Ridiamo alle mimose il loro valore simbolico: l’8 marzo non è la festa, è la giornata della donna.
“La mimosa, che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo, è il simbolo della giornata della donna, giornata nata per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo”.
E’ quanto sostiene la responsabile regionale welfare e pari opportunità Ugl Basilicata, avv. Giuditta Lamorte per la quale, “la data dell’8 marzo è storicamente legata al tragico epilogo di uno sciopero all’interno di una fabbrica, sciopero indetto per manifestare contro le condizioni vergognose in cui le operaie si trovavano costrette quotidianamente a lavorare e nel corso del quale 129 operaie rimasero uccise a causa di un incendio divampato nella fabbrica stessa. Purtroppo – prosegue la sindacalista – oggi l’8 marzo si è trasformato nella pura celebrazione della ‘Festa della Donna’, snaturando il significato stesso della giornata e riducendosi, in questa maniera, ad una giornata (ma più che altro ad una serata) di trasgressione. In un momento di crisi strutturale come quello attuale è opportuno riassegnare all’8 marzo il suo giusto significato! Il tasso di occupazione femminile in Italia è del 46%, la crisi economica favorisce l’espulsione dal mondo del lavoro dei soggetti deboli e la donna è un soggetto debole, in quanto storicamente e culturalmente dedita al lavoro di cura. A questo si aggiunga che le donne, a parità di qualifica, tendono ad essere pagate molto meno dei loro colleghi uomini (gender pay gap o divario retributivo). Il problema delle discriminazione di genere – conclude la responsabile Ugl, Lamorte – si lega inevitabilmente alla questione delle pari opportunità in senso sostanziale, lo sviluppo e l’affermazione delle politiche di genere enfatizzerebbe le differenze per raggiungere l’uguaglianza, offrendo alle donne la possibilità di abbattere le barriere sociali e culturali che ne impediscono l’ingresso, a pieno titolo, nel mondo del lavoro e nell’economia del paese”.