Luigi Veltri (Uil Scuola): “In gestione Covid a scuola restano molte zone grigie”. Di seguito la nota integrale.
I dati forniti dal Ministro Bianchi – che segnalano in Basilicata l’esistenza di 182 classi in DAD e in quarantena con il 90% degli alunni complessivi in presenza – confermano che nella “gestione Covid” a scuola restano molte zone grigie. Prima fra tutte: alla rilevazione del Ministero hanno partecipato 3771 classi/sezioni su 4165 (il 90,5% del totale). Ci viene da chiedere e le altre? Ma più in generale – come rileva il nostro segretario generale Pino Turi da settimane – sulla scuola manca una visione e si vive alla giornata, è un miracolo che abbia retto e sia rimasta aperta durante l’emergenza. Ora serve programmazione. Per ora il monitoraggio è avvenuto troppo tardi e con dato statico ‘fotografato al 19 gennaio’: un punto immagine che trascura la progressione e l’evoluzione pandemica con dati che vanno letti in sequenza e non in modo fisso. Sul personale scolastico in questi mesi di emergenza, ogni giorno chi lavora a scuola si sveglia con la preoccupazione di dover gestire un’altra giornata di pandemia a mani nude e questo avviene da due anni. Ancora oggi, mancano nelle strutture scolastiche le mascherine ffp2, il distanziamento e la sanificazione delle aule. Nonostante questo, fatta eccezione per la prima ondata di lockdown totale di tutte le attività sociali, la scuola ha retto e non ha mai chiuso, lavorando sostanzialmente in presenza. Per non parlare della ventilazione forzata che è stata installata in appena 200 scuole: negli altri 8mila istituti della Penisola – e quindi in quelli della nostra regione – l’unica soluzione per contrastare il ristagno di aria è quella di tenere perennemente le finestre aperte, anche quando, come in questi giorni, fuori si gela. Quanto alle semplificazioni annunciate nel protocollo gestione contagi per gli istituti scolastici, le prescrizioni introdotte non possono essere sorde alle richieste di chi la scuola la vive ogni giorno. Le norme devono tenere conto anche della sfiducia dei genitori per l’assenza di chiarezza. Si prenda atto che il protocollo sui contagi è disapplicato dalle famiglie. I vaccinati dal secondo contagio restano a casa, in modo responsabile si fanno il tampone e si mettono in auto sorveglianza per 10 giorni. Assenze per il sistema, che graveranno sugli studenti. Per la Uil Scuola si devono trovare misure idonee per mettere in sicurezza le scuole e il personale che ci lavora, agire sulla sanificazione delle scuole, sull’areazioni delle aule, sui presidi sanitari, sul distanziamento, sul tracciamento. Tutti elementi su cui fondare la ripartenza. Sarebbe opportuno incrociare i dati con quelli delle ASL e della Struttura del Commissario Straordinario per verificare i danni subiti dal personale scolastico e i sistemi di prevenzione per evitarne altri. Per questo andrebbero ripensati e (ri)scritti i protocolli sulla sicurezza che siano in grado di incidere significativamente sulla situazione in essere.