Questa mattina i sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil hanno promosso una manifestazione sul tema “Lavoratori agricoli, zero sostegni, zero diritti” con un sit-in nei pressi della Prefettura di Matera e di Potenza.
L’iniziativa è stata organizzata:
per porre all’attenzione anche del governo territoriale, della discriminazione operata nei confronti delle lavoratrici e lavoratori dell’agricoltura che sono stati esclusi da ogni forma di ristoro (al netto di quelli che furono riconosciuti per i mesi di marzo e aprile 2020);
per scongiurare la reintroduzione dei voucher come modalità di assunzione in agricoltura;
per garantire per l’anno 2020 le stesse giornate di lavoro svolte nel 2019 ai fini della disoccupazione agricola.
I sindacati chiedono con forza a governo e parlamento di modificare il Decreto Sostegni poiché “discrimina il mondo del lavoro agricolo”, denunciano la mancanza di misure in favore dei braccianti agricoli e parlano di “gravi discriminazioni perpetrate a danno di un milione di lavoratori agricoli che ancora una volta sono stati esclusi dal diritto a qualsiasi sostegno, malgrado abbiano subìto la perdita di milioni di giornate di lavoro a causa dell’emergenza Covid-19”. Preoccupazione anche per la ventilata modifica ai voucher in agricoltura, con i sindacati schierati contro ogni ipotesi di semplificazione e deregolamentazione, e per i ritardi che continuano a registrarsi sul fronte dei rinnovi dei contratti provinciali agricoli.
Per i segretari lucani Vincenzo Cavallo, Vincenzo Esposito e Gerardo Nardiello “migliaia di lavoratrici e lavoratori che operano nei comparti agricolo, florovivaistico e agrituristico sono allo stremo. Il sostanzioso taglio alle giornate lavorative provocato dalla crisi sanitaria ed economica sta spingendo molte famiglie nell’area della povertà. Alla luce di queste difficoltà – continuano i sindacalisti di Fai, Flai e Uila – ancora una volta giudichiamo incomprensibile il mancato inserimento nel Decreto Sostegni di misure specifiche per questa platea di lavoratori”.
I sindacati chiedono in particolare: la garanzia per il 2020 delle stesse giornate di lavoro svolte nel 2019 ai fini della tutela assistenziale e previdenziale; un bonus per i lavoratori stagionali dell’agricoltura che sia compatibile con il reddito di emergenza; l’estensione della Naspi ai dipendenti a tempo indeterminato di imprese cooperative e dei loro consorzi; tutele ai lavoratori agricoli nelle zone colpite da calamità naturali, eventi distruttivi (es. Xylella e cimice asiatica); il riconoscimento di una cassa integrazione stabile anche per i pescatori vista la forte riduzione dell’attività di pesca.
Fai, Flai e Uila guardano anche oltre l’emergenza con la richiesta di inserire una clausola di condizionalità sociale nella politica agricola comune “per fare in modo che i contributi europei vadano solo a chi rispetta i contratti di lavoro e le leggi sociali”.
Di seguito il volantino con le motivazioni della manifestazione.
Anche nel Decreto Sostegni, per l’ennesima volta, gli stagionali dell’agricoltura sono stati esclusi
da ogni tipo di ristoro.
Le lavoratrici e i lavoratori agricoli, quelli che lavorano negli agriturismi e nel settore del florovivaismo
sono stati nuovamente discriminati.
I lavoratori di questi settori nel 2020 hanno perso milioni di giornate di lavoro.
L’emergenza sanitaria, ancora in corso, ha fatto precipitare la maggior parte dei lavoratori coinvolti e
le loro famiglie in una situazione di totale povertà.
Saremo in piazza per rivendicare:
• la garanzia per l’anno 2020, ai fini della tutela assistenziale e previdenziale, delle stesse giornate di
lavoro svolte nel 2019;
• il bonus per gli stagionali dell’agricoltura e la sua compatibilità con il reddito di emergenza;
• l’estensione della Naspi ai dipendenti a tempo indeterminato di imprese cooperative e dei loro consorzi;
• tutele ai lavoratori agricoli nelle zone colpite da calamità naturali, eventi distruttivi, parassiti quali
Xylella e cimice asiatica;
• riconoscimento di una Cassa Integrazione stabile anche per i pescatori vista la forte riduzione dell’attività di pesca.
Oltre a questi punti, per noi essenziali, nelle mobilitazioni presenteremo anche:
• la richiesta di riconoscere la “clausola sulla condizionalità sociale” nella Politica agricola comune (PAC),
per fare in modo che i contributi europei vadano solo a chi rispetta i contratti di lavoro e le leggi sociali;
• la contrarietà al tentativo di semplificare ancora di più l’uso dei voucher in agricoltura, con gravi ricadute sulle tutele e i diritti dei lavoratori;
– l’esigenza di rinnovare rapidamente i contratti provinciali.
La fotogallery della manifestazione in piazza Vittorio Veneto a Matera e in piazza Prefettura a Potenza (foto www.SassiLive.it)