“Anche questa volta, come avvenuto nel recente passato per altre iniziative, l’appello dei Vescovi Lucani alle istituzioni e alla cittadinanza tutta, richiedendo un impegno corale per ridare speranza alla popolazione, in nome degli stessi valori, ci vede in “cristiana sintonia” condividendo analisi, riflessioni e indicazioni”. Così Saverio Lamiranda, ad Terre di Aristeo, sottolineando che tra i “beni comuni” – ambiente, acqua, riserve delle aree forestali, ecc. – sulla cui valorizzazione, per i vescovi, si può pensare alla ripartenza ci sono i borghi e le comunità locali da preservare e difendere dall’emergenza desertificazione che oltre ad essere sociale ed economica è soprattutto umana. La nostra proposta di “Turismo di Comunità”, nelle sue diverse accezioni, da quella religiosa a quella civica e culturale – aggiunge – potrebbe costituire una diversa, concreta ed efficace risposta per contribuire alla ricostituzione sociale, civile ed economica delle nostre Comunità e soprattutto a ridare speranza ai nostri borghi. Per questo chiediamo a Mons. Davide Carbonaro, Presidente della Cei Basilicata, un incontro nel quale riproporre all’attenzione della Chiesa lucana il Progetto del Distretto ed avere uno scambio di idee sul presente-futuro delle comunità delle aree interne che, ormai da molto tempo, stanno vivendo una fase che sembra “inarrestabile” del loro spopolamento, condizione che, invece, riteniamo sia possibile ancora sospendere o contenere significativamente a condizione che tutta la società civile si rimobiliti e si realizzi un nuovo, diverso ed innovativo rapporto fra Pubblico e Privato. In questo nuovo scenario un ruolo indispensabile ed essenziale potrebbe essere svolto dalla Chiesa attraverso le proprie diverse articolazioni territoriali, particolarmente dedicato all’attività di animazione e formazione, specialmente delle nuove generazioni. Inoltre si registra, specialmente nelle aree interne, l’inesistenza di associazioni o di gruppi sociali attivi in grado di sostenere e promuovere attività culturali capaci di proiettare le nostre Comunità in un contesto moderno e di prospettive internazionali anche per soddisfare le esigenze di informazione e di confronto fra esperienze diverse. Pensiamo che un ulteriore sforzo comune Chiesa-parrocchie da una parte soggetti imprenditoriali cattolici e laici dall’altra possa produrre uno “stimolo” per l’attività che la Giunta Regionale in tema di aree interne e spopolamento. Infine, il richiamo contenuto nell’appello per “significativi investimenti infrastrutturali” per fornire la nostra Regione di adeguate dotazioni infrastrutturali per superare l’isolamento – dice Lamiranda – trova da tempo il nostro impegno di pressione nei confronti delle istituzioni. Il gap infrastrutturale, con le strade innanzitutto – conclude – è una delle cause principali del progressivo spopolamento e della desertificazione dei paesi e borghi lucani. Un’agonia che perdura e che non ci lascia molto tempo per intervenire. La speranza si ricostruisce anche consentendo ad imprese e cittadini di avere adeguati e moderni collegamenti viari”.
Dic 01