Nei presepi dell’Arcivescovado di Matera-Irsina e Tricarico e di Tursi-Lagonegro c’è una nuova statuina: un maestro imprenditore e il suo apprendista, a simbolo del passaggio di competenze tra le generazioni. A consegnarlo ai vescovi Giuseppe Caiazzo ( Matera-Irsina e Tricarico) e Vincenzo Orofino (Tursi-Lagonegro) è stata Rosa Gentile presidente Confartigianato Matera, accompagnata da Gerarda Bonelli, direttrice Confartigianato Matera e dirigenti Coldiretti. Obiettivo dell’iniziativa è quello di aggiungere al presepe figure – realizzate per iniziativa di Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti – che ci parlino del presente ma anche del futuro. Con la spinta delle energie vere e buone raccolte sotto l’egida del Manifesto di Assisi, Fondazione Symbola, Confartigianato, Coldiretti con l’affiancamento della “Fondazione Fratelli tutti” vogliono portare un loro contributo, volto a diffondere la straordinaria attualità e forza di questa narrazione gentile.
La statuina è stata donata a Papa Francesco, il 6 novembre scorso, durante l’incontro “I bambini incontrano il Papa – Impariamo dai bambini e dalle bambine”, svoltosi nell’Aula Paolo VI e il 21 novembre, in occasione dell’Assemblea di Confartigianato, al presidente della CEI cardinal Matteo Zuppi.
Il Presepe è la rappresentazione della nascita di Gesù, ma attraverso i suoi personaggi serve anche a raccontare la realtà della vita di tutti i giorni e quindi insieme al Bambinello troviamo fra gli altri, artigiani, casalinghe, filatrici, agricoltori, pastori e gli animali, dal bue all’asinello della Natività, dalle pecore alle caprette, per rappresentare la multiforme dimensione del Creato che parte proprio dalla terra.
Nel 2020 la statuina rappresentava un’infermiera, nel 2021 un imprenditore digitale, nel 2022 una florovivaista, quest’anno la statuina rappresenta attraverso un maestro imprenditore e il suo apprendista la trasmissione del saper fare attraverso le generazioni.
“Quest’anno – sottolinea Rosa Gentile, presidente di Confartigianato – abbiamo voluto evocare in una sola immagine, realizzata in cartapesta dal Maestro presepista Claudio Riso, aspetti fondamentali e costitutivi del “saper fare”: apprendistato, formazione, competenze, passaggio generazionale nell’impresa familiare, attrattività per i giovani. È un’immagine che, lungi dall’evocare soltanto saperi antichi, rappresenta il cuore della cultura artigiana e del lavoro italiano, la vicinanza al territorio e ai suoi prodotti, la trasmissione del sapere attraverso le generazioni. La figura del giovane, con i suoi sforzi e la sua concentrazione, vuole richiamare l’interesse di giovani ad apprendere e a preservare le tradizioni, innovandole. La figura del maestro rappresenta, al contempo, la difesa delle competenze e la responsabilità di orientare le scelte future delle nuove generazioni sulla strada dell’eccellenza italiana, del made in Italy, della valorizzazione del territorio e delle comunità”.