“Abbiamo siglato con Marelli tre importanti accordi su armonizzazione, premio di risultato ed esuberi. Innanzitutto abbiamo ottenuto l’integrale recepimento anche per i lavoratori Marelli dell’aumento pattuito due settimane fa nel CCSL di 120 euro mensili medi più 520 euro una tantum. Inoltre abbiamo concordato il nuovo premio di risultato, il cui valore massimo è stato incrementato di oltre il 30%. Infine abbiamo escluso il rischio di licenziamenti per i lavoratori così detti indiretti di produzione, per cui era stato proclamato un esubero di 400 persone”. Lo dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto al termine della sessione di trattativa di tre giorni tenutasi a Roma.
“In autunno Marelli – spiega Ficco – aveva annunciato la volontà di lasciare il CCSL, meglio noto come Contratto Fiat, e di rientrare nel CCNL dell’industria metalmeccanica. Come Uilm manifestammo allora il nostro consenso al passaggio purché i lavoratori non ci perdessero nemmeno un euro, compreso l’aumento che contavamo di ottenere nel CCSL per il 2023 e che nel frattempo abbiamo in effetti conseguito con il rinnovo dell’8 marzo. Oggi abbiamo concordato che il medesimo aumento previsto per il 2023 dal CCSL sarà riconosciuto a partire da aprile anche ai lavoratori di Marelli, vale a dire 120 euro medi mensili, pari precisamente al 6,5% della paga base per ciascun livello di inquadramento, più 520 euro una tantum, 320 ad aprile e 200 a luglio”.
“Quando poi entrerà in vigore – aggiunge Ficco – la nuova paga base del CCNL, prevedibilmente più bassa, il differenziale sarà inserito in una voce collettiva specifica e permanente, detta Elemento specifico Marelli; inoltre con l’entrata in vigore del CCNL, a partire dal 2023, saranno riconosciuti ulteriori 200 euro annui sotto forma di welfare aziendale. Con l’intesa di armonizzazione vengono peraltro garantiti tutti gli altri trattamenti di miglior favore del CCSL rispetto al CCNL, come il sesto scatto di anzianità aggiuntivo, la quota oraria di incentivo di produttività e le maggiorazioni notturne”.
“Per quanto concerne il nuovo premio di risultato, abbiamo incrementato – prosegue Ficco – la cifra massima raggiungibile dallo 8,7% al 10,5% della paga base annua, anche in questo caso agendo in modo analogo a quanto fatto nel rinnovo del CCSL dell’8 marzo; abbiamo assunto come riferimento due livelli di inquadramento, C3 e A1 del CCNL, anche per i livelli più bassi, con evidente effetto positivo sulle cifre erogabili. I nuovi obiettivi del premio saranno legati a costi variabili, qualità e redditività e la maturazione avverrà anche durante la cassa integrazione”.
“Per quanto concerne i 400 esuberi – continua Ficco – dichiarati fra il personale impiegatizio ed operaio indiretto di produzione, l’accordo esclude i licenziamenti coatti e prevede uscite subordinate alla accettazione individuale, con incentivi che arrivano per gli ultra cinquantacinquenni fino a 36 mensilità più 30.000 euro”.
“Le tre giornate di trattativa tenutesi a Roma con Marelli – conclude Ficco – sono state assai proficue, grazie ad un dialogo improntato a responsabilità sociale e coerenza negoziale. Abbiamo gettato le basi per la sigla definitiva del futuro contratto integrativo Marelli, presentando le nostre richieste ad esempio in materia di conferma dello smart working anche nella fase post emergenziale e di incremento delle indennità per i turni disagevoli. Siamo però consapevoli che una volta concluso il confronto contrattuale, si aprirà a giugno quello ancor più complesso sulle prospettive industriali, a iniziare dagli stabilimenti che risentono dei contraccolpi della elettrificazione o delle incertezze nei rapporti col maggior cliente Stellantis. Chiederemo di rafforzare la sinergia fra gli stabilimenti in sofferenza e quelli in espansione, laddove possibile unificandoli del tutto, nonché l’interessamento delle Istituzioni per sostenere i necessari processi di riconversione industriale”.