Riceviamo e pubblichiamo la nota di Martino (vice sindaco Pomarico) su manifestazione lavoratori in cassa integrazione e mobilità a Potenza.
La dura manifestazione di protesta a Potenza di lavoratori in cassa integrazione e mobilità, in alcuni casi da qualche decennio, ha fatto toccare con mano alla politica l’emergenza sociale che è fatta di uomini e donne in carne ed ossa. Per le nuove generazioni in cerca di lavoro è un colpo duro alle proprie speranze di futuro perchè è evidente che se non si garantisce l’indennità di poche centinaia di euro al mese ai propri padri non c’è speranza per se stessi. E sarebbe ancora peggio se si innescasse una sorta di guerra tra poveri tra padre e figlio, tra chi rivendica l’indennità per garantire la sopravvivenza della propria famiglia e chi un posto di lavoro.
Un esempio invece di cosa è possibile fare in concreto ci viene dal Presidente Usa Barack Obama che, scavalcando il Congresso, ha annunciato che emetterà un decreto per alzare il salario orario minimo per i nuovi contratti dei lavoratori federali a 10,10 dollari. Un esempio che ha un significato politico maggiore nel nostro Paese in riferimento a due eventi. Nel mese di dicembre 2013 – comunica l’Istat – l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie rimane invariato rispetto al mese precedente e aumenta dell’1,3% nei confronti di dicembre 2012. Nella media del 2013, la retribuzione oraria è cresciuta dell’1,4% rispetto all’anno precedente. E con riferimento ai principali macrosettori, a dicembre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell’1,7% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.
Le richieste shock presentate da Electrolux ai sindacati: sospendere gli effetti della contrattazione di secondo livello che vale circa 130 euro al mese sugli attuali stipendi medi da 1.350 e andare verso la chiusura dello stabilimento di Porcia (Pordenone). In più taglio dell’80% dei 2.700 euro di premio aziendale e riduzione dell’orario a 6 ore. Un autentico ricatto: se volete ancora il lavoro dovete guadagnare di meno. Un ricatto che se passasse potrebbe prendere piede anche nella nostra fragilissima realtà industriale fatta di una miriade di pmi. Per tornare alle vicende della nostra regione, senza voler affidare doti taumaturgiche al Presidente Pittella e alla nuova Giunta di esterni (persino alla Regione), dopo il reperimento di 10 milioni di euro per le indennità 2013 a cassaintegrati e lavoratori in mobilità, attendiamo segnali anche parziali per poter continuare a dare speranza, oltre che ai padri di famiglia anche ai loro figli.