Gli effetti della spending review, ossia la “revisione di spesa” attuata dal governo in seguito alle politiche di austerità fortemente volute dall’Unione Europea per rientrare dal deficit, si abbattono sui lavoratori dell’Alsia, dirigenti e dipendenti. L’agenzia ha annunciato infatti di non poter provvedere ai pagamenti degli stipendi già a partire dal mese di luglio. Questa situazione è maturata nonostante la stessa agenzia vanti un credito di oltre 8 milioni di euro nei confronti della Regione Basilicata. Nonostante ciò, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, ha anticipato la somma di oltre un milione e mezzo di euro per il pagamento dei contrattisti. Con le casse vuote, l’Alsia annuncia di non poter soddisfare le esigenze di pagamento dei prossimi mesi. Al silenzio della Regione risponde una mobilitazione sindacale fortemente voluta dai lavoratori che hanno così proclamato lo stato di agitazione. I sindacati (Cgil, Cisl, Uil) fanno presente che questa situazione è singolare in quanto si tratta dell’unico ente strumentale della Regione cui è stato riservato questo trattamento. Alla gravità della situazione va ad aggiungersi la vacatio commissariale e cioè l’assenza di un commissario al vertice della stessa agenzia. Nella conferenza stampa che si è svolta in mattinata nella sede dell’Alsia a Matera si sono espressi i segretari della Cisl Pino Bollettino, Franco Coppola della Uil, e il segretario regionale della Flp-Cgil Roberta Laurino.
“Denunciamo la situazione grave che sta vivendo l’Alsia, commissariata da sette anni – spiega Coppola – con un continuo rinvio di decisioni importanti. Le casse dell’agenzia sono vuote pertanto non potranno esserci pagamenti né per il mese di luglio né per i mesi successivi se le stesse non saranno rimpinguate. I lavoratori chiedono alla Regione di versare le spettanze all’agenzia affinché questa possa provvedere ad espletare i pagamenti. Occorre sedersi intorno a un tavolo e discutere di una nuova governance. Il settore primario, che è importante per il territorio e per l’area del Metapontino, è notevolmente trascurato. La RSU ha lanciato la proposta di cominciare a ridurre i costi della logistica, in quanto ci sono strutture libere e di proprietà della Regione al cui interno possono trovare locazione le strutture dell’Alsia”.
Bollettino della Cisl: “Si è verificato l’imprevedibile. Oggi l’Alsia si vede costretta agli estremi rimedi proclamando lo stato di agitazione in quanto l’ente pubblico non è più garantista. Riteniamo che l’agenzia e la Regione devono dare una risposta anziché continuare a negarsi come hanno fatto portando la situazione a quella che conosciamo. Con questo comportamento i lavoratori dipendenti vengono offesi. Chiediamo alla Regione di aprire un tavolo e discutere immediatamente di questa situazione gravissima. I fornitori vantano crediti, ed è importante che la politica dia segnali forti. Siamo anche disponibili a parlare di tagli purché questi siano razionali e fatti nella maniera giusta”.
Roberta Laurino di Flp-Cgil: “Aspettiamo risposte in tempi brevi perché la situazione è grave. Soprattutto ci aspettiamo che gli stipendi vengono pagati. Vogliamo maggiore disponibilità dalla Regione e risposte alla nostra proposta di spostare le nostre sedi in strutture vacanti della stessa Regione per applicare una politica di risparmio. Se non arriveranno risposte da parte della Regione allora alzeremo il tono della vertenza”.
Nella conferenza è intervenuto anche Sergio Gallo, dirigente dell’Alsia: “Siamo sconcertati da questa situazione e non comprendiamo l’applicazione della spending review su noi che siamo personale dipendente e non fornitori. L’immobilismo della Regione ci preoccupa anche perché non conosciamo i tempi nei quali questa situazione si protrarrà e si rischia di creare un’ulteriore disagio economico per le famiglie. E’ opportuno che avvenga nel più breve tempo possibile il trasferimento delle somme spettanti altrimenti l’agenzia potrà vedersi soltanto aumentare i debiti”.
