“Al Mezzogiorno e alla Basilicata non serve assistenzialismo ma sviluppo – ha detto Summa dal palco di piazza Don Bosco – che significa chiudere con la contrapposizione Nord – Sud e attivare una chiara politica di investimenti su istruzione, ricerca, scuola, sanità, servizi per l’infanzia dentro un quadro di coordinamento delle regioni del Mezzogiorno che superi la logica dei patti bilaterali governo – regioni. Cresce l’Italia se cresce il Sud. Per questo chiediamo un piano nazionale per il Mezzogiorno, un patto di investimenti comuni attraverso una visione comune”.
È l’appello lanciato dal segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa dal palco di piazza Don Bosco a Potenza per la seconda giornata di “Liberiamo il futuro”, la manifestazione della Cgil Basilicata dedicata ai temi del lavoro e dei diritti.
Al dibattito “Mezzogiorno, Mediterraneo, Europa. Economia, innovazione, comunità per un nuovo contratto sociale”, coordinati dal giornalista di La Repubblica Marco Panara, sono intevrenuti oltre al segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa, la vicesegretaria generale nazionale Cgil Gianna Fracassi, l’economista Riccardo Realfonzo, il capo area Incentivi e Innovazione Invitalia Ernesto Somma, il segretario generale Ugtt (Unione generale tunisina del lavoro) Noureddine Taboubi, l’europarlamentare Gruppo S&D Andrea Cozzolino, il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi.
“L’emergenza lavoro per i giovani e lo spopolamento – ha proseguito Summa – caratterizzano la fotografia del Mezzogiorno degli ultimi anni. Nei primi mesi del 2019 sono circa 1 milione e 200mila i giovani sotto i 30 anni che non studiano e non lavorano, la Basilicata nei prossimi 25 anni conterà 89 mila abitanti in meno, con sempre meno giovani e una popolazione sempre più anziana. Questa è la questione più rilevante, la colpa più grave di una classe politica miope. Se non si inverte la tendenza e se non si immaginano politiche di difesa dei diritti primari in territori a decremento demografico, nel giro di pochi anni vedremo la chiusura di presidi scolastici e di presidi socio-sanitari, rendendo la Basilicata ancora più fragile, divisa, frantumata, senza una propria visione, un orizzonte, sfiduciata nelle sue istituzioni e nella loro credibilità.
I dati Svimez dimostrano che c’è ancora tanto da recuperare: il divario nel riparto delle risorse in conto capitale tra nord e sud è di circa 60 miliardi l’anno. Per questo occorre ripartire da un nuovo patto per lo sviluppo dentro un quadro chiaro di riparto delle risorse che tenga conto dei diversi pesi, ma soprattutto dei bisogni sociali. Il Paese si unisce se si riducono gli squilibri e le diseguaglianze, non alimentando divisioni. In questo senso il regionalismo differenziato metterebbe in discussione la parità dei diritti di cittadinanza sul territorio nazionale cristallizzando e amplificando le disuguaglianze esistenti.
Occorre definire i costi standards, superando la spesa storica, che di fatto è il fattore principale della stortura e del divario nell’offerta dei sevizi tra nord e sud. Il nostro Sud – rilancia Summa – ha bisogno di una chiara politica economica che punti a superare il gap con il resto del Paese, non ad aumentarne il divario. Esiste un gap da recuperare per quanto riguarda le infrastrutture e i trasporti, dovuto alla totale assenza di investimenti e trasferimenti pubblici in termini di spesa in conto capitale negli ultimi 20 anni. Perciò chiediamo un grande piano d’investimenti per poter sbloccare i cantieri e cercare di agganciare l’Italia con l’alta velocità, sviluppando anche la logistica, dando attuazione alla Zes Jonica, un tassello importante per il futuro della nostra regione. Una grande occasione per definire un progetto di sviluppo che guardi alla creazione di buona occupazione, all’innovazione delle filiere produttive e all’ambiente in Basilicata.
Partiamo da qui – ha concluso Summa – dalle tante potenzialità della Basilicata che può diventare laboratorio di crescita per tutto il Sud a patto che queste potenzialità vengano messe a valore e a sistema, con un programma di sviluppo che indichi i settori in cui investire: infrastrutture, mobilità sostenibile, cultura e turismo, innovazione, transizione energetica, welfare, istruzione, cura del territorio, agricoltura e aree interne, ambiente”.
Gianna Fracassi, nell’augurare pubblicamente gli auguri di buon lavoro al nuovo ministro per il Sud, afferma che “occorre un decisivo cambio di pagina per il Mezzogiorno. Lo dicono i dati economici e sociali. Pertanto ci aspettiamo tanto dal nuovo ministro per il Sud per le sue competenze e per il suo ruolo. Come Cgil chiediamo un coordinamento delle politiche e delle risorse, una cabina di regia per il Sud che punti sugli investimenti per le infrastrutture sociali e materiali, quindi mobilità, trasporti, sanità, istruzione. Occorre un piano occupazionale per i giovani e un piano di interventi per la valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale per il sud, che crei occupazione, puntando su giovani e competenze. Il tutto ovviamente in un quadro di adeguate politiche internazionali, che guardino all’Europa e al Mediterraneo”.
