In questi giorni ai medici di medicina generale è stata inviata una comunicazione da parte dell’Asp di attenersi, nello svolgimento del servizio, al rispetto del limite orario delle 38 ore settimanali così come previsto dal recente accordo nazionale che disciplina i rapporti con i medici di medicina generale (articolo 38, comma 1).
Nei comuni in cui mancano unità, o sono state raggiunte le 38 ore settimanali, i presidi di continuità assistenziale sono stati chiusi, riversando l’assistenza sui servizi di continuità assistenziale al comune più vicino.
Ciò comporta una serie di problemi sul territorio, specie nei comuni in cui il servizio di assistenza primaria è già carente e i servizi di continuità assistenziale già in affanno. Tenuto conto che le ore vengono distribuite nel mese e non con cadenza settimanale (non superando il monte ore previsto da calendario), nel periodo estivo, per assenze legate al ristoro psico fisico previsto contrattualmente, il rischio è di lasciare comuni sforniti di assistenza, con l’aggravante di un Servizio del 118 carente di medici. Riteniamo pertanto necessario che l’Asp, in tempi brevi, utilizzando la deroga prevista dall’articolo 38 dell’Accordo nazionale, autorizzi le deroghe al massimale orario, a tutela e garanzia del diritto alla salute di tutti lucani.