L’intervento dell’assessore regionale Rosa Mastrosimone su “Un ponte per l’occupazione” per chiarire alcune perplessità espresse da un gruppo di partecipanti al Progetto
“Il percorso di accompagnamento professionalizzante di Un ponte per l’occupazione rappresenta una opportunità in quanto è finalizzato ad aumentare la capacità di assorbimento da parte delle imprese per bloccare l’esodo dei giovani lucani in un periodo il tessuto imprenditoriale mostra difficoltà ad assorbire risorse professionali per gli effetti della crisi economica internazionale” .
E’ quanto dichiara l’assessore alla Formazione Lavoro Cuiltura e Sport, Rosa Mastrosimone a riguardo di un articolo apparso sulla stampa locale nel quale un gruppo di partecipanti al progetto esponeva alcune considerazioni sul percorso in itinere.
“Per rispondere alle perplessità contenute nel comunicato – continua Mastrosimone – è necessario riassumere le fasi in cui si snoda il percorso. La prima fase, quella di orientamento e counselling è stata già realizzata per la parte relativa alla costruzione del profilo di assessment, con la restituzione delle risultanze ai destinatari stessi. La seconda fase in corso di svolgimento ha come obiettivo quello di fornire conoscenze sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, sulla normativa in materia di occupazione e mercato del lavoro e sulle politiche comunitarie, insieme a competenze differenziate in Inglese ed in Informatica. I destinatari hanno effettuato l’autovalutazione del fabbisogno formativo e la formazione non è stata progettata al fine di fornire competenze ritagliate sui singoli destinatari, sulle loro esigenze e sulla reale spendibilità. Si tratta dunque di due fasi il cui scopo è quello di far emergere il profilo individuale di competenze e di capacità, affinché, contrariamente a quanto realizzato sino ad oggi, la formazione non venga imposta dall’alto con percorsi precostituiti, ma tagliata sulle specificità di ciascuno, evitando in questo modo di assecondare ipotesi di occupabilità che non potrebbero essere realizzate poiché lontane dalle esigenze emergenti in Basilicata. La terza fase di formazione specialistica, che sta per avviarsi con la imminente pubblicazione di uno specifico Avviso Pubblico non si configura come la replica di altri Avvisi già esistenti che hanno come scopo il perfezionamento di competenze spendibili ovunque, ma il miglioramento dell’occupabilità in regione che dovrà provenire da un processo completamente diverso. Per questo motivo i percorsi proposti dagli Organismi di formazione accreditati potranno essere inseriti nello specifico catalogo solo se dimostreranno coerenza con le caratteristiche chiave dei destinatari. Il tutto, inoltre, dovrà essere proposto e realizzato in collaborazione con imprese che esprimano fabbisogni coerenti con la proposta formativa stessa e che si impegnano nella quarta fase ad ospitare i tirocinanti dando evidenza della reale capacità di assorbimento di tali figure formate.
Al termine delle quattro fasi – aggiunge l’assessore Mastrosimone – la Regione emanerà un apposito avviso pubblico per finanziare, tramite il microcredito, idee imprenditoriali che siano scaturite dal percorso di accompagnamento professionalizzante o per incentivare l’assunzione dei destinatari del Programma. Come precisato nell’avviso pubblicato nell’ottobre 2010, per tali incentivi potranno essere utilizzati solo i fondi Fse della Programmazione 2007-2013 e quindi, per disposizioni normative comunitarie, i Fondi del Fse Basilicata possono essere spesi solo per favorire l’occupazione in Basilicata. Il meccanismo delle certificazioni per l’ottenimento delle indennità di partecipazione, previsto nell’Avviso – evidenzia l’assessore Mastrosimone – è l’unico ammissibile quando si finanzia con fondi pubblici la partecipazione del destinatario ad interventi di politica attiva. Scegliere la trimestralità dei pagamenti è un ottimo compromesso tra gli oneri del destinatario per l’inoltro dei documenti e la possibilità di garantire un certo importo su cui fare affidamento durante l’anno. L’indennità di quattro ero l’ora che, secondo un meccanismo incentivante che sarà illustrato a tutti i destinatari, può arrivare sino a sei euro l’ora – conclude Mastrosimone – rappresenta un importo decisamente superiore alle indennità di frequenza classicamente erogate, pari a soli 2,50 euro l’ora.
I destinatari potranno arrivare fino a 6 euro l’ora? E dove l’ha letta questa cosa l’assessore? I partecipanti percepiranno 4 euro l’ora, con la possibilità di aggiungere soltanto 1 euro per il conguaglio finale…QUALORA il destinatario avesse totalizzato almeno 80% di presenze…
La cosa è un pochetto diversa….non vi pare? E anche se dovessimo percepire 5 euro l’ora non mi sembra tutto questo ben di Dio!!!!!!
Inoltre totalizzare 80% di presenze non è mica così facile come si credem visto che la Regione Basilicata non riconosce nessun diritto che una società civile impone, come per esempio assenze motivate per malattie, infortuni o MATERNITA’!!!! in pratica su 250 ore (tutti i giorni 8 ore) i giorni di assenza disponibili sono a stento 9!!! Mi dite chi si rompe una gamba se riesce a guarire in soli 9 giorni? Oppure una donna in attesa, può in SOLI 9 giorni partorire, e subito dopo riuscire a riprendere l’attività, con ancora la stanchezza di un parto o un bambino di neanche una settimana? E dobbiamo pregare noi donne di avere una gravidanza sana e di sentirci fino all’ultimo giorno… Vi sembra una cosa normale e civile? Ora mi domando…dato che già ci hanno detto che una donna, in queste condizioni, può farcela…le donne in politica, come l’assessore o altre, hanno avuto un congedo di maternità soli di 10 giorni?!