Liste di attesa, Anisap Basilicata: serve una rapida soluzione. Di seguito la nota integrale.
A seguito della approvazione della legge di bilancio per il 2023 possiamo certamente affermare che un passo è stato compiuto nella direzione di un “alleggerimento” del peso che le strutture sanitarie private accreditate si trovano a dover sostenere in termini di erogazione di prestazioni. Il finanziamento della specialistica ambulatoriale ex art. 25 con ulteriori somme derivanti dal capitolo della sanità ospedaliera privata accreditata, ovvero di circa 5.0 milioni di euro, costituisce un sostegno certamente utile a favore dei cittadini della regione Basilicata, ma purtroppo insufficiente. I dati certificati dalle due Asl di riferimento e notificati alle strutture sanitarie, non lasciano alcun dubbio in merito ad una tendenza che si attesterà a oltre il 30% rispetto alle risorse a disposizione. In queste condizioni il tema del superamento delle liste di attesa si fa sempre più cogente. Bisogna considerare che il contributo all’abbattimento delle liste di attesa da parte delle strutture sanitarie private accreditate è già realtà, in quanto dai dati pervenuti dalla Aziende Sanitarie, ad Aprile 2023 è stata erogata una considerevole quota di prestazioni extra budget mensile, tutto a vantaggio del cittadino che accede alle prestazioni in tempi ragionevoli o, talvolta, senza alcuna attesa. Quest’ultimo è il caso dei laboratori di analisi che, per loro natura, sono organizzati per fornire servizi e prestazioni di fondamentale importanza con liste di attesa pari a zero, ma con l’onere economico dell’extra budget (relativo alla incertezza del pagamento) tutto a loro carico. Le strutture sanitarie private accreditate si sono viste notificare una nota, da parte delle Aziende Sanitarie, con la quale si invita a rispettare il budget mensile assegnato ai fini del rispetto del finanziamento regionale a disposizione. Nella stessa nota da un lato si certifica la insufficienza delle risorse a disposizione per poter fare fronte al fabbisogno reale, ma dall’altro nulla si dice in ordine a come si debba gestire, in termini di erogazione delle prestazioni, la quota di richieste che rientra nell’extra budget. In assenza di indicazioni precise su eventuali protocolli da seguire, si procede alla inevitabile introduzione delle liste di attesa, su base puramente economica, ovvero procrastinare in avanti nel tempo la possibilità da parte del cittadino di poter accedere alle cure in funzione della disponibilità del budget mensile assegnato. In questo contesto se non arriveranno segnali rapidi e concreti da parte dell’Amministrazione Regionale, saranno introdotti meccanismi di contenimento della spesa a carico SSN con ovvie ripercussioni sul cittadino che dovrà accollarsi, probabilmente, un costo superiore al dovuto per accedere in maniera più rapida alle cure.
Una possibilità di risoluzione o di attenuazione di questo fenomeno viene certamente dall’emendamento al decreto Milleproroghe che prevede maggiori risorse a sostegno delle misure per il recupero delle liste d’attesa.
Sono stati prorogati al 2023 gli strumenti a disposizione delle Regioni per il recupero delle prestazioni non solo attraverso il finanziamento dell’impegno da parte degli erogatori del sistema pubblico, ma, anche, incrementando il volume di quelle acquistate dalle strutture private accreditate, in deroga agli attuali tetti di spesa.
Serve, a questo punto, prontezza decisionale da parte regionale. E’ necessario mettere in campo una procedura amministrativa snella e veloce, basata sui dati attuali, in modo da poter tamponare il sempre più concreto e inesorabile verificarsi del fenomeno delle liste di attesa e, rispetto a questo, definire con chiarezza quale ruolo assegnare alle strutture sanitarie accreditate all’interno del perimetro definito dai fabbisogni reali.