La lectio magistralis del noto architetto Massimiliano Fuksas sul tema dell’architettura quale strumento di innovazione e valorizzazione culturale e sociale ha concluso i lavori a Casa Cava, nei Sassi di Matera, per il primo incontro dedicato alle industrie culturali e creative legato del “Percorso Innovazione”, la serie di eventi istituita da T3 Innovation, la struttura di trasferimento tecnologico della Regione Basilicata nata per la piena attuazione della “Strategia Regionale di Specializzazione Intelligente” (S3).
L’iniziativa rientra tra le attività istituzionali di T3 e ha lo scopo di favorire la crescita del livello di competitività e di approfondimento culturale legato ai temi dell’innovazione per tutti gli stakeholders regionali.
“Abbiamo istituito questa manifestazione ”, spiega Pierluigi Argoneto – Coordinatore di T3 Innovation, “con la finalità di motivare l’intera società a partecipare attivamente al processo di innovazione del nostro territorio, coinvolgendo non soltanto la dimensione tecnologica e strumentale del settore produttivo e della ricerca, ma anche gli attori culturali e sociali per la costituzione di un reale ecosistema dell’innovazione fondato sulla sinergia e sulla volontà di crescere nella propria regione.”
L’evento si è articolato in due momenti: il primo ha visto protagonisti due tavoli tematici sul tema dell’Industria Culturale e Creativa e le sue contaminazioni interne ed esterne; che hanno coinvolto in maniera operativa attori locali, operatori culturali, le ICC e il mondo della ricerca, con il supporto del Cluster regionale Basilicata Creativa e il coordinamento di ospiti nazionali, quali Fabio Viola – Gamification Designer | Coordinatore Area Gaming Scuola Internazionale Comics di Firenze e Fabio Renzi – Segretario Generale Fondazione Symbola. Il secondo momento è stato un’occasione di riflessione congiunta sulle opportunità di sviluppo della nostra regione ed ha fornito una visione globale delle risorse culturali e delle possibili convergenze e interazioni con altri ambiti di applicazione.
Le industrie culturali e creative come propulsore di sviluppo economico del territorio, quindi. Elemento che non può prescindere da un aspetto prettamente culturale e di formazione che vede, nella presenza dell’Università della Basilicata nella città di Matera, un fattore determinante.
Come ha rimarcato la Rettrice Aurelia Sole: “L’Università è da sempre impegnata su questi temi non solo dal punto di vista della ricerca e dell’innovazione, ma anche nella promozione dello sviluppo economico. Siamo presenti nel Comitato scientifico del Cluster nazionale TICHE (Technological Innovation in Cultural Heritage), nel cluster Nazionale sul Design e Made in Italy, animiamo il Cluster Regionale Basilicata Creativa collaborando con il tessuto industriale locale a proposte e progetti comuni, portando il nostro contributo in termini di innovazione e trasferimento tecnologico. insieme alle aziende. In Ateneo inoltre, sia a PZ che a MT, ospitiamo l’Incubatore in collaborazione con Sviluppo Basilicata e T3 Innovation oltre a proporre anche su questi temi dottorati industriali in collaborazione con le aziende. Tutto questo crea una filiera virtuosa che soprattutto deve coinvolgere il “capitale umano” rappresentato dai nostri studenti e dottori di ricerca oltre che tutti i giovani della Basilicata.”
L’Assessore alle Politiche di Sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca Roberto Cifarelli, ha sottolineato che: “la sinergia e l’integrazione di conoscenze e competenze è un elemento essenziale per investire nello sviluppo della Basilicata e l’innovazione rappresenta una preziosa risorsa per valorizzare l’inestimabile patrimonio artistico, paesaggistico e culturale del nostro territorio, dando vita a nuove modalità di fruizione e promozione. In questo senso il ruolo di T3 Innovation si sta rivelando sempre più significativo per mettere a sistema le diverse realtà e svolgere un intervento capillare di sensibilizzazione alle tematiche dell’innovazione.”
