Nella sala Levi di Palazzo Lanfranchi è partita in mattina la seconda e ultima giornata di “Girolio d’Italia Speciale Expo 2015 – Da Expo alla Basilicata”. Nell’occasione è stata sottoscritta la Carta di Milano, il documento di impegno per promuovere stili di vita sani, agricoltura sostenibile e riduzione dello spreco di cibo del 50 per cento entro il 2020 costituisce l’eredità più importante di Expo 2015.
Matera è la prima città italiana a sottoscrivere la Carta di Milano. Si tratta di un documento di impegno per promuovere stili di vita sani, agricoltura sostenibile e riduzione dello spreco di cibo del 50 per cento entro il 2020, che costituisce l’eredità più importante di Expo 2015. La sottoscrizione è giunta al termine della presentazione del documento nel corso della 40^ Assemblea nazionale dell’Associazione Città dell’Olio. Un appuntamento importante che ha coinvolto il vice ministro delle Politiche agricole Andrea Olivero, Enrico Lupi, presidente Associazione Nazionale Città dell’Olio, Angelo Tortorelli, presidente Camera di Commercio di Matera e coordinatore regionale Città dell’Olio Basilicata, Roberto Arditti, direttore Affari Istituzionali e responsabile Relazioni Esterne Expo 2015, Pasquale Giuditta dirigente Mipaaf, Luca Braia, assessore alle Politiche agricole e Forestali della Regione Basilicata. Le conclusioni sono state affidate alla parlamentare materana Maria Antezza, membro della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, che ha illustrato il ruolo del Parlamento nella definizione della Carta di Milano. Ha moderato il giornalista Filippo Radogna del Dipartimento Politiche agricole e Forestali.
Al termine dei lavori si è svolta la visita al museo di Palazzo Lanfranchi e ai quadri di Carlo Levi dedicati agli ulivi
. Dalla Basilicata, dunque, parte il viaggio che porterà la Carta di Milano in giro per l’Italia grazie a Girolio d’Italia, il tour del gusto promosso dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio d’intesa con i coordinamenti regionali. La tappa Matera e Miglionico è organizzata dal Dipartimento Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata insieme alla Camera di Commercio di Matera e all’Associazione Nazionale Città dell’Olio, in collaborazione con i Comuni di Matera e Miglionico, Alsia Agrobios, Gal Bradanica e condotta Slow Food. Girolio 2015 conclude la prima tappa del tour dalle ore 18 a Miglionico con l’oro giallo party presso il Castello del Malconsiglio. Dopo la dimostrazione dei droni in volo saranno cittadini in costume d’epoca medievale ad accogliere le autorità che parteciperanno alla cerimonia di consegna della bandiera della Città dell’Olio al Comune di Miglionico. Inserita in Girolio 2015 anche Olivarum Premium List, Edizione speciale 2000-2015 con Menzione di merito ai vincitori del Premio Olivarum. Nel corso dell’appuntamento di Miglionico è prevista anche l’assegnazione del riconoscimento “valore lucano” e la consegna del “Corno podolico per Expo 2015” a testimonial nazionali e internazionali.
Sarà allestita una vetrina delle eccellenze Expo con banco di assaggio di 42 oli extravergini d’oliva lucani e proposte lezioni di cucina e show cooking in collaborazione con Unione Regionale Cuochi Lucani e Food Blogger. Gran finale con il concerto dei Krikka Reggae in collaborazione con GAL Bradanica.
La serata sarà condotta da Angela Divincenzo mentre le premiazioni saranno assegnate dal noto conduttore televisivo della Rai, Michele Mirabella.
Partner istituzionali di Girolio 2015 sono Mipaaf, Regione Basilicata, CCIAA, Gal Bradanica, Alsia Metapontum Agrobios, Palazzo Lanfranchi, Comune di Matera, Comune di Miglionico, Conservatorio Statale di Musica “Egidio Romualdo Duni” di Matera, Partner tecnici Slow Food, Unione Regionale Cuochi Lucani, Associazione nazionale Food Blogger.
Coinvolte nel progetto le aziende tecnologiche Droneservice (ITALIA)
Skysense (GERMANIA), Mavrx (USA), Agerpoint (USA), Ise-net (ITALIA)
Air drone (Basilicata – Italia).
