Il Comitato ZES LUCANA 2017 ricorda che nello scorso mese di settembre aveva proposto una ZES culturale 2.0. Questo è stato il tema affrontato nel corso dell’incontro pubblico promosso dallo Svimez a Matera. Di seguito la nota integrale.
Zes…Zes 2.0. Noi ci siamo e non da ora. Per questo abbiamo giudicato interessante e propositiva l’iniziativa promossa dal Comune di Matera con la Svimez sul tema’’ Matera 2019 e oltre:condizioni e sfide per il rilancio dell’area’”, ma evitiamo di sovrapporre o di fare cose che per spinta “ideale’’ potrebbero far perdere tempo prezioso e non portare a risultati concreti e duraturi. Il Comitato Zes Lucana Matera 2017, intende condividere comunque con l’Amministrazione comunale l’importanza di un Piano Strategico che va a porre Matera al centro del Mezzogiorno, in vista dell’importanza che il Sud Italia avrà con la nascita delle ZES e che una Zes 2.0 potrà essere un punto di forza per la nostra Città, purchè non la si leghi ancora ai Sassi di Matera che sono tutt’altra cosa, per storia e funzioni, da una zona industriale che potrebbe essere individuata quale Zona Economica Speciale.
Per tali ragioni il Comitato ha già organizzato un incontro con Fulvio Di Blasio, Segretario Generale dell’Autorità Portuale del Mar Jonio, proprio nella sua sede nella Zona Paip di Matera, perché è nostro intendimento dare voce a quella parte produttiva della città che deve anche usare la cultura per produrre capitale e che deve invitare la cultura a recarsi anche nella zona industriale della città, periferia della stessa, ma abitata da tanta gente.
Il Comitato Zes Lucana 2017 ha accettato l’invito dell’Assessore Vincenzo Acito di sedersi tutti insieme attorno a un tavolo, per studiare il bene comune della nostra città, per copiare buone pratiche dalle altri capitali europee della cultura e da altre città mondiali già sedi di zone economiche speciali, peccato però per l’assenza all’incontro di ieri di tante parti sociali della città.
Ricordiamo che il Comitato ZES LUCANA 2017 e la Federazione mondiale zone franche urbane FEMOZA), già a dicembre 2017, con la presenza proprio dell’Assessore Acito del Comune di Matera aveva prospettato una ZES 2.0 in vista di Matera capitale europea della cultura 2019, tanto che aveva anche proposto la candidatura di un proprio progetto al bando europeo ENI – CBC MED (2014-2020), con il Comune di Matera capofila e ne aveva discusso molto anche con il Sindaco De Ruggieri.
Il tutto doveva svolgersi nell’ambito del programma di cooperazione transfrontaliera (CBC), coinvolgendo le città capitali europee della cultura e le aree Zes del bacino del Mediterraneo in vista di una ZES 2.0.
L’obiettivo era quello di promuovere lo sviluppo economico, sociale e tecnologico delle piccole e medie imprese del Mediterraneo, in particolar modo rafforzando e supportando le reti dei distretti, dei consorzi e delle catene di valore nei settori tradizionali dell’agro-alimentare, del turismo, ma soprattutto in quelle non tradizionali delle industrie creative, partendo da Matera e costituendo partenariati per i servizi di consulenza aziendale come il marketing, la logistica, l’internazionalizzazione, le applicazioni TIC, il clustering ed anche i servizi di formazione/coaching; il tutto per rafforzare la owenship dei destinatari e per incoraggiare la partecipazione attiva della società civile fra Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Le istituzioni locali ed il Comune di Matera hanno un ruolo fondamentale nel modellare le economie locali, non solo in termini di investimenti diretti ma anche come catalizzatori di sviluppo sostenibile per affrontare le sfide comuni e future.
Per questi motivi è necessario incoraggiare lo scambio di buone pratiche e di esperienze fra le istituzioni: Matera ne ha bisogno, ma l’esperienza del vicinato dei Sassi è un valore che può essere esportato, così come il vicinato digitale e la possibilità per Matera di esportare le sue peculiarità, insieme alla capacità di fornire servizi pubblici di qualità grazie alla tecnologia 5G, che consentirà di far intraprendere nella città dei Sassi una serie di nuove opportunità che possono creare opportunità di lavoro, generare reddito e migliorare le capacità per garantire la partecipazione delle società civili e degli attori socioeconomici ai processi di pianificazione locale.