In tale dinamica dialogica, di grande rilievo è stato l’intervento dell’Architetto Fuksas che ha parlato del ruolo dell’architettura quale strumento cultura e di innovazione per lo sviluppo di un territorio: “There is no democracy without innovation (Non c’è democrazia senza innovazione) _ Shimon Peres – Siamo entrati in un altro periodo storico che non avrà nulla in rapporto col passato. L’unico legame col passato è la memoria dei luoghi e non la nostalgia. Perché la nostalgia è il più grande rischio che si frappone tra noi e il futuro”.
“E’ il primo di 5 eventi significativi sul tema innovazione che svolgeremo, da qui all’estate, con T3 Innovation”, conclude Argoneto. Maggiori informazioni su tutte le attività possono essere reperite sul sito www.t3basilicata.com
Di seguito l’intervista rilasciata da Massimiliano Fuksas a Casa Cava.
In questa lectio magistralis racconterà architettura come strumento di innovazione e valorizzazione culturale e sociale, in che modo? “L’architettura è rivolta all’essere umano, intorno all’essere umano si costruisce qualcosa. La cosa più importante è l’uomo e la donna che ci abiteranno in quelle costruzioni, questo è l’obiettivo dell’architettura. L’architettura può esprimere anche il peggio di noi stessi, però rappresenta sempre noi, nel bene e nel male. Se viene un marziano, ma non ci sono persone su Marte oppure se viene da un altro pianeta uno che mi chiedesse di vedere quello che siamo stati in questi anni non gli farei vedere certamente Matera ma gli farei vedere le periferie di questa città, perchè le periferie rappresentano esattamente quello che abbiamo fatto per sopravvivere in una condizione difficile, passando da pochi miliardi a tanti miliardi di essere umani, un numero non è una cosa casuale. Oggi nei piccoli paesi del Meridione non ci vive più nessuno, abbiamo abbandonato l’Appennino, paesi storici, le nostre radici. Il 65% degli abitanti del mondo vive nelle grandi città e nei grandi poli urbani. La cosa ci fa pensare che le campagne e che il paesaggio non è abitato. Negli ultimi anni cominciamo a perdere abitanti e neanche i migranti non riusciranno ad evitare il fatto che nei prossimi 30 anni perderemo 15 milioni di essere umani. La Germania ne perderà 20 milioni, la Francia ne perderà 20 milioni. L’integrazione ovviamente in Francia funziona di più, perciò un equilibrio economico sarà maggiore in Francia che in Italia”.
Qual’è il rapporto tra Fuksas e Matera, oggi capitale europea della cultura 2019: “La prima volta che sono arrivato a Matera era il 1967. Poi sono tornato nel 73. Pensavamo che il futuro di questo Paese partisse da qui, invece sono partiti gli abitanti, non è partito il futuro”.
Parlare di innovazione significa parlare di democrazia, è così? “Questa frase me l’ha detta Shimon Peres all’interno del Peres Center (Il Peres Center for Peace di Giaffa a pochi chilometri da Tel Aviv – ndr). Ci sono voluti circa 10 anni per trovare i soldi e insieme a Shimon Peres abbiamo costruito questo centro per la pace che si chiama come ha voluto lui, Peres Center for innovation. Lui mi disse “non ci sarà democrazia senza innovazione e non ci sarà innovazione senza democrazia, sono due cose che vanno insieme”.
Cosa l’ha colpita arrivando oggi a Matera e cosa vorrebbe realizzare in questa città? “Niente, perchè è stato tutto fatto. E’ meglio non toccarla questa città, meno si tocca e meglio è. Io non ho il coraggio e non vorrei assolutamente fare nulla. Anzi, più che realizzare vorrei distruggere. Oggi entrando quindi in città ho notato avete costruito troppo e in centro ho visto cose brutte che io abbatterei. L’entrata a Matera non è il posto più bello del mondo. Uno entra e dice “dove sta Matera?” Io che non venivo qui da 40 anni non la trovavo quando sono arrivato. Quando sono arrivato qui 40 anni fa non ci credeva nessuno in questa città, invece noi volevamo fare la rivoluzione. Oggi Matera è capitale mondiale dell’architettura ecologica e nei miei progetti mi sono ispirato spesso a Matera, dove c’è sempre presenza di acqua”.
