“Da settimane si moltiplicano gli appelli dei nostri imprenditori del settore turistico-ristorazione-alberghiero, ultimo in ordine di tempo quello partito da un’imprenditrice di Rotondella, per la difficoltà a reperire personale proprio in questa fase di ripartenza. Confartigianato vede con favore l’istituzione di un Fondo dedicato alla creazione di “Scuole dei mestieri” a livello territoriale che affianchino gli istituti scolastici esistenti e per alcune figure ne integrino la formazione. Auspichiamo in proposito che il decreto attuativo del Ministero del Lavoro, nell’individuare i criteri e le modalità di applicazione e di utilizzo delle risorse, tenga conto delle specificità proprie delle imprese artigiane e delle micro e piccole imprese diffuse sul territorio, tradizionalmente vocate a formare i mestieri del made in Italy”. E’ quanto sostiene Rosa Gentile, componente della Giunta nazionale e presidente Confartigianato Matera. Per questo con il PNRR – aggiunge – attendiamo l’avvio delle riforme tra cui quelle che riguardano la formazione dei nostri ragazzi e il mercato del lavoro per liberare tutte le energie di cui il sistema produttivo dispone e la rapida attuazione dei progetti del PNRR anche a misura di micro e piccole imprese”.
Secondo Excelsior-Unioncamere entro luglio in tutte le strutture di alloggio, ristorazione e servizi turistici del Paese saranno necessarie 235.131 unità, 30mila in più solo rispetto a maggio 2020 e ben 188.730 addetti alle attività di ristorazione con il 28,5% di difficoltà a reperire, mentre ad oggi risultano avvisi-ricerca personale per oltre 70mila posti.
Purtroppo – aggiunge Gentile – risultano più difficili da reperire non solo chef, personale di sala per ristoranti ed alberghi e persino lavapiatti ma almeno 19 figure professionali che necessitano anche ad imprese artigiane: Tecnici programmatori (difficoltà di reperimento del 57,0%), Tecnici esperti in applicazioni (55,6%), Analisti e progettisti di software (55,5%), Tecnici meccanici (55,3%), Elettrotecnici (54,9%), Ponteggiatori (53,7%), Altre professioni tecniche della salute (52,3%), Tecnici della produzione e preparazione alimentare (51,9%), Attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate (51,4%), Sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai (51,1%), Ingegneri energetici e meccanici (50,8%), Tecnici elettronici (50,6%), Operai addetti a macchinari per la filatura e la bobinatura (50,2%), Saldatori e tagliatori a fiamma (48,8%), Disegnatori industriali e professioni assimilate (47,1%), Conciatori di pelli e di pellicce (44,4%), Specialisti di saldatura elettrica e a norme ASME (44,1%), Operai macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali (43,2%) e Tecnici della produzione manifatturiera (43,1%).
La dirigente Confartigianato sottolinea l’importanza dell’apprendistato come “canale di accesso al mercato del lavoro privilegiato per i giovani” tenuto conto dell’analisi delle ultime evidenze statistiche che mette in luce un ritorno alla crescita delle assunzioni di apprendisti nelle piccole e medie aziende. L’apprendistato è un contratto chiave per le imprese artigiane che lo utilizzano per l’8% delle assunzioni previste, 3 punti in più del 5% del totale imprese. Da noi ci sono ancora notevoli margini di incremento – continua la dirigente di Confartigianato – tenuto conto che la quota degli apprendisti dell’artigianato sul totale apprendisti in Basilicata è intorno al 25% e che la quota di apprendisti sul numero complessivo di dipendenti in Basilicata è pari al 5-6%. Il futuro occupazionale dei giovani per noi incomincia a scuola, anzi dall’alternanza scuola-lavoro. L’alternanza scuola-lavoro è la strada giusta. Le novità per far incontrare il ‘sapere’ e il ‘saper fare’ sono positive. In un laboratorio d’artigiano uno studente impara più cose che in una grande azienda, e riceve più attenzione. Aiutiamo gli artigiani a insegnargliele”.