Carlo Abbatino
Lavoratori Alsia senza stipendio, nota inviata dai rappresentati sindacali CIGL FP Roberta Laurino, CISL FP Giuseppe Bollettino e UIL FP Franco Coppola.
Da alcuni anni il comparto agricoltura della Basilicata attende invano il riordino di poteri e competenze dei soggetti che, a vario titolo, in Regione hanno il compito di creare un contesto favorevole allo sviluppo. Le ultime disposizioni in materia di revisione della spesa (la così detta “Spending Review”) avrebbero potuto darci una mano, imponendo tempi entro i quali prendere posizione rispetto ad un riassetto della governance regionale ormai atteso da anni. Così non è stato.
La Regione è stata più volte interpellata dai lavoratori dell’Alsia (Dirigenti e dipendenti);
più volte sono stati sollecitati incontri da parte delle OOSS per dare e ricevere contributi sulla tanto attesa legge di riordino, annunciata come “imminente” ormai da sette anni.
Purtroppo, come a tutti noto, l’istituzione è restata muta: nessun riscontro, nessuna risposta.
Oggi i lavoratori, ancora una volta, prendono l’iniziativa, chiamando le OOSS ad affiancarli nella mobilitazione, proclamando lo stato di agitazione, a ciò costretti da una emergenza finanziaria determinata dall’assenza di trasferimenti di risorse economiche da parte della Regione, che avrà come conseguenza la mancata erogazione degli stipendi a partire dalla fine di luglio, unico ente strumentale dell’Ente Regione cui è stato riservato questo trattamento.
Non sono stati programmati i trasferimenti delle risorse pure stanziate con l’approvazione del Bilancio 2013, per cui ad oggi, il credito di oltre 8 milioni di euro vantato nei confronti della Regione da parte dell’Agenzia è solo virtuale. Nessuna certezza fino a dicembre 2013, anche dopo il taglio di 2 milioni di euro sul Bilancio 2013 e di ulteriori 700.000 euro promessi ad inizio anno per coprire i costi dell’acquisto di Agrobios, poi “rimangiati.”
La crisi economica e culturale che attraversiamo impone ai nostri rappresentanti istituzionali il dovere di disegnare un percorso possibile di crescita, che assicuri stabilità di gestione e programmi di respiro pluriennale. Quello che non possiamo più sopportare è assistere immobili al declino della nostra azienda e del nostro lavoro.
La prima battaglia che il sindacato vuole combattere è quella contro l’irresponsabilità che pervade purtroppo ogni livello ed ogni ambito: chiediamo a chi ci governa il coraggio di scegliere, sconfiggendo un clima culturale che giustifica l’inerzia di tutti, ripetendo stupidamente e cinicamente che la colpa è sempre di un livello superiore (vero o presunto tale) che non decide o decide male.
È ora che la Regione
dia ai lavoratori certezza delle retribuzioni, ruolo ed obiettivi produttivi;
si pieghi alla fatica di una riflessione strategica prima, poi di uno sforzo finanziario adeguato agli obiettivi, mettendo a valore risorse del territorio che non possono essere ridotte a problema di collocazione del personale;
ragioni sulla spesa non in una logica di “tagli lineari”, ma di razionalizzazione ed efficienza della spesa.