Show cooking realizzati con il contributi degli allievi dell’Istituto Tecnico Agrario “G. Cerabona” di Marconia, dell’I.I.S. “G. Gasparrini” Settore Alberghiero di Melfi e del Liceo Artistico “Carlo Levi” di Matera
In piazza Pascoli è stato allestito in mattinaa anche un “Olive Oil Garden”, che ha previsto laboratori di assaggio dell’olio Extra Vergine di Oliva a cura di Slow Food e del panel regionale Metapontum Agrobios e la dimostrazione della lavorazione della pasta fresca tipica lucana.
Tortorelli: Carta Milano stimolerà progetti filiera olivicola in Basilicata
“La firma della Carta di Milano, a Matera, in occasione del Gran Tour di Girolio 2015, rappresenta una ulteriore azione di stimolo ai 15 centri che in Basilicata aderiscono all’associazione Città dell’olio per incrementare la programmazione a sostegno della filiera olivicola, puntando su qualità, tradizione, innovazione e promozione’’. Lo ha detto il presidente della Camera di commercio di Matera e coordinatore regionale dell’Associazione regionale Città dell’olio, Angelo Tortorelli, a conclusione della manifestazione di due giorni, svoltasi a Matera e a Miglionico, che per la varietà dei temi trattati e la partecipazione di operatori ha segnato una tappa importante per il futuro del settore olivicolo. “Tradizione e innovazione –ha detto il presidente Angelo Tortorelli- sono i temi sui quali lavorare per far crescere la filiera, per creare un più stretto rapporto tra produttori e consumatori. Faremo senz’altro tesoro delle indicazioni venute nella riuscitissima due giorni in Basilicata dall’assemblea nazionale delle città dell’olio e da presidente Enrico Lupi e da quanto messo in campo dal dipartimento Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata, dai produttori e da soggetti come il Gal Bradanica, da Slow food, i Comuni di Matera e Miglionico, con l’apporto della nostra azienda speciale Cesp per valorizzare l’oro giallo e “principe della tavola” nella alimentazione mediterranea. Sarà il protagonista di un percorso, in vista di Matera capitale europea della cultura per il 2019, incentrato sulle specificità del territorio lucano e di progetti, che la Camera di commercio di Matera ha avviato con successo a livello internazionale. Tra questi è Il progetto Mirabilia che promuove la rete di città e territori di siti Unesco e c che consente di valorizzare la cultura dei sapori e di itinerari che si intrecciano con la filiera olivicola e turistica.
Nicola Serio, presidente regionale aggiunto Cia-Confederazione Italiana Agricoltori Basilicata: “Filo storico tra Carta di Matera e Carta di Milano
Il giorno della sottoscrizione a Matera della “Carta di Milano” per lo sviluppo di un’ agricoltura sostenibile non si può non ricordare che il manifesto programmatico, che rappresenterà l’eredità “morale” di Expo 2015, prende le mosse ed ha un’eredità storica nella “Carta di Matera” che la Cia ha lanciato proprio a Matera in occasione della Festa Nazionale dell’Agricoltura 2010. E c’è un filo storico anche con Matera Capitale Europea 2019 nell’orgoglio del mondo contadino lucano che ha saputo conservare le proprie case nei Sassi e, da sempre, è legato al patrimonio artistico-monumentale patrimonio dell’Unesco, sino a superare il retorico e vecchio clichè di mondo contadino simbolo di arretratezza. Ed è ancora il caso di ricordare che scegliemmo “il Carro-vascello” come immagine Festa 2010, per rifarci alla tradizione materana della Festa della Bruna, racchiudendo tutti i simboli della ricca e variegata produzione agricola dei paesi che sul Mediterraneo affacciano, proponendosi come il gioioso e propiziatorio emblema di un importante evento. La festa delle tre “M” – secondo uno fortunato slogan coniato all’epoca – Matera, Mezzogiorno e Mediterraneo. Un evento che ha lasciato traccia nella “Carta di Matera”.Della “Carta di Matera” si discute ancora su nostra iniziativa all’Expo. Al centro abbiamo posto la distintività della produzione agroalimentare italiana che ha pochi eguali nel mondo. La Dieta Mediterranea è stata dichiarata patrimonio dell’Unesco, proprio come i Sassi. Sono note le qualità, le tipicità ed i valori con i quali i prodotti agroalimentari italiani si presentano ai consumatori, al punto che il mercato dei prodotti simili e delle contraffazioni del “made in italy” agroalimentare è divenuto un affare di oltre 60 miliardi di euro l’anno. Occorre salvaguardare e conservare questa tradizione, organizzarla con adeguate forme di tutela e farne strumento di sviluppo economico per imprese e comunità locali. In particolare è importante il legame fra territorio, consuetudini alimentari e tradizioni enogastronomiche: tutto ciò offre identità e sviluppo alle comunità locali. Sono necessarie iniziative di promozione della vendita diretta dei prodotti dell’azienda agricola, promozione delle “strade enogastronomiche” collegate ai prodotti tipici ed ai vini di qualità, valorizzazione turistica attraverso le tipicità agroalimentari, i Musei del cibo e della tradizione contadina, una ristorazione che si richiama alle ricette e prodotti locali, anche nelle mense pubbliche, l’ospitalità turistica alberghiera che valorizza le tradizioni alimentari.
