“Urge la definizione di un programma di politica attiva del lavoro che veda impegnate le risorse del fondo sociale europeo, che dia un minimo di prospettive occupazionali alla sempre più affollata platea dei lavoratori in mobilità. Basta promesse, i lucani dovranno pur comprendere che resta sempre da risolvere il problema chiave: quello cioè delle coperture necessarie per stanziare gli ammortizzatori in deroga e che non si può fare il contratto unico del lavoro, dove in primis per gli esodati il governo non ha idea di cosa fare”.
E’ quanto dichiarano i segretari dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e Pino Giordano in riferimento alle parole del ministro Poletti sulla copertura della cig in deroga.
Per i sindacalisti, “’Non ci resta che piangere’ è il titolo di un un film scritto, diretto e interpretato da Roberto Benigni e Massimo Troisi quale titolo, si addice alla perfezione sul dramma che migliaia di esodati e lavoratori in deroga stanno vivendo. Siamo fortemente preoccupati noi dell’Ugl, il governo Renzi in materia di lavoro sta’ andando avanti per la sua strada senza prestare attenzione alle indicazioni delle parti sociali e delle oo.ss. che sono coloro che hanno l’unità di misura aggiornata ‘ad oras’ conditio da esperienza in materia. Serve capire immediatamente su dove effettivamente prendere le risorse per tamponare una situazione drammatica che coinvolge nella nostra Basilicata, oramai al collasso sociale, numerosissime aziende e troppe famiglie che pagano il prezzo di una crisi non per colpa loro. A questo punto – concludono Tancredi e Giordano – non crediamo più neanche quanto ha auspicato il ministro Poletti che accenna di una transizione verso il nuovo sistema di ammortizzatori sociali che non penalizzi ulteriormente chi già da tempo è alle prese con incertezze e difficoltà. Questo governo non ha capito che in un Italia malata c’è un sud che muore ma, siamo alle solite: finito il fumo condito di balle di Renzi emerge la verità di un governo costruito solo sul bluff. Se vogliono fare qualcosa di concreto per il mezzogiorno e per la nostra Regione, aboliscano subito la riforma delle pensioni Fornero, così da rilanciare l’occupazione in tempi rapidi senza perdersi in fantomatici annunci così ben scanditi dal televenditore Renzi”.