Maria Chita (Comitato Impresa Donna di Cna Matera): Necessari correttivi sul decreto Green pass a misura di piccole imprese. Di seguito la nota integrale.
Apprezziamo gli aggiustamenti inseriti nel testo del Decreto pubblicato, certamente migliorativi rispetto alla prima bozza, ma ancora riteniamo che queste disposizioni non siano nelle corde delle tantissime piccole attività presenti nel nostro territorio».
Maria Chita, presidente del Comitato Impresa Donna di Cna Matera, commenta così l’approvazione del nuovo Decreto Legge sull’obbligo del Green Pass nei luoghi di lavoro.
«CNA sin da quando si è iniziato a parlare dell’obbligo di vaccinazione si è sempre dichiarata favorevole, ma nel contempo ha sempre ricondotto la questione nell’alveo della responsabilità personale in capo al singolo dipendente che non può e non deve trasformarsi in un onere difficile da sostenere per il piccolo imprenditore.
Aver eliminato la sospensione disciplinare – trasformandola in semplice assenza ingiustificata – è un inizio, ma non tiene di certo conto dei rapporti consolidati e di tipo familiare tipici nelle nostre realtà tra titolare e dipendenti, che rendono più complicata l’applicazione dei controlli. E poi comunque in caso di assenza il meccanismo della sostituzione di fatto è un’arma spuntata: ci sono ruoli che non si possono sostituire in appena 10 giorni il che rende problematica la prosecuzione dell’attività in quanto disfunzioni e ritardi nella produzione sarebbero del tutto normali; e questo è un lusso che non questo particolare momento di ripartenza non possiamo assolutamente concederci.
I nostri sforzi sono tutti concentrati su come cogliere al meglio le opportunità della ripresa economica e destinare energie economiche ed umane per fare da controllori è una zavorra in più su una ripartenza già di per sé difficile. Crediamo, come già fatto nel recente passato, che il ruolo dell’impresa in questa fase debba essere di sensibilizzazione e informazione, atteso che dati alla mano anche nei momenti più intensi di questa pandemia da Covid-19 le imprese sono state uno dei luoghi più sicuri. E invece di prospettare sanzioni sarebbe il caso di mettere in campo premialità per le realtà più virtuose lasciando agli organisimi preposti ai controlli il compito di applicare le norme.
Anche perchè per quella che è la situazione monitorata all’interno delle nostre imprese una parte considerevole della forza lavoro ha già dimostrato massima sensibilità al rispetto della sicurezza di tutti e le nuove disposizioni come il test salivare e la calmierazione dei costi sui tamponi continueranno a incidere positivamente».