E’ soddisfatta l’Associazione regionale allevatori di Basilicata per la conversione in legge della norma che nei giorni scorsi ha introdotto il divieto di produrre e commercializzare in Italia il cosiddetto “cibo in provetta”. Si tratta di un provvedimento molto atteso che dovrà passare poi al vaglio in Europa ma che comunque, nel rispetto del principio di precauzione per quanto riguarda gli aspetti legati alla salute dei cittadini, ha raccolto una larga maggioranza di consensi tra i cittadini, con una petizione che è stata votata in molti ordini del giorno di Regioni e Comuni, frutto quindi di decisioni attentamente valutate e approfondite. “Come già fatto dal presidente dell’Associazione Italiana Allevatori Roberto Nocentini mi sento di esprimere grande soddisfazione per l’esito positivo del voto finale alla Camera – dichiara il presidente di Ara Basilicata, Palmino Ferramosca – auspicato nei mesi scorsi da milioni di cittadini italiani che hanno sottoscritto le petizioni promosse dalla Coldiretti, a cui va la nostra solidarietà per l’aggressione al presidente nazionale Ettore Prandini che assieme ad allevatori e d agricoltori giunti da tutta Italia manifestava a Roma, e da altre associazioni. Un provvedimento – conclude Ferramosca – che tutela il lavoro di migliaia di allevatori anche in Basilicata, dove da anni l’Ara con la sua attività di assistenza capillare e di affiancamento con tecnici veterinari ed agronomi competenti e specialistici lavora per promuovere e valorizzare le nostre distintività agroalimentari territoriali”