Martedì 4 e mercoledì 5 ottobre 2022 dalle ore 9 presso l’Hotel San Domenico a Matear è in programma il convegno per divulgare i risultati raggiunti dei progetti FiNoPom e BioDruba sulla conservazione, l’uso e lo sviluppo sostenibili delle risorse genetiche in agricoltura della Basilicata.
L’evento è organizzato dall’ALSIA (Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura), e prevede la partecipazione di esperti nazionali ed internazionali. Entrambi i progetti sono finanziati dalla sottomisura 10.2 del PSR Basilicata 2014-2020, e sono realizzati rispettivamente dall’ALSIA e dall’Istituto per le Bioscienze e le Biorisorse di Bari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBBR-CNR).
“Si tratta di progetti di grande respiro – ha commentato Aniello Crescenzi, direttore dell’ALSIA – che riguardano la caratterizzazione fenotipica, genetica e nutrizionale, e la conservazione di moltissime varietà autoctone di meli, peri, ciliegi, susini, fichi e noccioli censiti in Basilicata dai tecnici dell’ALSIA in molti anni di attività. Questo enorme lavoro di caratterizzazione – ha aggiunto – ha consentito di creare presso i siti di conservazione dell’ALSIA una banca del germoplasma, e una banca dei geni (geneBank) sia presso l’ALSIA che presso il CNR, a disposizione per programmi di propagazione vegetale e per attività di riconoscimento/controllo. Senza contare che è stato avviato il censimento degli “alberi padri” dei fruttiferi, esemplari plurisecolari di antiche varietà presenti sul territorio regionale, dal quale si stanno sviluppando altre linee di progetto dell’ALSIA finanziate dal MIPAAF, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali”.
“Sono stata studiate varietà e popolazioni – ha detto ancora il direttore Crescenzi – che nella stragrande maggioranza dei casi sono oramai a rischio di erosione genetica o addirittura a rischio di estinzione, affidate peraltro alla custodia di agricoltori oramai molto anziani che nella maggior parte dei casi non hanno “eredi” motivati alla loro conservazione. In oltre 4 anni di attività con i progetti FiNoPom e BioDruBa l’ALSIA ed il CNR hanno analizzato e caratterizzato 42 accessioni di pero, 33 di melo, 27 di susino, 33 di ciliegio, oltre che 28 di fico e 4 di nocciolo. Accessioni conservate in situ – ha concluso Crescenzi – presso le aziende degli agricoltori custodi, o presso le Aziende Sperimentali Dimostrative dell’ALSIA, in particolar modo presso l’Azienda “Pollino” di Rotonda”.
In tutto saranno 3 le sessioni nelle due giornate, la prima e la terza dedicate alle relazioni e la seconda, nel pomeriggio del 4 ottobre, alla Tavola Rotonda su “Conservazione, tutela e valorizzazione dell’agrobiodiversità a rischio di estinzione.