Rispetto alle nuove sfide che si prospettano, ancora una volta si rivela determinante il valore multifunzionale dell’agricoltura che oltre ad assicurare la produzione di alimenti, svolge un ruolo cruciale nella produzione di beni di pubblica utilità, come l’affermazione e la salvaguardia della qualità dei paesaggi, il mantenimento della biodiversità, la stabilità del clima e la capacità di mitigare disastri naturali quali inondazioni, siccità e incendi”. Ma soprattutto “la sfida enorme che si pone di fronte all’umanità e che soprattutto gli agricoltori del pianeta dovranno contribuire a vincere è quella di usare meno risorse, per produrre di più, garantendo la sicurezza alimentare mondiale” e in questa sfida “sarà imprescindibile il ruolo dell’innovazione e della ricerca per contrastare e gestire i cambiamenti climatici, per utilizzare tecniche produttive più sostenibili, diminuendo l’impatto delle proprie attività, preservando la qualità e la fertilità del suolo per le future generazioni e utilizzando al meglio le acque” e anche “per approfondire meglio (scientificamente ed eticamente) le conseguenze del ricorso alle modificazioni genetiche”.
L’agricoltura non insegna solo questo: “L’Italia, con il suo diversificato territorio, le sue mille storie e culture, sfata sul piano produttivo l’idea che l’agricoltura legata alle filiere dei grandi numeri sia più produttiva di quella delle maglie strette. Infatti essa o è estensiva (modelli nord americani) con basse rese e grandi superfici o intensiva, con forti input chimico ed energetici (modelli europei sempre più insostenibili). Ma soprattutto le filiere dei grandi numeri, basati su modelli standardizzati che non sanno adattarsi ai territori spesso creano marginalità e abbandono”. E’ chiaro, quindi, che sempre di più, tutte le comunità dovranno presidiare con grande attenzione i propri equilibri attraverso filiere e reti ‘a maglie strette’ in cui l’afflusso delle grandi derrate alimentari e la presenza dei grandi mercati sia integrato con produzioni (alimentari e non) coerenti con la vocazione, l’identità e la gestione organizzata del territorio, la possibilità di usufruire dei suoi paesaggi, della sua storia, delle sue strade, delle sue attrazioni, delle sue energie”.
E ancora, di fronte alla sfida del cambiamento, “l’agricoltura deve rovesciare il tradizionale e (non più) subalterno rapporto città-campagna”, assumendo una “dimensione multideale in cui, al di là dei prodotti alimentari e dei servizi materiali e immateriali, si afferma la centralità e il contributo dei valori per costruire un diverso modello di sviluppo, di società, di relazione tra i cittadini che pone al centro di ogni proposta l’uomo e il suo territorio. Essa, cioè, si fa carico delle più ampie problematiche della contemporaneità, riorganizzando la capacità di produrre in modo sostenibile, di assicurare equamente il cibo ridandogli valore e affermandolo come diritto, contribuendo attivamente all’educazione alimentare quale presupposto per contrastare le diverse forme di spreco alimentare, di gestire capillarmente le risorse naturali, di impostare un nuovo welfare”. Anche per questi obiettivi, per la Cia lucana l’impegno successivo a Capitale Europea della Cultura 2019 è quello di Capitale della Dieta Mediterranea.
La fotogallery dell’appuntamento nella Sala Levi di Palazzo Lanfranchi per Girolio 2015 (foto www.SassiLive.it)