La Fit Cisl di Basilicata in una nota contesta il licenziamento di un lavoratore di Sita Sud. Di seguito la nota integrale.
È il caso di dire che quando giornalisti senza scrupoli e senza alcuna professionalità, social network senza controllo, persone non autorizzate che filmano all’interno degli autobus, si mettono in combutta, determinano quanto è accaduto a due Autoferrotranvieri di Basilicata.
Quanto accaduto non è giustificabile, non è leale, non ha in se alcun senso se non l’estremizzazione della cattiveria e della strumentalizzazione di azioni che non potevano essere rese pubbliche.
Che vi possano essere responsabilità specifiche sulla questione dal punto di vista dell’applicazione contrattuale degli Autoferrotranvieri siamo disponibili a discuterne nel merito e soprattutto con metodo, ma vogliamo chiarire che faremo tutto quello in nostro dovere, per denunciare quanto accaduto.
In particolare non ci sembra possibile che venga diffuso giornalmente il video dei due autoferrotranvieri Lucani, per trarre profitto dall’errore possibile e giustificabile dei due lavoratori. Il clamore della strumentalizzazione dell’accaduto ha in se una serie di violazioni che chiederemo possano essere messe all’attenzione degli esperti del settore, per comprendere se il linciaggio mediatico subito dai due lavoratori possa diventare spettacolo indegno contro la moralità degli stessi, dello loro famiglie, dei figli, dei colleghi che hanno provato le sensazioni che ho cercato di descrivere.
L’autore del video vogliamo comprendere a che titolo utilizza le immagini per scopo di lucro oppure per fare strumentalmente male ai poveri lavoratori, che si sono già assunti le loro responsabilità sull’accaduto.
Certo è che oltre al linciaggio dei lavoratori, alla spettacolarizzazione del dolore delle famiglie dei lavoratori, qualcuno si è prefissato di proseguire al linciaggio dell’azienda in questione, dell’organizzazione del lavoro degli autoferrotranvieri, del lavoro in sé in questa Regione e lo fa nel modo peggiore.
La Fit Cisl sarà irreprensibile sulle circostanze che ho appena elencato, ritengo sia la pagina più oscura e offensiva di qualsivoglia situazione che coinvolge il lavoro, i lavoratori, il diritto alla sicurezza invocato vergognosamente nei servizi in questione.
Mi permetto di aggiungere inoltre, che al di là della sicurezza puramente d’esercizio, che riguarda il trasporto pubblico locale, ne esiste una relativa al comportamento di taluni che indisturbatamente hanno commesso una serie di reati che apparentemente non emergono, ma è mio obbligo qui ribadire e che troverò unitamente a tutta la FIT ogni mezzo per perseguire, come giusto che sia.