefissi.
RINGRAZIAMENTI
In questi anni non ho certamente lavorato da solo. La squadra della COPAGRI di Basilicata ha avuto una crescita importante nelle Province di Matera e Potenza, non solo in termini di iscritti ma anche nella qualità dei servizi offerti.
Molto è stato fatto, ma moltissimo resta da fare: sappiamo che è impegnativo rimanere al passo con i tempi, ma le sfide non ci hanno mai preoccupato.
La fotogallery del 6° congresso regionale Copagri Basilicata a Matera (foto www.SassiLive.it)