Libera e Fondazione Interesse Uomo visitano l’azienda agricola di Angelo Andrisani distrutta dalle fiamme. Di seguito la nota integrale.
Dopo oltre dieci giorni il marmo bianco è ancora sporco di fuliggine; il puzzo acre del fumo si sente e, anzi, se ne avverte anche la presenza. Intorno è tutto nero: le fiamme hanno distrutto macchine, mezzi pesanti.
L’intera struttura. E’ inagibile anche l’abitazione in cui fino a pochi giorni fa vivevano i genitori di Angelo Andrisani, il titolare dell’azienda, che ora sono costretti a vivere altrove.
Ma oltre al fumo e all’odore forte è rimasto anche altro: la voglia di ricominciare. Lo ha fatto subito, Angelo, si è già messo a lavoro e la sua caparbietà si è unita alla solidarietà di tanti.
Libera Basilicata e la Fondazione Nazionale Interesse Uomo onlus hanno incontrato Angelo e la sua famiglia. Dieci giorni fa (era la notte tra il 7 e l’8 ottobre) un incendio ha distrutto la sua azienda, nel territorio tra Bernalda e Metaponto. Dai rilievi dei Vigili del Fuoco è venuto fuori che sono stati ritrovati diversi inneschi, segno dell’origine dolosa dell’accaduto. Sul caso ci sono ovviamente indagini aperte.
Nel frattempo, però, i sacrifici di una vita non possono e non devono essere fermati dal fumo e dalle fiamme. Ecco perché la nostra vicinanza ad Angelo vogliamo dimostrarla anche e soprattutto rilanciando la notizia più bella: che il lavoro di Angelo continua, che la raccolta dei prodotti della terra non si è fermata e che, anzi, va avanti quotidianamente.
‘’Non lo avete fermato- dice don Marcello Cozzi presidente della Fondazione Interesse Uomo, rivolgendosi direttamente a chi si è reso autore del gesto- Non avete fermato la sua voglia di far crescere i suoi ortaggi, la sua uva. E’ difficile ricostruire, è difficile ricominciare ma le persone che ho incontrato sono forti e amano la terra più di quanto temano il fuoco che ha cercato di distruggerla’’.