Il presidente di Tavolo Verde Basilicata, Francesco Malvasi, ha inviato una lettera aperta al neo assessore regionale all’agricoltura Francesco Fanelli. Di seguito il testo integrale.
Con la presente per sottoporre alla sua attenzione, al governo e al parlamento regionale lo stato di gravità in cui versa il settore agricolo in generale e in particolar modo l’agricoltura metapontina anche in seguito alla grandinata del giorno 12 Maggio 2019 che ha colpito migliaia di aziende agricole sia di indirizzo intensivo che estensivo. Da una prima stima sommaria, risulta che vi sono stati danni ai frutti pendenti che superano sicuramente la somma di 10.000.000 €; è un ulteriore colpo ai già fradici bilanci economici delle aziende agricole. I produttori agricoli già in uno stato di emergenza, si sono trovati con un’altra emergenza. Le risposte che un’istituzione può mettere in campo per ridare speranza e fiducia al mondo agricolo, non possono che essere a carattere straordinario. Tavolo Verde Basilicata sulla scorta di esperienze passate, ritiene che l’attuale quadro normativo regionale e nazionale sia del tutto inadeguato a dare risposte in tempi brevi a tutti coloro che hanno subito danni diretti ed indiretti dalle avversità climatiche e danni diretti ed indiretti dalle politiche agrarie di tipo assistenziale in alternativa a politiche di certezze e di prospettive a medio e lungo termine.
1. Se consideriamo una serie storica di dieci anni il potere di acquisto del produttore agricolo cerealicolo ha subito una flessione di oltre il 20 %, per non parlare di quello che coltiva frutticole e orticole. Le ragioni di ciò vanno ricercate nella crisi economica generale, nella incertezza dei mercati, nell’aumento dei costi di produzione ivi compresi quelli di competenza regionale con imposizioni e vessazioni ormai insostenibili. Se a ciò si aggiunge la mancata programmazione relativa agli indirizzi produttivi e la persistenza di lacci e lacciuoli burocratici, il quadro che si delinea appare tutt’altro che incoraggiante anche per chi nel settore non opera con riflessi negativi sulla filiera e sull’economia in generale.
2. Un altro fattore che va ad incidere negativamente sulle prospettive di sviluppo e di crescita del settore agricolo è la scarsa organizzazione della rete commerciale ; l’unica regione che non ha un mercato generale ortofrutticolo è la Basilicata; il Metapontino, fra le aree a più alta vocazione agricola d’Europa e punto di riferimento di smistamento di prodotti agro-alimentari per la Sicilia, Calabria, Puglia e parte della Campania ,si presenta fra i più fragili sul piano delle produzioni ad indicazione geografica protetta (I.G.P) ,D.O.P e D.O.C.; ciò probabilmente anche in seguito ad una scarsa consapevolezza della importanza e della funzione dei Consorzi di Tutela e di Valorizzazione .
3. E’ noto che l’adozione di nuove tecnologie necessarie per elevare il livello quali-quantitativo delle produzioni destinate a nutrire il Consorzio Umano, implica conoscenze e livelli professionali elevati che solo l’istruzione agraria può dare, per cui resta una semplice illusione quella di contribuire a rilanciare l’agricoltura se non si potenzia di fatto la scuola e l’istruzione nel campo agricolo. Si pone cioè oggi più di ieri il problema di educare i giovani ad amare e coltivare la terra partendo da un semplice interrogativo: Può esistere una società, una regione, senza bravi tecnici agricoli, senza agricoltori e senza agricoltura? La risposta è ovvia. Dunque per educare i giovani ad amare l’agricoltura è necessario conoscerla. Oggi purtroppo per via di un preoccupante processo di omologazione dei “diversi” indirizzi e articolazioni delle scuole di secondo grado e conseguentemente per il graduale depotenziamento delle discipline e dei contenuti ad indirizzo agrario, difficilmente potremmo contribuire al risveglio delle coscienze verso “il più grande lavoro sulla terra” ovvero quello del tecnico agricolo e del produttore dei beni agro-alimentari.
Concludendo, il rilancio del settore, la stabilità dello stesso,” il ritorno alla terra “, la stabilità economica di tutti coloro i quali sono legati a diverso titolo al settore primario dovrebbero passare attraverso un grande programma di Riforma Agraria fondato sulla coscienza ambientale, sul livello di conoscenze, competenze e abilità ad indirizzo agricolo, sul ruolo propositivo oltre che formativo dei centri di istruzione agraria. In altri termini, è necessario pensare all’agricoltura come settore strategico, come fattore indispensabile per elevare la qualità della vita ed assicurare alle attuali e future generazioni uno sviluppo sostenibile.