In una trasmissione televisiva alla domanda “quale posto consiglierebbe ad un suo amico” ha risposto la Puglia e Matera, come mai? “Queste regioni è evidente che si stanno riscoprendo, me ne parlano un po’ tutti, sia della Puglia che di Matera, perchè la Basilicata ancora non è conosciuta, è conosciuta solo perchè state cercando il petrolio da tutte le parti, non fate altro che cercare petrolio e anche davanti alle coste pugliesi. Questi al governo vi dicono un sacco di stupidaggini, che avrebbero bloccato tutto, non hanno bloccato l’Ilva, la Xilella non si sa da dove esce fuori, gli alberi li stanno abbattendo, la Tap la stanno facendo, quindi la grande battaglia dei giovani che volevano innovazione non c’è stata, anzi, se non vi riprendete voi con coraggio credo che massacreranno quel poco ancora che c’è da massacrare”.
Cosa consiglierebbe ad un giovane che vuole trovare lavoro nella sua terra? “Se uno avesse consigliato a me cosa fare quando ero giovane gli avrei detto una brutta parola. Essere giovani vuol dire anche sbagliare da soli”.
E alla Basilicata cosa vuol consigliare? Prima di tutto di fare un treno. E non potete metterci 13 anni per restaurare il Duomo”.
Qui a Matera manca anche un teatro, cosa ne pensa? “Sui contenitori culturali non sono d’accordo, perchè prima bisogna fare la cultura e poi vediamo dove metterla. Invece adesso si fanno tanti contenitori culturali in tutta Italia, quando non si fa che fare dicono “facciamo un museo” o un polifunzionale. Quando mi invitarono a fare una conferenza a Parigi nel 1982 all’epoca di Mitterand mi chiesero di uno spazio polifunzionale e io risposi che l’unico che conosco è il letto, perchè ci si può dormire, mangiare e fare tante altre cose. Tutti si misero a ridere e capirono che quella cosa non funziona come spazio polifunzionale. Le idee possono nascere da qualunque parte. La poesia, come diceva Rocco Scotellaro, nasce dappertutto, anche in un porcile”.
A quale progetto sta lavorando adesso? “Stiamo facendo un grande progetto in una città che è nata prima di Matera, una delle poche, Gerusalemme. Insieme a Doriana stiamo progettando il palazzo dei congressi di Gerusalemme e poi due progetti intorno al palazzo dei congressi che sono due alberghi, un centro direzionale, una piazza”.
L’assessore regionale alle attività produttive Roberto Cifarelli: “Noi dobbiamo accompagnare un processo. Ci abbiamo creduto fin dall’inizio, da quando Matera si è candidata capitale europea della cultura, che l’industria cultura e creativa potesse diventare uno dei settori di sviluppo importanti della nostra regione, la capitale europea della cultura va accompagnata attraverso politiche di innovazione, investimenti nel settore della cultura e dell’industria creativa e quindi abbiamo fatto un percorso virtuoso attravero una serie di investimenti e stiamo procedendo a sviluppare questo cluster dell’industria cultura e creativa mettendo insieme il mondo dell’impresa e il mondo della ricerca, affinchè da questo virtuosismo possano venire insieme nuove idee e nuovi progetti perchè Matera 2019 sia un punto di partenza e non un evento effimero che alla fine lasci poco sul nostro territorio. Sono convinto che il lavoro fatto in questi 5 anni è stato un lavoro importante che potrà accompagnare i nostri ragazzi nel percorso di crescita e anche nella possibilità di trovare nuova occupazione sul nostro territorio”.
Michele Capolupo
La fotogallery dell’incontro di T3 Innovation con Massimiliano Fuksas (foto www.SassiLive.it)