Ancora un importante riconoscimento per l’ Egosum Rosé brut della cantina Dragone di Matera che ha ottenuto il titolo di campione del mondo autoctono dei vini spumanti rosè a base primitivo, nell’ambito della quattordicesima edizione del Challenge Internazionale Euposia riservato agli spumanti metodo classico . Un’edizione, quella di quest’anno, a cui hanno partecipato 182 vini provenienti da tredici Paesi e da cinque continenti. La giuria internazionale è stata presieduta da Giampietro Comolli, presidente Ovse-Osservatorio Economico Vini e Spumanti, struttura attiva dal 1991 fondata all’Università Cattolica di Piacenza. “Immensa soddisfazione per questo risultato che è una riconferma del titolo vinto già nella passata edizione, questa volta con un consenso ancora più ampio – commenta Michele Dragone, proprietario dell’omonima azienda vitivinicola – un’emozione infinita portare così in alto la mia famiglia, la mia città, la mia regione”. Per produrre l’Egosum Rosé brut , l’uva utilizzata è il Primitivo di Matera, coltivata ad un’altitudine di 265 metri nella tenuta di famiglia, con una forma di allevamento a guyot. Il vino ottenuto viene poi affinato in bottiglia per minimo 18 mesi. Un amore, quello della famiglia Dragone per i vigneti, iniziato tanti anni fa. Risale, infatti, all’ottocento, ai tempi di Antonio Dragone, la prima cantina di famiglia, in prossimità del Convento dei Domenicani, nel cuore storico della città di Matera. Con Michele Dragone, intorno al 1920, nasce la famosa cantina di via San Biagio, fulcro in quel tempo, del mondo agricolo materano. Al 1955 data la prima etichetta della famiglia Dragone. Nel corso degli anni la produzione dei vini si è spostata nella Tenuta di Pietrapenta, distante circa 12 Km dalla città. Oggi l’azienda Dragone produce circa 10 mila hl. di vino, tutti da vigneti di proprietà nella Tenuta di Pietrapenta. Michele Dragone è socio fondatore del Consorzio di Tutela Vini Matera D.O.C. Ha prodotto le prime bottiglie a denominazione d’origine controllata e dal 1990 spumanti con il nobile processo del metodo classico dalla Malvasia Bianca di Basilicata e, unico e raro, dal Primitivo di Matera. “Un premio che ci ripaga di tanti sacrifici – conclude Dragone- e che abbiamo ottenuto anche grazie all’opera di enologi intelligenti del calibro di Fabio Mecca, miglior enologo dell’anno, e profondo conoscitore ed erede della grande tradizione delle uve del Sud Italia”. Alla quattordicesima edizione del Challenge Internazionale Euposia , che segue le regole del Grand Jury Européen, hanno collaborato il Comune di Castelnuovo del Garda (che ha ospitato le degustazioni e il convegno tecnico), AssoEnologi, l’Osservatorio Osve, AeroLogistik, Onaf-Verona, ErmesBotanica, WineCave, Zalto, Denk’Art e l’Ipsoa Berti di Verona.
Dic 30