Il sindaco Raffaello De Ruggieri,in proposito. ha sempre riferito: “La nostra città rappresenta un successo meridionale ed è quindi simbolo per chi vuol cambiare la visione del Mezzogiorno che oggi è una realtà dinamica. Le strategie che illustriamo ci consentiranno di avere il privilegio di essere l’incubatore di questi processi. Il turismo è un settore in crescita esponenziale, ma non può essere quello determinante. Il nostro obiettivo è che Matera diventi area di ricerca su cui inserire i livelli di innovazione, produzione e diffusione; siamo perciò coerenti con la nostra ambizione, suffragati dalla scelta del Governo per la sperimentazione del 5G, che è caduta su Matera”.
Matera deve produrre cultura da esportare e le esperienza da qui al 2019 e oltre vanno messe a sistema, magari promuovendo una ZES culturale 2.0, che oggi forse prende vita grazie ad un piano strategico redatto dalla Svimez.
Questo Comitato, però, sta sostenendo ciò già dal mese di ottobre 2017, quando una ZES 2.0 fu proposta proprio al sindaco di Matera dal professor Juan Torrents e dall’avvocato Maurizio D’Amico, rispettivamente presidente e segretario della FEMOZA.
La Città deve credere nel rilancio forte della città, intesa come tessuto sociale e la cultura è uno dei principali snodi di sviluppo. Dopo Matera 2019, la Zes sarà l’altro terreno su cui Matera e la Basilicata dovrà confrontarsi e mettersi in gioco, a partire proprio dai temi dell’industria culturale. Il Comitato ha già favorito un incontro in tal senso presso la sua sede il 18 maggio scorso insieme a Patrizia Minardi, dirigente regionale del Dipartimento Cultura e Internazionalizzazione, che ha spiegato lo stato dell’arte in Basilicata, elencando numeri positivi per l’attività culturale in Regione e per le imprese culturali e creative che risultano iscritte negli elenchi regionali. Con la Minardi erano presenti i presidenti dei circoli culturali più longevi di Matera e si è discusso di come la cultura possa produrre capitale.
Il Comitato Zes Lucana 2017 ha evidenziato come la realizzazione di una zona economica speciale nella città di Matera potrà essere imperniata sui processi di produzione culturale e valorizzazione del patrimonio artistico come fattore strategico della crescita economica e civile della città. La prima necessità è quella di entrare nel merito della proposta consapevoli del fatto che gli strumenti giuridici di cui disponiamo oggi dovrebbero essere innovati per adeguarli alla realizzazione di una zona franca della cultura. Si tratterebbe infatti di proporre l’istituzione di una area fiscalmente agevolata nell’ambito di un territorio urbano i cui destinatari dei benefici siano i soggetti operanti in ambito culturale. In questo senso è di notevole aiuto la norma contenuta nella legge di Bilancio 2018 che introduce nel nostro ordinamento la qualifica di imprese culturali e creative”
E’ necessaria quindi l’istituzione di una commissione aperta a vari soggetti dell’impresa, del diritto, dell’economia che in tempi rapidi verifichi la sostenibilità di un valido progetto industriale e culturale. L’obiettivo è quello di offrire un nuovo modello di cultura di impresa partendo dalla modifica dell’attuale sistema e passare dal sostegno all’offerta, sfruttando l’aiuto di Stato alla domanda dell’imprenditore. Per cui la Zes va inquadrata in un ragionamento complessivo e condiviso, da realizzarsi entro breve termine anche perché il Governo sta cambiando.
Poiché le istituzioni locali devono modellare le economie locali, non solo in termini di investimenti diretti ma anche come catalizzatori di sviluppo sostenibile, la città di Matera, insieme a quelle del Mediterraneo da individuare sinergicamente con gli altri partner del nostro vecchio progetto europeo, può e deve affrontare le sfide comuni legate allo sviluppo urbano ed incoraggiare lo scambio di buone pratiche e di esperienze tra le istituzioni locali, per fornire servizi pubblici di qualità e creare opportunità di lavoro.
E’ in questa direzione che avremmo voluto produrre uno sforzo insieme al Comune di Matera, già a gennaio 2018, ma che non abbiamo ancora abbandonato come Comitato ZES LUCANA 2017 e speriamo che a seguito della relazione della Svimez e delle proposte che l’Istituto vorrà condividere , possiamo avere altri stimoli in tal senso.