In questa logica i lavoratori dell’Alsia chiedono
1. il trasferimento immediato delle risorse necessarie per pagare stipendi ed oneri previdenziali dei lavoratori; per la mensilità di luglio;
2. il trasferimento immediato delle somme pregresse relative alle retribuzioni dei lavoratori a tempio determinato, così da consentire il proseguimento del rapporto di lavoro di 48 precari fino al 31.12.2013, come consentito dalle norme nazionali;
3. l’attivazione urgente di un tavolo tecnico per la definizione di un programma finanziario che dia certezza di tempi di trasferimento delle risorse di cui l’Alsia è creditrice
ed inoltre
1. di semplificare l’organizzazione dei singoli enti strumentali in funzione di obiettivi predeterminati, il più possibile partecipati da utenti finali ed operatori del settore (inclusi i dipendenti);
2. di assegnare obiettivi certi e misurabili a dirigenti e direttori generali, procedendo con rigore e consequenzialità alla valutazione del loro operato;
3. di promuovere un clima lavorativo di competizione sulla qualità al proprio interno, ad ogni livello organizzativo;
4. l’affronto chiaro e coraggioso del precariato e la possibile stabilizzazione, a partire dalla utilità collettiva e dai vincoli di bilancio.
Come lavoratori, fortemente preoccupati per la condizione economica e finanziaria in cui versa l’Ente, con grande senso di responsabilità, chiediamo che ci venga assegnata una sede alternativa a quella attuale, che grava con una spesa di circa 300.000 euro l’anno, considerato che esistono strutture regionali non utilizzate o sotto utilizzate, che potrebbero essere adibite ad uffici dell’Alsia. Ai fini di “aiutare” la Regione ad identificare le suddette strutture, i lavoratori segnaleranno con propri presidi (il cui calendario sarà reso noto nei prossimi giorni) gli immobili che potrebbero essere utilizzati come sede dell’Agenzia.
CIGL FP Roberta Laurino
CISL FP Giuseppe Bollettino
UIL FP Franco Coppola
Lavoratori Alsia senza stipendio, nota UGL
La Ugl esprime profonda preoccupazione per il futuro dei 48 tecnici dell’ALSIA, assunti con contratto di lavoro a tempo determinato fino al 31/07/2013 per effetto dell’art. 1 comma 400 della legge 228/2012. E’ quanto dichiarano il Segretario Provinciale della Ugl di Matera Luigi D’Amico, il Segretario Confederale territoriale Domenico Ippolito e la RSU/Alsia Francesco Pirretti, i quali ricordano che l’art. 4 comma 4 del Dlgs 54 del 21/05/2013 ha prorogato la scadenza fissata al 31/07/2013 fino al 31/12/2013. Nelle more della legge che ha prorogato i termini contrattuali di lavoro al 31 dicembre 2013, occorre comunque che la Regione Basilicata Ufficio Programmazione trasmetta all’ALSIA l’atto di approvazione Progetto delle attività già elaborato ed inviato alla Regione Basilicata dall’Agenzia in data 24 giugno u.s. nonché relativo atto di impegno di spesa delle somme occorrenti e già stanziate dalla Finanziaria Regionale. L’incontro del 15 luglio avuto con l’Assessore Regionale all’Agricoltura, presente il Direttore Regionale del Dipartimento, ha sortito una maggiore preoccupazione da parte dei lavoratori interessati e la Ugl esprime un giudizio negativo in quanto gli impegni assunti non sono in linea con l’urgenza che tale vicenda richiede. Pertanto i tre sindacalisti della Ugl materana, richiedono con riaffermata determinatezza, una volontà politica regionale più incisiva, sicuramente meritevole di giudizio positivo se finalizzata alla celere istituzione dell’ Organo Decisionale dell’Agenzia e all’istituzione del Ruolo Unico della Regione Basilicata e degli Enti Strumentali in sede di assestamento di bilancio, che garantirebbe la percezione dello stipendio per tutto il personale ALSIA oltre che avviare un percorso di definitiva stabilizzazione del personale precario nell’ambito del nuovo sistema agricolo lucano.
Quelli dell’APEA di Potenza prenderanno lo stipendio di giugno a metà settembre. Delle altre mensilità non si hanno notizie. Non si tratta di un rischio ma di una certezza.
Nonostante i moderati e civili appelli ai responsabili di tale ritardo tutto tace. A loro va un “sentito” ringraziamento da parte dei dipendenti di APEA e delle loro famiglie per le magrissime vacanze estive offertegli.