Licenziamento lavoratrice dal sindacato Uil, intervento Filcom-Confsal Basilicata. Di seguito la nota integrale inviata dal segretario generale di Filcom-Confsal Basilicata, Donato Rosa.
Il 17 settembre 2024 tra il Segretario della Filcom Basilicata, Donato Rosa, la dipendente Uil Basilicata, Lucia Errichetti (a quell’epoca ancora in servizio) e Ivana Pipponzi, Consigliera di Parità della Regione Basilicata, interveniva un incontro richiesto per valutare, congiuntamente, se la vicenda che si stava concretizzando tra la lavoratrice e l’ente datoriale (Uil Basilicata) potesse rappresentare una grave discriminazione di genere.
Successivamente al primo contatto, in data 26 settembre 2024, Errichetti trasmetteva le necessarie deleghe di conferimento incarico alle Pari Opportunità, indirizzandole alla Pipponzi.
Nell’occasione, veniva ricostruito quanto rappresentato nel precedente incontro (quello del 17 settembre), con allegazione di tutti i documenti (così come richiesto dall’Ufficio) che rappresentavano la sua situazione obiettiva (es. la richiesta ferie non accolta, il verbale di audizione, la lettera licenziamento per giusta causa, nelle more intervenuta, ecc.).
In data 30 settembre Errichetti inoltrava una ulteriore pec, allegando integrazioni aventi ad oggetto la contestazione disciplinare ricevuta dal datore di lavoro.
Istruita in tal modo la vicenda, veniva fissato un incontro tra le parti il giorno 6 novembre 2024, alle ore 12,00, differito poi al successivo 13 novembre; incontro al quale Errichetti partecipava accompagnata dall’avvocato incaricato dalla Filcom, Domenico Pace, mentre per la Uil non compariva nessuno, giustificando l’assenza per concomitanti impegni già assunti.
Attesa la delicatezza degli argomenti da trattare, però, risultava assolutamente necessaria la presenza della controparte, individuata nelle persone del segretario p.t. di settore Marco Lomio e del segretario generale Vincenzo Tortorelli che, come anticipato, a quell’incontro non si presentavano.
In ragione di ciò, lo stesso giorno, veniva concordato un nuovo incontro per il 16 dicembre, ma anche questa volta la Uil riteneva di non presenziare, non adducendo però alcuna giustificazione.
Sicché, attesa l’evidente indisponibilità dell’ente datoriale (Uil), pure astrattamente avente quale precipuo raggio d’azione proprio la strenua “difesa” dei lavoratori rappresentati, veniva definitivamente archiviato il procedimento avente ad oggetto le lamentate “vessazioni” perpetrate in danno di una sua storica e fedele lavoratrice, probabilmente per non prestare il fianco e palesare pubblicamente la rappresentazione plastica dell’adagio di chi “predica bene e razzola male”.
Va detto, per completezza, che Errichetti, già oggetto, a suo dire, di vessazioni e prevaricazioni, aveva nelle more denunziato la Uil per una ipotesi di cd. “interposizione fittizia di mano d’opera”, comunemente detta “caporalato”, vicenda posta all’attenzione dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro Potenza-Matera, di cui si attendono gli esiti e, probabilmente, causa scatenante della reazione scomposta della Uil stessa. (Si immagini, infatti, l’effetto dirompente e lo strepitus fori che una eventuale affermazione di responsabilità per i fatti denunziati avrebbe nei confronti di una organizzazione sindacale a carattere nazionale come la Uil).
Diversamente dall’atteggiamento reticente della Uil, che è poi sfociato in un licenziamento, a parere della lavoratrice frutto delle discriminazioni denunciate e, pertanto, illegittimo, ci saremmo aspettati – pur sinceramente ringraziandola per la tempestività delle attività di sua prerogativa poste in essere – una azione più incisiva della Consigliera di Parità, che ancora sollecitiamo, nei confronti di chi ha sempre evitato il confronto, magari stigmatizzandone le condotte, come spesso accade, anche attraverso comunicazioni istituzionali utilizzando i consueti mezzi di informazione, in modo da non lasciar cadere nell’oblio i gravi fatti denunziati e non determinare, nella lavoratrice, la sensazione di essere stata abbandonata al suo destino anche dalle istituzioni poste a presidio della tutela dei diritti delle fasce più deboli ed esposte a discriminazioni di genere.
Tanto premesso, la Filcom Basilicata, nella persona del suo Segretario Generale, Donato Rosa, resterà sempre al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici, se del caso anche contrastando provvedimenti non condivisibili eventualmente adottati da altre sigle sindacali, nel pieno rispetto delle ragioni per cui i sindacati sono nati: ovvero l’impegno ininterrotto nel privilegiare sempre e comunque i diritti dei più deboli combattendo gli abusi perpetrati in loro danno; e lo farà anche in questa occasione.