Un brand che non ha bisogno di troppe presentazioni: Lungarotti, simbolo dell’enologia d’eccellenza italiana, approda nella Capitale europea della Cultura, per raccontare una storia imprenditoriale familiare che ha saputo distinguersi nel panorama italiano non solo per l’eccellenza dei prodotti, ma anche per la continua attenzione alla ricerca e all’innovazione in vigna e in cantina. Sostenibilità, cultura e ospitalità: sono i tratti distintivi dell’azienda, fondata agli inizi degli anni ’60 da Giorgio Lungarotti, imprenditore illuminato cui si deve la svolta enologica della regione, e oggi condotta da Chiara Lungarotti e dalla sorella Teresa Severini. I numeri parlano da soli: duecentocinquanta ettari di vitati, 2,5 milioni di bottiglie di vino e 28 etichette esportate in circa 50 Paesi del mondo.
Ospite presso gli Ipogei di Piazza San Francesco, nell’ambito del progetto di Confindustria e Fondazione “Matera 2019: l’Open Future delle imprese italiane”, Lungarotti testimonierà a Matera, fino a domenica 21 luglio, l’inscindibile legame vino-olio-arte-cultura attraverso coinvolgenti immagini dei vigneti, delle tenute di Torgiano e Montefalco e dei Musei del Vino e dell’Olivo e dell’Olio. Il Museo del Vino, nato nel 1974 (recensito dal NY Times come “il migliore in Italia” di questo genere) e il Museo dell’Olivo e dell’Olio oggi rappresentano il fulcro culturale del gruppo.
Non solo racconto, ma anche momento di incontro e conoscenza: per tutta la settimana, è previsto un aperitivo di degustazione dei vini Lungarotti presso il Caffè del Corso (via del Corso, 78), dalle ore 19.00. Infine, domenica 21 luglio, l’appuntamento si sposta allo “Shibuya” (via del Purgatorio, n.2), sempre a partire dalle ore 19.