Il dibattito è stato introdotto dalla segretaria Cgil Basilicata Giuliana Scarano, che ha sottolineato il valore della manifestazione, “ormai appuntamento consolidato nell’agenda politica e istituzionale della Basilicata – ha detto – momento di confronto e partecipazione democratica utile ad aprire una finestra sulle maggiori questioni che riguardano la Basilicata e il Mezzogiorno”.
La giornata si è conclusa con il concerto di “Micol Arpa Rock” e “Ghemon”.
Cgil “Liberiamo il Futuro”, Bardi: “Con i governatori del sud per una equa distribuzione ricchezze”
Autonomia differenziata, equa distribuzione tra Sud e Nord, ma anche petrolio e gestione delle risorse per lo sviluppo della Basilicata.
Sono questi i temi affrontati dal presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, intervenuto questa sera a Potenza all’iniziativa della Cgil “Liberiamo il futuro”.
“Sono convinto – ha detto Bardi – che la questione dell’autonomia differenziata debba essere affrontata insieme con i governatori del Mezzogiorno. Non ho mai detto di essere contrario, a condizione però, che si tramuti in un federalismo solidale con una ridistribuzione che non penalizzi le Regioni del Sud. Appena insediato ho avviato un’interlocuzione con i presidenti delle Regioni meridionali che intendo portare avanti e non abbandonare per rendere più forte il nostro meridione”.
“La Basilicata – ha continuato il presidente – ha risentito sicuramente della stagnazione dell’economia nazionale, però ha risorse importanti, come il petrolio, la Fiat, l’acqua e l’agricoltura. Il petrolio soprattutto è risorsa che abbiamo travato e che dobbiamo gestire tenendo conto della tutela della salute e dell’ambiente, valori non negoziabili. In questi giorni stiamo conducendo un’interlocuzione serrata con la Total per l’apertura del Centro di Tempa Rossa. L’accordo sarà concluso quando avremo la certezza di vantaggi concreti per la Basilicata. Pensiamo con i proventi del petrolio a un fondo strutturale che possa costituire la leva per uno sviluppo durevole della regione per tutelare le generazioni future. È a loro che dobbiamo pensare già da ora perché i giovani lucani trovino nella propria terra le condizioni per vivere un futuro dignitoso”.
Intendiamo mettere in campo anche incentivi per le aziende sia per quelle già insediate, sia per quelle che intendono insediarsi.
Il lavoro, il vero tema di oggi – ha continuato Bardi – sta a cuore a questa giunta regionale e alla maggioranza che rappresento. E’ assurdo che qui in Basilicata non si facciano concorsi. Dobbiamo dare le giuste opportunità ai lucani ed è questo il mio impegno . L’Ente Regione ha bisogno di nuove professionalità anche apicali anche per gestire e fare programmi. E’ un impegno che porterò avanti anche con il confronto con le forze datoriali e sindacali”.
Programma 8 settembre
In piazza Don Bosco a Potenza, alle 17, introduzione del segretario Cgil Basilicata Enzo Iacovino. Alle 17.15 dibattito “Il lavoro possibile: storie di cooperazione per uscire dalla crisi”: interverranno l’amministratore delegato CFI Camillo De Berardinis, il presidente Wbo Italcables Matteo Potenzieri, il presidente Birrificio Messina Domenico Sorrenti. Coordina Patrizia Senatore, giornalista Tg3 RAI. Alle 18.30 “Futuro sostenibile, un nuovo modello di sviluppo ecologico e umano”: il segretario generale Cgil Maurizio Landini e il vice presidente per il Lavoro e le Relazioni Industriali di Confidustria, Maurizio Stirpe saranno intervistati da Roberto Mania, giornalista di La Repubblica. Alle 21 Matteo Zaccagnino e Antonio langone in concerto. Alle 21.45 “Ex –Otago”.
Come ogni anno la piazza della Cgil sarà aperta e partecipata, con la presenza di circa 30 associazioni. Spazio anche all’arte, a Potenza, con la realizzazione di un murale in piazza mercato, allestito con stand gastronomici. Ad accogliere i visitatori in piazza Don Bosco, oltre agli stand delle associazioni, degli enti e delle istituzioni che hanno aderito alla manifestazione, anche una mostra fotografica multimediale con gli scatti del progetto “Migranti oggi” del reporter lucano Alessandro Zenti e di “Wiki loves Basilicata”.
A Potenza, infine, si svolgerà il laboratorio LUUMI (Laboratorio urbano umano in materia di innovazione) all’interno del quale, con la partecipazione di esperti di urbanistica e partecipazione, verrà realizzata la “mappa di comunità” di rione Verderuolo a Potenza, dalla quale verrà poi estrapolata una proposta di rigenerazione urbana da presentare all’amministrazione comunale. Ancora, dal capoluogo di regione verrà lanciato un concorso di idee rivolto ad architetti, urbanisti e progettisti per la riqualificazione di Covo degli arditi, uno dei luoghi abbandonati della città.