La coordinatrice regionale USB Basilicata, Rosalba Guglielmi, fa il punto dopo la manifestazione dei lavoratori forestali organizzata dal sindacato.
Si è tenuta stamattina una manifestazione dei lavoratori forestali organizzata da USB Basilicata cui ha aderito anche la CUB del settore. Già dal mese di Aprile la nostra O. S. ha denunciato il mancato finanziamento delle attività di forestazione per il 2019. La soluzione prospettata durante l’incontro avuto col direttore generale della Giunta e il direttore responsabile della forestazione regionale è quella di un avvio per otto settimane dal prossimo giugno, finanziabili con i 5 milioni stanziati per circa 800 lavoratori che non hanno più accesso agli ammortizzatori sociali e 10 milioni di risparmio dalle carte carburante di una vecchia annualità. Man mano le scelte politiche definiranno l’ammontare delle somme da destinare alla forestazione, sia rispetto al riconoscimento di circa 40 milioni di royalty attese per l’estrazione petrolifera relativa al 2018 e sia sull’utilizzo dei 29 milioni di euro già messi a disposizione da alcuni giorni dallo Stato quale riconoscimento dovuto alle regioni interessate da attività estrattive. Durante il corso della riunione ci sono state date assicurazioni che si sarebbero sbloccati i pagamenti delle mensilità di dicembre 2017 e maggio 2018 che riguardano i lavoratori dell’ex aria programma Marmo Platano-Melandro, probabilmente già dalla prossima settimana.
Rimane inalterata la preoccupazione senza un confronto politico col Presidente Bardi sulla volontà di confermare l’impegno economico della regione e per noi la possibilità di raggiungere una programmazione produttiva e che esca dai soliti cliché dell’assistenzialismo.
Richiamiamo l’attenzione dei lavoratori sulla necessità di un’organizzazione alternativa ai sindacati confederali per smuovere un apparato che non si preoccupa più della difesa dei diritti contrattuali e della salute degli operai, spesso svenduti in accordi decentrati, sempre in nome di un bene superiore , dopo essersi assicurati “l’iscrizione d’ufficio” dell’intera platea. Pardon loro le chiamano ritenute CAC nazionale e regionale, circa 25 euro per 4300 addetti per sei mesi all’anno sono 645000 euro teorici di finanziamento non illecito alle organizzazioni sindacali, cui aggiungere circa 100 euro ad addetto per la gestione della disoccupazione agricola. Uno scandalo che deve finire.