La Fp Cgil di Potenza ha inviato una nota a tutte le amministrazioni comunali dove a oggi l’esecuzione della prestazione in presenza risulta già prevalente, con l’ovvia esclusione dei soggetti fragili. Il decreto del ministro per la Funzione Pubblica del 23 settembre e successivamente dell’8 ottobre sulle modalità organizzative per il rientro in presenza dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni ha stabilito che a decorrere dal 15 ottobre la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle amministrazioni è svolta in presenza. A tal proposito come Fp Cgil riteniamo in primo luogo che la presunzione che il lavoro in modalità agile abbia ridotto in modo generalizzato l’impegno lavorativo è squalificante verso i dipendenti pubblici che, in presenza o in modalità agile, hanno contribuito al funzionamento del Paese per tutta la durata della pandemia.
In secondo luogo, si tratta di un’impostazione retrograda anche rispetto alle capacità di innovazione e resilienza che molte amministrazioni, tra cui anche la Regione Basilicata, hanno dimostrato cogliendo l’opportunità offerta dal lavoro agile per incrementare la produttività del lavoro pubblico, il decongestionamento del sistema dei trasporti e la conciliazione vita-lavoro.
Chiediamo pertanto di non procedere, in assenza di confronto sindacale e comunque dopo il confronto tra ministero e organizzazioni sindacali, sulle linee guida previste dal decreto ministeriale, disponendo, nelle more, della proroga delle disposizioni relative al lavoro agile e/o accordi individuali in essere (ex legge 81/17).
Si fa peraltro presente che il dpcm del 23 settembre non cancella i protocolli per la sicurezza e che è stata prorogata la tutela per i lavoratori fragili, equiparando i periodi di quarantena Covid alla malattia con esclusione del comporto per coloro per i quali non vi sia la possibilità di svolgimento del lavoro agile, il che significa indirettamente che lo stesso è stato prorogato per tale categoria di lavoratori.