Questa mattina dinanzi ai cancelli della Regione Basilicata si è tenuto un presidio organizzato da FIM FIOM e UILM, dai delegati dell’indotto Eni, unitamente agli otto lavoratori della Ram Meccanica, che da circa due anni vivono di incertezze, a seguito di un cambio appalto, dalla gestione misteriosa e poco limpida, che vede protagonista una ditta ligure: la Termomeccanica.
Un cambio di appalto che avrebbe dovuto concludersi in pochi incontri, se Eni, in corso d’opera, non avesse modificato l’aggiudicataria del cambio di appalto, dalla brindisina Revisud alla spezzina Termomeccanica; quest’ultima con l’avallo di Confindustria e di Eni, continua a voler imporre le sue regole, non solo contravvenendo al patto di sito, ma determinando, inoltre, un arretramento sociale, economico e normativo dei lavoratori coinvolti in questo cambio di appalto.
Questa mattina l’Assessore Cupparo ha ricevuto un folta delegazione di FIM FIOM e UILM e finalmente si è potuto “provare” o meglio attestare, documenti cartacei e buste paga dei lavoratori alla mano, la fondatezza delle nostre proteste e dunque del presidio stesso.
Nel lungo incontro si è discusso del suddetto cambio di appalto, del valore del patto di sito e anche delle assurde comunicazioni di alcune aziende contrattiste dell’indotto Eni che unilateralmente modificano l’orario di lavoro portandolo a 12 ore così motivato: “tale variazione di orario si rende necessaria nel rispetto della pianificazione e necessità indicate dal cliente al fine di ridurre nel minor tempo i fermi impianto per manutenzione”; in tale comunicazione pervenutaci dalla Val D’agri Manutenzioni SCARL, si evince che, per affrettare i tempi e dunque per far ripartire il Centro Oli dal punto di vista estrattivo, si aumentano le ore di lavoro, i ritmi di lavoro e ciò in barba ed a discapito della sicurezza dei lavoratori, delle norme e dei decreti vigenti.
Eppure siamo nel 2021, i contratti nazionali, a partire da quello metalmeccanico, sono esigibili, ma nonostante tutto il profitto deve prevalere su ogni cosa.
Per questo rinnoviamo la necessità di incontrare Sua Eccellenza il Prefetto affinché si possano ripristinare le regole all’interno del Centro Oli e contemporaneamente chiediamo ancora una volta ispezioni da parte degli enti preposti, a partire dall’ispettorato nazionale del lavoro e dai servizi ispettivi INPS e INAIL.
Il patto di sito non si tocca perché esprime e garantisce la certezza -e ciò probabilmente da fastidio a qualcuno – del diritto al lavoro, del diritto al buon lavoro e non altro come ad esempio la mercificazione stessa del lavoro o peggio ancora delle raccomandazioni.
Venerdì mattina a partire dalle ore 11 si terrà l’incontro già convocato dall’Assessore Cupparo con tutti i protagonisti di questa brutta pagina dell’Indotto Eni e auspichiamo che i documenti consegnati oggi in Regione servano a chiarire la situazione e soprattutto chiediamo ad Eni di rivedere la sua posizione, frutto probabilmente di cattive interpretazioni o interpretazioni guidate dai “soliti”, perché fare un passo indietro, nel rivedere la propria posizione non è segno di debolezza ma di assunzione di responsabilità, necessaria per la risoluzione di questa vertenza.
Se ciò non dovesse bastare a partire da lunedì si aprirà una nuova fase all’interno del Centro Oli di Viggiano che vedrà protagonisti tutti i lavoratori che verranno mobilitati per il raggiungimento di un unico obiettivo: il valore del lavoro e il rispetto delle regole.
Ram-Termomeccanica, assessore regionale Cupparo convoca incontro per il 9 aprile
La convocazione di un incontro per venerdì 9 aprile prossimo a conferma del “massimo” impegno della Regione a contribuire alla soluzione della vertenza Ram-Termomeccanica (indotto Eni) è stata comunicata dall’assessore alle Attività produttive Francesco Cupparo che ha ricevuto oggi una delegazione di Fim Fiom e Uilm e lavoratori.
Cupparo ha sostenuto che la vertenza “è uno snodo per i rapporti presenti e futuri con l’Eni che è chiamata a garantire la piena attuazione del Contratto di Sito”.
“In attesa del rinnovo dell’Intesa Regione-Governo-Eni per la concessione riferita all’attività petrolifera in Val d’Agri – afferma l’assessore – questa è diventata la “cartina al tornasole” di quanto Eni intende fare prima di tutto per il rispetto del Contratto di Sito. Per noi non è tollerabile che ad ogni cambio di appalto con il subentro di una nuova impresa, come accade per Ram-Termomeccanica, si registri il rischio della perdita di posti di lavoro e condizioni salariali penalizzati per i lavoratori rispetto al precedente salario. In tutto questo il Governo – dice ancora Cupparo – non può essere considerato “estraneo” e quindi restare a guardare che le cose accadano. La “transizione ecologica” che è un elemento qualificante del Governo Draghi va declinata in tutte le sue fasi, tra le quali la gestione dell’attuale fase di produzione del petrolio prima di passare, con gradualità, al suo superamento”.