Progetti Lsu bloccati per via dell’esercizio di bilancio provvisorio. La denuncia arriva dai segretari regionali di Cisl, Cisl e Uil, Anna Russelli, Enrico Gambardella e Antonio Deoregi. “I progetti sono bloccati a causa dell’esercizio provvisorio del bilancio regionale e la stragrande maggioranza degli enti utilizzatori, quasi tutti Comuni, hanno preferito bloccare i progetti al 31 dicembre, col risultato che gli Lsu sono da fine anno senza lavoro e senza alcuna fonte di reddito”, accusano i tre sindacalisti che chiedono un rapido intervento della Regione con un provvedimento che “consenta agli enti utilizzatori di riprendere i progetti senza far perdere ai lavoratori giornate lavorative e salario”. I sindacati invitano allo stesso tempo i sindaci a non sospendere le attività svolte dagli Lsu in attesa dell’approvazione del bilancio regionale.
In tutto sono circa 400 gli Lsu lucani, impiegati in molti Comuni per la raccolta dei rifiuti, la manutenzione del verde pubblico e altri servizi gestiti in economia in cambio di un modesto salario di 500 euro mensili ma senza contributi previdenziali. “Si tratta di una platea di dimenticati – aggiungono Russelli, Gambardella e Deoregi – che sopperisce da oltre 15 anni alle carenze strutturali delle piante organiche per effetto dei tagli ai trasferimenti e del blocco delle assunzioni negli enti locali e che assicura servizi di pubblica utilità a costi di gran lunga inferiori a quelli che gli enti locali dovrebbero sobbarcarsi in caso di gestione esternalizzata a ditte esterne. Eppure – concludono i segretari di Cgil, Cisl e Uil – ogni anno siamo costretti a battere i pugni sul tavolo del governo regionale per ottenere il rispetto di un diritto elementare: quello alla dignità delle persone attraverso il lavoro”.