Giuseppe Martino, segretario regionale Uiltec: “Basta allo scempio messo in atto dal management di Acquedotto Lucano”. Di seguito la nota integrale.
Non è la prima volta e non sarà neanche l’ultima, ma davvero è arrivato il tempo per dire con forza e fermezza basta allo scempio messo in atto dal management di Acquedotto Lucano.
Si ripete e si rivede uno scenario che non è più tollerabile poiché tutto si ripercuote solo sui lavoratori che sono gli unici a pagare per le nefandezze di una gestione tanto inadeguata quanto incapace.
Lo sappiamo che lo stato di salute di Acquedotto Lucano non è dei migliori, ma a nulla sono valse le continue e ripetute occasioni sollecitate dalla scrivente Organizzazione Sindacale al fine di provare a rimettere in sesto un apparato fortemente compromesso.
Il gravissimo quanto irrituale atto di disdetta unilaterale degli accordi in essere sull’istituto contrattuale della reperibilità e tutte le conseguenti ricadute, hanno evidenziato tutte le criticità di una gestione approssimativa e per nulla rassicurante, pur avendo noi consapevolezza delle complesse dinamiche che contraddistinguono la natura stessa dell’Azienda.
Tutto questo non deve essere l’alibi per sfuggire alle responsabilità e non deve ricadere per comodità sempre sui lavoratori.
Scopriamo che questa Azienda, su invito della Regione, ha necessità di effettuare tagli su istituti contrattuali per recuperare risorse e non si comprende in che percentuale si deve tagliare, e così un po’ alla cieca, si mettono le mani nelle tasche di quei lavoratori che quotidianamente sono sul territorio a gestire, per puro senso di responsabilità, problemi ed emergenze.
Poi però, apprendiamo dalla stampa e con un certo imbarazzo, che ci facciamo scappare qualche milione di euro per effetto della prescrizione, perché non si fanno le “normali “attività di letturazione e, pare anche più grave, che l’Azienda non si preoccupi neanche di produrre una eventuale smentita.
Siccome non vogliamo farci mancare nulla, si persevera nel disattendere accordi sindacali che prevedono la crescita professionale del personale che da anni, legittimamente, nutre delle aspettative ……..ma purtroppo per molti diventa difficile, complesso, impossibile a volte indegno
mentre per pochi e selezionati fedelissimi è tutto semplice, possibile, anzi dovuto perché facciamo fatica a demolire la cultura dell’orticello ………. che si manifesta in tutta la sua aberrante bruttura con l’ultima informativa del 29 ottobre alimentando e amplificando ulteriormente un clima di rabbia e diffidenza nei confronti dell’ Azienda .
E invece questa è un’Azienda che dovrebbe avere il coraggio di pensare in grande, dovrebbe avere progetti ambiziosi, dovrebbe essere in grado di guardare al futuro inteso come opportunità per investimenti e creare ricchezza, perché questa Azienda è di tutti e non di pochi che ci giocano come se fosse un diversivo !!!!
Purtroppo a malapena si riesce a vivere alla giornata….. e se ancora non bastasse un’ Azienda attenta oggi, con una pandemia dilagante, affronterebbe il problema COVID 19 con la consapevolezza che i numeri di queste ore, per nulla rassicuranti, non ci consentono lo svolgimento delle normali attività lavorative in sicurezza e si adopererebbe con solerzia per l’adozione dello Smart Working.
Non è un favore ma un diritto sacrosanto quello di lavorare protetti perché l’esperienza ci ha insegnato che nessuno è immune e il virus non sceglie…. paradossalmente ci rende tutti uguali.
Tutto questo e molto altro richiede riflessioni e discussioni sul reale futuro di questa Azienda per la quale sarebbe ora di sapere dalla Regione Basilicata, quale socio di maggioranza, se vuole aprire gli occhi sulle sorti di questa Azienda, se ha un vago progetto o se ne serve per consentire penose passerelle a molti consiglieri regionali più interessati al bene di qualcuno e per nulla preoccupati dell’interesse generale …..non vogliamo essere complici di una morte annunciata.
Alla luce di quanto sopra esposto chiediamo alla Regione Basilicata di convocare con urgenza un tavolo istituzionale a tutela della dignità dei lavoratori e dei cittadini lucani poiché Acquedotto Lucano eroga un servizio pubblico essenziale.
Nov 02