“L”Archivio di Stato siamo sempre noi” è il tema dell’incontro promosso nel pomeriggio presso la Sala della Camera di Commercio della Basilicata di Matera da sindacati e associazioni di categorie, culturali, volontariato e sportive che hanno già promosso la Nuova Marcia per la Cultura per approfondire, discutere e trovare soluzioni alla annose e irrisolte problematiche strutturali, organizzative, tecnologiche e degli organici che rendono il funzionamento e la fruizione documentale in uno stato emergenziale.
Sono intervenuti i rappresentanti provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Eustachio Nicoletti, Giuseppe Bollettino e Bruno Di Cuia e i vertici nazionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uilpa nazionale Claudio Meloni, Giuseppe Nolè e Federico Trastulli.
Hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, il sindaco di Matera, Domenico Bennardi da remoto, il soprintendente archivistico e bibliografico di Puglia e Basilicata, Raffaele Pittella, il direttore dell’Archivio di Stato di Matera, Piero Sannelli, Anna Maria Buzzi della direzione generale Archivi, il senatore Saverio De Bonis di Forza Italia, il consigliere regionale del PD, Roberto Cifarelli e l’assessore comunale all’innovazione Angelo Cotugno.
L’Archivio di Stato di Matera, attivo da 63 anni, è diventato uno dei punti di forza della memoria di un territorio che sta sviluppando uno straordinario senso delle radici e, con i suoi circa dieci chilometri lineari di scaffali e gli oltre centomila documenti archivistici; un vero e importante presidio identitario, culturale e documentale.
Purtroppo, il combinato disposto – mancanza di personale e sfratto attivato dai proprietari dell’immobile dell’ex Cinema Quinto – lo ha portato in una condizione di tale gravità che, se non vengono adottate azioni risolutive – immediate e adeguate -, rischia l’irreparabile chiusura.
L’incontro è stato promosso da Cgil, Cisl, Uil di Matera e le Associazioni di categorie, culturali, volontariato e sportive, che hanno promosso la Nuova Marcia per la Cultura ed il Lavoro (Alleanza cooperative (Confcooperative, LegaCoop, AGCI), Amici Biblioteca T. Stigliani, Anpi Basilicata, Anpi Matera, ARTEria, Associazione Casalnuovo Rinasce, Associazione Adriano Olivetti Matera, Associazione B&B, Associazione Lino Perrone, Associazione sportiva ECOS, Centro Carlo Levi Matera, Circolo Legambiente Matera, Comitato Acqua pubblica, Comitato Ferrovia Nazionale Matera, Comitato Sassi, Confapi Confcommercio, CNA, Energheia, INU, Italia Nostra Matera, Radio Regio di Altamura, Società Filosofica Italiana, Teatro Sassi, Uisp Basilicata, Uisp Matera, Associazione Matera Cammina, Associazione OTE (Ospitalità Turistica Extralberghiera), Presidio di LIBERA del Metaponto).
Di seguito il documento sottoscritto per salvare l’Archivio di Stato di Matera
Cgil, Cisl e Uil della provincia di Matera, unitamente alle Associazioni che aderiscono alla Marcia per la Cultura e Lavoro, tornano a denunciare la grave condizione in cui versa l’Archivio di Stato di Matera che, attivo da 63 anni, è sempre più diffusamente percepitoquale riferimento fondamentale non solo per la storia del territorio ma anche per la conservazione della ricca e complessa documentazione, indispensabileper le ricerche degli studiosi e per le variegate esigenze di consultazione di cittadini e professionisti.
Il dato relativo aicirca dieci chilometri lineari di scaffalatureper gli oltre centomila documenti conservati esprime immediatamentel’idea della consistenza di un patrimonio documentario che la comunità materana non può e non deve assolutamente trascurare per la tutela della sua memoria storica.
L’estrema precarietà e gravità dell’attuale situazione, sia in termini di funzionalità operativa del servizio data la carenza del personale, che per la mancanza d prospettive per una diversa sistemazione logistica, impone l’urgenza di provvedimenti non ulteriormente dilazionabili a seguito dello sfratto attivato dai proprietari dell’immobile dell’ex Cinema Quinto, per cui il rischio di chiusura dell’Archivio di Stato appare sempre più vicino.
L’allarme fu lanciato da noisin dal 18 maggio 2018, allorquando, nell’incontro pubblico all’insegna delle parole d’ordine L’ARCHIVIO SIAMO NOI, sollecitammo l’Amministrazione Comunale a rappresentare presso il Ministero l’urgenza di attivare il turn-over del personale ormai prossimo al pensionamento e ricercare una degna e adeguata allocazione logistica in grado di porre in sicurezza l’immenso e importante patrimonio documentale e garantire un servizio decente all’utenza.
A distanza di circa 3 anni dal suddetto incontro pubblicola situazione si è ulteriormente aggravata perché il personale si è ulteriormente ridotto al punto tale che la sala di consultazione è stata praticamente chiusa al pubblico e la stessa prospettiva, non certo ottimale, del suo triste trasferimento nell’immobile in via Montescaglioso, già sede del Provveditorato agli Studi, è anch’essa avvolta in una confusa nebulosa progettuale, ben lontana da una soluzione funzionale e condivisa delle difficoltà lamentate.
Si tratta infatti di un edificio (ex Convitto), collaudato agli inizi degli anni Ottanta e abbandonata da diversi anni,utilizzato solo nei piani superiori dal Provveditorato agli studi, mentre i piani seminterrati sono stati abbandonati all’incuria perché mai completati.
Per la ristrutturazione dell’intero manufatto, con la legge 205 del 2017 relativaalla programmazione per Matera 2019, fu stanziata la somma complessiva di 1 milione e 800 mila euro finalizzata alla realizzazione di uno ostello della gioventù.
All’Archivio di Stato ora si vorrebbero destinare proprioi miseri locali seminterrati e una parte del piano terra, uno spazio peraltro del tutto insufficiente, per cuioccorrerebbe prevedere la realizzazione di un nuovo corpo aggiunto della superficie di 800 metri quadrati.
Nel frattempo le preziose “carte” contenute nel più importante scrigno della memoria cittadina potrebbero essere forzatamenteparcheggiate non si sa per quanto tempo da qualche parte, magari in un anonimo capannone, in attesa di chissà quali tempi migliori: un affronto che Matera con la sua storia non può sopportare e per queste ragioni la paralisi dell’Archivio di Stato va in ogni caso scongiurata.
Il Comune di Matera e l’Amministrazione Provinciale devono adoperarsi urgentemente per individuare una struttura adeguata e utilizzabile in tempi stretti.
Contenitori con superfici e volumi adeguati a conservare e rendere accessibile tutto il patrimonio documentario, come, per esempio,l’immobile del Centro di Formazione regionale sito in via Primo Maggio (Zona Paip n. 1), dotato di 4 mila metri quadri di superficie coperta e 10 metri in altezza, potrebbero offrire una risposta soddisfacente al problema.
Michele Capolupo
La fotogallery dell’incontro (foto www.SassiLive.it)