Dopo un necessario lavoro di restyling che sarà completato in tempi record nella prossima settimana Cava del Sole sarà pronta per ospitare gli eventi della cerimonia inaugurale di Matera capitale europea della cultura 2019 a partire dalle ore 9,30 di sabato 19 gennaio.
L’architetto Tonio Acito, che ha firmato il progetto architettonico, fa il punto sui lavori in corso e su quanto è stato realizzato a Cava del Sole.
“La Cava risale al Settecento ed è stata utilizzata per reperire i tufi necessari per costruire i Sassi, la città antica di Matera. E’ importante sottolineare che è una Cava settecentesca perchè, come si può notare dai residui di cava sulle pareti, queste sono state scavate a mano, blocchetto per blocchetto. Questo particolare racconta un tempo e un modo di lavorare e se è vero che i Sassi sono patrimonio Unesco, Cava del Sole è la madre del patrimonio Unesco. Cava del Sole è un luogo straordinario, prende il nome dal Sole scolpito sulla soffitto di una grotta rupestre che si trova nei pressi della zona dove oggi è stato ricostruito il palco, sul lato sinistra guardando la Cava dall’ingresso. E’ l’unica cava comunale, mentre tutte le altre sono private. Un’attenzione per le cave di Matera c’è stata già da parte del sindaco Acito, con l’idea del parco delle cave, finalmente il parco delle cave inizia ad avere la sua “porta di ingresso”. La Cava del Sole è composta da circa 30 mila metri quadrati che sono destinati ad ospitare i maggiori eventi di arti performative non solo del 2019 perchè il progetto prevede la gestione di quest’area fino al 2022. La Cava del Sole oggi con la nuova ristrutturazione presenta il Villaggio del Sole, l’Arena del Sole e la Serra del Sole. Il Villaggio del Sole è un’area di accoglienza dove sono stati realizzati i servizi per i visitatori. La Cava del Sole non deve essere un luogo che si apre solo per gli eventi ma sempre aperto, è la porta della città visitabile per situazioni che sono organizzate o non organizzate. Si possono fare mostre di sculture o semplicemente delle passeggiate sotto queste mura, perchè un’emozione forte. Nella zona di accoglienza abbiamo il bar, il ristorante, il bookshop dove comprare il souvenir, dove prendere una bicicletta per fare il bike-sharing e venire in città in bicicletta, dove acquistare i biglietti per le visite turistiche. L’Arena del Sole è concepita per ospitare eventi con 3000 posti a sedere e 8000 persone in piedi nel rispetto delle norme di sicurezza. Il palco è di circa 500 metri quadrati che non è altro che una grande terrazza rivestita in tufo. Voglio precisare che gli unici materiali usati sono stati quelli compatibili con il territorio, il tufo cavato dalla cava a fianco, quindi una sorta di restituzione del tufo in questa cava per rivestire una terrazza, perchè è vero che c’è l’evento spettacolare con le scenografie ma quando l’evento non c’è il posto deve essere bello comunque. Dalla terrazza-palco si accede passando sotto il passaggio dei cavamonti in quella che noi chiamamo la “cavetta”, definita la Serra del Sole. L’idea è quella di conservare non le piante ma la cultura, le idee. Uno spazio polifunzionale coperto con palco di fronte dove si possono ospitare a sedere fino a 800 persone. Solo nella cerimonia inaugurale per le misure di sicurezza restrittive i posti a sedere saranno 612. Uno spazio utilizzabile per qualsiasi genere di eventi: a palco centrale, a passerella, a convention. E’ un piano libero. La struttura coperta, per intenderci, è grande quanto quella del cinema teatro Duni, 1200 metri quadrati coperti dove ci sono i servizi, i bagni, i camerini e un palco di 300 metri quadrati che però nel momento in cui si vuole organizzare una convention con i tavoli a sedere diventa uno spazio utilizzabile. Con delle particolarità da osservare. Questo progetto fa della trasparenza la sua forza, in tutti i sensi. Il palco ha alle spalle una enorme finestra che guarda alle altre cave. Le intere strutture montate qui sono tutte amovibili, perchè la responsabilità storica di fare interventi definitivi questo progetto non se la prende. Quindi se domani si vuole rimuovere questa struttura si può fare senza alcun danno. La struttura della Serra del Sole è tutta in legno lamellare di grande portata, perchè c’è stata un’opera di ingegneria molto ricercata, con una copertura in materiale innovativo, completamente riciclabile, l’etfè. E’ come se fosse un pluriball di grande scala. Ci sono dei palloni che si gonfiano a tre film, dentro i quali ci va l’aria, l’aria isola in maniera opportuna dal sole, dal vento, dal ghiaccio e dalla neve. Questi palloni sono regolati da compressori che a seconda della pressione che ricevono dall’esterno entrano in funzione per compensare la temperatura. Con l’uso dei materiali vogliamo sottolineare la contemporaneità dell’intervento rispetto al luogo, quindi luogo storico che ha costruito la città “pesante” con il tufo, intervento “leggero” con il tufo che costruisce la contemporaneità nel 2019. L’architettura non è casualità, l’architettura determina i luoghi in cui dobbiamo andare e noi dobbiamo percepire l’architettura in punta di piedi e dobbiamo percepire i luoghi. Io definisco questo luogo una sorta di Cattedrale laica, la nostra copertura è il cielo e le nostre pareti affrescate sono le sculture lasciate dai nostri cavamonti”.
Chi ha realizzato questo progetto? “L’idea progettuale è di un team di professionisti diretto da me. Io ho fatto il progetto architettonico, l’ingegnere Gennaro Loperfido ha fatto gli impianti, l’ingegnere Luciano De Bellis per le parti strutturali, il geometra Rocco Festa per i rilievi e gli accertamenti catastali, l’ingegnere Giuseppe Veneziano per gli impianti elettrici, quindi tutti professionisti locali, su incarico della Fondazione Matera-Basilicata 2019, che ha coinvolto l’architetto Valentina Silipo, l’ingegnere Giovanni Ventura e l’architetto Pietro Masciandaro. Poi ci sono state due gare, una per le opere edili vinta dall’impresa Favullo di Lavello, quindi altra azienda locale mentre la gara di gestione per la realizzazione delle strutture amovibili è stata vinta dalla Ega, società romano-milanese con tecnici di varie parti d’Italia. Ega gestirà Cava del Sole fino al 2022 che prevede la concessione di alcune date durante l’anno a Comune di Matera e Fondazione Matera-Basilicata 2019. La direzione dei lavori di questa complessa opera è dell’ingegnere Michele Maddalo coadiuvato da un tecnico orgogliosamente materano, Steki Eletti. Maddalo ed Eletti hanno guidato una squadra grandissima, composta da operai di varia provenienza. E noi materani dobbiamo ringraziarli perchè hanno lavorato negli ultimi dieci giorni in condizioni proibitive, con il ghiaccio e con la neve, arrivando da fuori Matera”.
Michele Capolupo
La fotogallery di Cava del Sole ad una settimana dall’inaugurazione degli eventi di Matera 2019 (foto www.SassiLive.it)